RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
I Presìdi del Libro – Locride e il Comune di Marina di Gioiosa Ionica presentano l’ultimo romanzo di Giorgio D’Amato, edito da Mesogea, “L’estate che sparavano”. L’incontro, che sarà introdotto da Raffaele Gennaro e che vedrà la partecipazione dell’autore, si terrà venerdì 10 aprile alle 19 nella Biblioteca Comunale “Mario Pellicano Castagna”.
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L’appuntamento si inserisce nell’ambito dei percorsi di valorizzazione e crescita della Biblioteca che l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco, Domenico Vestito, ha iniziato a partire dal primo giorno del suo insediamento. Questi appuntamenti, poi, rendono la visibile la buona collaborazione avviata con i Presìdi del Libro – Locride, alla quale il Comune ha concesso l’utilizzo della della Biblioteca, per consentirne l’apertura straordinaria anche il sabato e la domenica.
Il 3 agosto 1982 a Casteldaccia viene ucciso il cognato del boss Filippo Marchese, uno dei più sanguinari uomini di Cosa Nostra. Nell’arco di 8 giorni moriranno 15 persone. A ricostruire i delitti e dare un profilo chiaro dei killer e delle vittime è un narratore insolito, un ragazzino di sedici anni, che mischia al lucido racconto degli eventi storici le esperienze di vita quotidiana, la cultura cinematografica e quella letteraria, ma soprattutto lo stretto legame che lo lega al suo amico Antonio. Con un registro preciso ma semplice, l’autore racconta una giovane generazione che vive anni di modernizzazione consumistica, in cui però non tutti sono estranei alle sollecitazioni culturali e ai sogni ribelli dei due decenni precedenti, nonostante il pressante contesto ad alta concentrazione mafiosa.
Giorgio D’Amato è nato a Palermo, dove vive tutt’ora. Laureato in Economia, lavora nell’ambito della contabilità industriale. L’estate che sparavano è il suo secondo libro, ha pubblicato anche Sonata per i porci (Michele Di Salvo Editore, 2007), mentre alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in Il primo bacio fa schifo (Coniglio editore, 2007), Folgorazioni (Terre di mezzo editore, 2007), Tabula Rasa n. 5 (Besa edizioni, 2007), Margini n. 2 (Ottavio Navarra editore, 2007).
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I Presìdi del Libro – Locride e il Comune di Marina di Gioiosa Ionica presentano l’ultimo romanzo di Giorgio D’Amato, edito da Mesogea, “L’estate che sparavano”. L’incontro, che sarà introdotto da Raffaele Gennaro e che vedrà la partecipazione dell’autore, si terrà venerdì 10 aprile alle 19 nella Biblioteca Comunale “Mario Pellicano Castagna”.
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L’appuntamento si inserisce nell’ambito dei percorsi di valorizzazione e crescita della Biblioteca che l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco, Domenico Vestito, ha iniziato a partire dal primo giorno del suo insediamento. Questi appuntamenti, poi, rendono la visibile la buona collaborazione avviata con i Presìdi del Libro – Locride, alla quale il Comune ha concesso l’utilizzo della della Biblioteca, per consentirne l’apertura straordinaria anche il sabato e la domenica.
Il 3 agosto 1982 a Casteldaccia viene ucciso il cognato del boss Filippo Marchese, uno dei più sanguinari uomini di Cosa Nostra. Nell’arco di 8 giorni moriranno 15 persone. A ricostruire i delitti e dare un profilo chiaro dei killer e delle vittime è un narratore insolito, un ragazzino di sedici anni, che mischia al lucido racconto degli eventi storici le esperienze di vita quotidiana, la cultura cinematografica e quella letteraria, ma soprattutto lo stretto legame che lo lega al suo amico Antonio. Con un registro preciso ma semplice, l’autore racconta una giovane generazione che vive anni di modernizzazione consumistica, in cui però non tutti sono estranei alle sollecitazioni culturali e ai sogni ribelli dei due decenni precedenti, nonostante il pressante contesto ad alta concentrazione mafiosa.
