Che la strada sia un luogo pieno d’insidie è ormai più che risaputo, ma quando percorrerla diventa un percorso ad ostacoli è troppo. È quello che succede al bivio per Platì, un tratto di strada ribitumato poco più di un paio di mesi fa, secondo alcuni in occasione della visita del vescovo e oggi nuovamente dissestata.
‹‹È una vergogna – dicono alcuni cittadini – questo è un altro dei mille sprechi che da anni siamo costretti a subire››. Parole che potrebbero apparire esagerate, ma nascono dal un disagio profondo di chi crede di occupare gli ultimi posti in classifica d’importanza. ‹‹Le strade che percorriamo ogni giono sono vergognose, qui a Natile, come a Platì, per non parlare poi di Bovalino, o di Siderno stesso, è una vergogna, – proseguono – abbiamo strade poco sicure, strette anche le provinciali, poi, sono dissestate, e anche nei centri urbani la situazione peggiora di giorno in giorno. Basta un po’ di pioggia per far riaffiorare vecchie buche o crearne di nuove››. Dichiarazione, queste, che provengono da un gruppo di cittadini di Natile e Platì e che ogni giorno percorrono questo lembo di strada. La rabbia nasce dal vedere come l’ennesimo lavoro si sia rivelato a distanza di così poco tempo l’ennesima “frode”. ‹‹Sfido chiunque – dice uno dei presenti – a fare un giro per tutta la Locride e trovare un tratto di strada che non sia stato rattoppato, o che non abbia buche o avvallamenti, potete girare in lungo e in largo sono sicuro che non lo troverete. Non pretendiamo – proseguono – grandi opere, ma qualche servizio in più e la viabilità e uno di questi››. Una semplice e chiara richiesta che potrebbe essere sposata da tutti i 42 comuni locridei, già perchè chiedere sicurezze per le strade che ogni giorno percorriamo senza correre il rischio di spaccare una ruota perché “quella buca là non la ricordavo” è un diritto che se applicato consentirebbe ai singoli Enti un significativo risparmio di denaro pubblico per una semplice e sola ragione: non sarebbero più chiamati a risarcire il danno di insidia stradale.
ADELINA B. SCORDA