DA FILIPPO SAVICA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Amareggiato dalla decisione assunta dal Consiglio dei Ministri riguardo lo scioglimento del comune di Bovalino. Non perche’ i commissari inviati non abbiano fatto il proprio lavoro in merito all’accesso conferitogli per verificare i condizionamenti mafiosi sulla vita amministrativa della giunta, in quanto se il comune è stato sciolto c’erano dei presupposti, altrimenti ritengo che la terna commissariale ed il Prefetto non siano scesi da Marte.
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In qualità di cittadino prima, e dopo come delegato regionale di ”Giovani per le libertà Forza Italia” ritengo che questa decisione non è una vittoria per lo stato, nè per il paese, e nè per la democrazia elettiva bovalinese.
Questa mia nota non vuol affatto difendere l’operato di questa amministrazione,in quanto nei mesi precedenti è apparsa ingessata dinnanzi alle problematiche del paese, e poi sarebbe come sparare sulla croce rossa,ormai il danno e’ fatto. Ritengo che il percorso di rilancio per bovalino non sarà agevole e ne facile, perchè quando c’è un deficit di democrazia, e quando viene meno una amministrazione legittimamente votata che conosce il paese, è sempre più difficile il percorso di rilancio e di ripresa di una comunità.
Bovalino non meritava questo, ma ben altro,come per esempio una classe dirigente politica attenta e preparata, che secondo me rappresenta il più grande antidoto, e su questo si doveva puntare, per recuperare sempre di piu il percorso di legalità e la capacità di dare al paese una crescita ed il rilancio tanto atteso. Credo che se c’è infiltrazione mafiosa, o se ci sia stata, non si combatte questo fenomeno con un semplice scioglimento,anche perche’in calabria ci sono stati tanti comuni sciolti per mafia,e la situazione non e’ che sia cambiata. Non perchè i commissari siano incapaci, o collusi, lungi da me questo pensiero, ma penso solo che non sono politici e non sono stati in sezioni di partito, che insegnano molto spesso a come si gestisce un ente. I Comuni colpiti da questi fenomeni vengono azzoppati del tutto, in quanto facendo il paragone con gli altri comuni della Calabria, a parte la spesa per il “mantenimento” della terna al suo posto, non vi è stato nessun cambiamento o ripresa dei paesi commissariati. Ma Bovalino e gli altri paesi della calabria mi sembrano i paesi della ”cuccagna” basta il semplice odore del condizionamento mafioso perchè siano sciolti i diversi consigli comunali. Ma in Italia siamo abituati a verificare giorno dopo giorno che la legge non è uguale per tutti, mi riferisco al fatto di “Roma capitale” dove ci sono tutti gli estremi per lo scioglimento del Consiglio comunale di Roma. Spero che in questo caso le ragioni non siano di opportunismo politico.
Mi auguro che questo evento faccia risvegliare la politica vera a Bovalino, quella politica di rettitudine verso il proprio partito d’appartenenza, che forgia i politici per consentire loro di andare ad amministrare un ente, e non quella politica di chi ha solo cento voti e ritiene di essere il messia giunto a bovalino per salvare le sorti del paese.
Da militante di partito in questi anni ho riscontrato solo mediocrità nella politica bovalinese, e tanta mediocrità ultimamente anche in nuovi pseudo giornalisti che si sentono ”Indro Montanelli “d i turno e scrivono scrivono forse solo per avere un momento di notorietà, che poi leggendo i contenuti non c’è neanche quello. Spero che alle prossime consultazioni ci sia una lista di persone competenti ed in grado di portare avanti un programma concreto per il rilancio della nostra cittadina.
DA FILIPPO SAVICA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Amareggiato dalla decisione assunta dal Consiglio dei Ministri riguardo lo scioglimento del comune di Bovalino. Non perche’ i commissari inviati non abbiano fatto il proprio lavoro in merito all’accesso conferitogli per verificare i condizionamenti mafiosi sulla vita amministrativa della giunta, in quanto se il comune è stato sciolto c’erano dei presupposti, altrimenti ritengo che la terna commissariale ed il Prefetto non siano scesi da Marte.
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In qualità di cittadino prima, e dopo come delegato regionale di ”Giovani per le libertà Forza Italia” ritengo che questa decisione non è una vittoria per lo stato, nè per il paese, e nè per la democrazia elettiva bovalinese.
Questa mia nota non vuol affatto difendere l’operato di questa amministrazione,in quanto nei mesi precedenti è apparsa ingessata dinnanzi alle problematiche del paese, e poi sarebbe come sparare sulla croce rossa,ormai il danno e’ fatto. Ritengo che il percorso di rilancio per bovalino non sarà agevole e ne facile, perchè quando c’è un deficit di democrazia, e quando viene meno una amministrazione legittimamente votata che conosce il paese, è sempre più difficile il percorso di rilancio e di ripresa di una comunità.
Bovalino non meritava questo, ma ben altro,come per esempio una classe dirigente politica attenta e preparata, che secondo me rappresenta il più grande antidoto, e su questo si doveva puntare, per recuperare sempre di piu il percorso di legalità e la capacità di dare al paese una crescita ed il rilancio tanto atteso. Credo che se c’è infiltrazione mafiosa, o se ci sia stata, non si combatte questo fenomeno con un semplice scioglimento,anche perche’in calabria ci sono stati tanti comuni sciolti per mafia,e la situazione non e’ che sia cambiata. Non perchè i commissari siano incapaci, o collusi, lungi da me questo pensiero, ma penso solo che non sono politici e non sono stati in sezioni di partito, che insegnano molto spesso a come si gestisce un ente. I Comuni colpiti da questi fenomeni vengono azzoppati del tutto, in quanto facendo il paragone con gli altri comuni della Calabria, a parte la spesa per il “mantenimento” della terna al suo posto, non vi è stato nessun cambiamento o ripresa dei paesi commissariati. Ma Bovalino e gli altri paesi della calabria mi sembrano i paesi della ”cuccagna” basta il semplice odore del condizionamento mafioso perchè siano sciolti i diversi consigli comunali. Ma in Italia siamo abituati a verificare giorno dopo giorno che la legge non è uguale per tutti, mi riferisco al fatto di “Roma capitale” dove ci sono tutti gli estremi per lo scioglimento del Consiglio comunale di Roma. Spero che in questo caso le ragioni non siano di opportunismo politico.
Mi auguro che questo evento faccia risvegliare la politica vera a Bovalino, quella politica di rettitudine verso il proprio partito d’appartenenza, che forgia i politici per consentire loro di andare ad amministrare un ente, e non quella politica di chi ha solo cento voti e ritiene di essere il messia giunto a bovalino per salvare le sorti del paese.
Da militante di partito in questi anni ho riscontrato solo mediocrità nella politica bovalinese, e tanta mediocrità ultimamente anche in nuovi pseudo giornalisti che si sentono ”Indro Montanelli “d i turno e scrivono scrivono forse solo per avere un momento di notorietà, che poi leggendo i contenuti non c’è neanche quello. Spero che alle prossime consultazioni ci sia una lista di persone competenti ed in grado di portare avanti un programma concreto per il rilancio della nostra cittadina.