Giorgio D’Amato è nato a Palermo, dove vive tutt’ora. Laureato in Economia, lavora nell’ambito della contabilità industriale. L’estate che sparavano è il suo secondo libro, ha pubblicato anche Sonata per i porci (Michele Di Salvo Editore, 2007), mentre alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in Il primo bacio fa schifo (Coniglio editore, 2007), Folgorazioni (Terre di mezzo editore, 2007), Tabula Rasa n. 5 (Besa edizioni, 2007), Margini n. 2 (Ottavio Navarra editore, 2007).
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L’appuntamento si inserisce nell’ambito dei percorsi di valorizzazione e crescita della Biblioteca che l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco, Domenico Vestito, ha iniziato a partire dal primo giorno del suo insediamento. Questi appuntamenti, poi, rendono la visibile la buona collaborazione avviata con i Presìdi del Libro – Locride, alla quale il Comune ha concesso l’utilizzo della della Biblioteca, per consentirne l’apertura straordinaria anche il sabato e la domenica.
Il 3 agosto 1982 a Casteldaccia viene ucciso il cognato del boss Filippo Marchese, uno dei più sanguinari uomini di Cosa Nostra. Nell’arco di 8 giorni moriranno 15 persone. A ricostruire i delitti e dare un profilo chiaro dei killer e delle vittime è un narratore insolito, un ragazzino di sedici anni, che mischia al lucido racconto degli eventi storici le esperienze di vita quotidiana, la cultura cinematografica e quella letteraria, ma soprattutto lo stretto legame che lo lega al suo amico Antonio. Con un registro preciso ma semplice, l’autore racconta una giovane generazione che vive anni di modernizzazione consumistica, in cui però non tutti sono estranei alle sollecitazioni culturali e ai sogni ribelli dei due decenni precedenti, nonostante il pressante contesto ad alta concentrazione mafiosa.
Giorgio D’Amato è nato a Palermo, dove vive tutt’ora. Laureato in Economia, lavora nell’ambito della contabilità industriale. L’estate che sparavano è il suo secondo libro, ha pubblicato anche Sonata per i porci (Michele Di Salvo Editore, 2007), mentre alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in Il primo bacio fa schifo (Coniglio editore, 2007), Folgorazioni (Terre di mezzo editore, 2007), Tabula Rasa n. 5 (Besa edizioni, 2007), Margini n. 2 (Ottavio Navarra editore, 2007).
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Il 3 agosto 1982 a Casteldaccia viene ucciso il cognato del boss Filippo Marchese, uno dei più sanguinari uomini di Cosa Nostra. Nell’arco di 8 giorni moriranno 15 persone. A ricostruire i delitti e dare un profilo chiaro dei killer e delle vittime è un narratore insolito, un ragazzino di sedici anni, che mischia al lucido racconto degli eventi storici le esperienze di vita quotidiana, la cultura cinematografica e quella letteraria, ma soprattutto lo stretto legame che lo lega al suo amico Antonio. Con un registro preciso ma semplice, l’autore racconta una giovane generazione che vive anni di modernizzazione consumistica, in cui però non tutti sono estranei alle sollecitazioni culturali e ai sogni ribelli dei due decenni precedenti, nonostante il pressante contesto ad alta concentrazione mafiosa.
Giorgio D’Amato è nato a Palermo, dove vive tutt’ora. Laureato in Economia, lavora nell’ambito della contabilità industriale. L’estate che sparavano è il suo secondo libro, ha pubblicato anche Sonata per i porci (Michele Di Salvo Editore, 2007), mentre alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in Il primo bacio fa schifo (Coniglio editore, 2007), Folgorazioni (Terre di mezzo editore, 2007), Tabula Rasa n. 5 (Besa edizioni, 2007), Margini n. 2 (Ottavio Navarra editore, 2007).