DAL COORDINAMENTO PROVINCIALE PER LE POLITICHE VENATORIE PD, TINO LAGANÀ RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Una grande e forte preoccupazione assilla tutti i cacciatori della Calabria, ed in particolar modo i residenti nella nostra Provincia, considerato che arrivati alla fine del mese di marzo ci si trova, purtroppo, a dover costatare che il mondo venatorio, come al solito, è stato trascurato e tutte le problematiche poste nel dimenticatoio. In particolare, è da evidenziare che il mondo venatorio nutre preoccupazioni, considerate le recenti censure ministeriali, su come sarà concepito il calendario venatorio che dovrà essere emanato entro la metà del prossimo mese di giugno.
{loadposition articolointerno, rounded}
Risulta che le Associazioni venatorie hanno fatto quadrato proponendo ricorsi attraverso i TAR di competenza e, in attesa delle decisioni che verranno statuite, è necessario che le forze politiche Regionali si attivino per ripristinare la legalità sull’improvvida decurtazione dei tempi di caccia del calendario venatorio decorso. Nota ancora più spinosa è il rinnovo del piano faunistico venatorio regionale, scaduto da oltre sei anni, indispensabile per il recepimento e coordinamento dei calendari provinciali predisposti fin dal 2009. I calendari venatori formulati negli ultimi anni ricalcano le norme ormai obsolete del vecchio piano, sempre in proroga, che non risponde agli interessi dei seguaci di Diana, del mondo agricolo e di tutela della natura e dell’ambiente. E’ necessario ed urgente, attivare lo strumento prezioso quale è l’osservatorio faunistico venatorio, già costituito con Legge Regionale, per potere dare un contributo fattivo al Ministero delle politiche agricole ed all’ambiente nel campo delle ricerca e dei dati venatori, consentendo agli stessi, di potere riferire alla Comunità Europea, gli studi veri sulle date di migrazione della fauna selvatica. Altra cosa importante ed imprescindibile è quella di dare finalmente una identità alla zona di protezione speciale denominata “Costa Viola” ove gravitano circa 3.500 Cacciatori residenti che chiedono chiarezza sia sulla perimetrazione di detta area, che sul piano di gestione che l’Assessorato Regionale all’Ambiente, dopo tanti anni, non ha ancora emanato. Nonostante queste deficienze a pagare sono stati ignari Cacciatori che hanno subito sanzioni penali e sequestri delle armi per non avere rispettato i confini privi delle tabelle indicante la ZPS. In ultimo è urgente la costituzione della nuova commissione di esami di abilitazione venatoria, scaduta da più mesi, considerato che numerosissime istanze di giovani che vogliono avvicinarsi al mondo venatorio si sono ammassate negli uffici di competenza in attesa delle relative chiamate per gli esami. Mi è doveroso esternare queste mie preoccupazioni nella qualità di cacciatore, ma al contempo ripongo grande speranza nella persona del Presidente Oliverio, il quale sono sicuro che si dimostrerà sensibile ed obiettivo anche verso il mondo venatorio.