di Gianluca Albanese
SIDERNO – «E’ stato un incontro bellissimo, che mi dà più speranza e forza». Così il candidato sindaco del centrosinistra Pietro Fuda ha concluso la manifestazione, che ha avuto luogo questa sera, del movimento “Siderno Libera-Progressisti per l’Unità” che ha presentato i propri candidati consiglieri alle elezioni del prossimo 31 maggio.
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E la dote principale che hanno fatto emergere i candidati è stata la capacità di trasmettere lo spirito che anima il gruppo, tutto incentrato sulla voglia di cambiamento e rinnovamento dell’amministrazione civica. Insomma, il movimento nato come “di lotta” si articola, in vista dell’appuntamento elettorale, in lista con potenziale capacità di governo e, male che vada, tutti hanno assicurato che il loro impegno in politica non si esaurirà con la consultazione elettorale del 31 maggio. Insomma, la base si è allargata ben oltre il solito gruppo di attivisti storici, molti dei quali hanno deliberatamente scelto di non candidarsi al consiglio comunale.
A cominciare dal presidente Sandro Siciliano, che nella sua introduzione ha ringraziato Damocle Argirò e tutti gli altri soci fondatori. «Oggi – ha detto Siciliano – si concretizza un percorso quinquennale di vita del movimento e ora vogliamo lasciarci alle spalle questi anni in cui il paese è stato amministrato da gente interessata a tutto fuorché al bene comune e vogliamo rivolgere un’attenzione particolare agli ultimi, ai più bisognosi e anche agli immigrati che da tempo si sono integrati nella nostra comunità».
Non manca un plauso a Fuda «Del quale – ha detto – abbiamo apprezzato la disponibilità all’ascolto» ma anche un monito agli alleati «Faremo la nostra parte nella costituenda giunta – ha detto Siciliano – con la massima lealtà ma senza firmare cambiali in bianco».
Un tema, quest’ultimo, ribadito anche dall’ex capogruppo in consiglio comunale Totò Sgambelluri, secondo dei candidati consiglieri ad essere intervenuto, dopo la giovanissima studentessa Dafne Letteri, che ha spiegato che «Ho deciso di mettermi in gioco perché lamentarsi non basta. Punto molto su istruzione e cultura».
I candidati si sono disposti a semicerchio e si sono presentati in ordine sparso, come a voler sottolineare il carattere orizzontale della lista.
Nino Tarzia è candidato indipendente in quota Movimento 5Stelle «Per dimostrare – ha detto – che siamo propositivi e costruttivi» che punta su tutela dell’ambiente e viabilità.
La bancaria Wanda Mittica ritiene che questa sia «L’ultima chance per Siderno» tanto da convincerla a cimentarsi per la prima volta nell’agone elettorale.
Una fiducia ritrovata che ha caratterizzato l’impegno dell’insegnante a riposo Gabriella Caridi e dell’avvocato Erika Gervasi, mentre l’avvocato Antonio Florenzano ha manifestato l’esigenza di «Una progettualità – ha detto – in tutti i settori, a cominciare dal lungomare che va ripensato».
Tranchant Serena Iannopollo, nota come “La brigantessa”, il cui intervento è stato incentrato in chiave meridionalista ed anti-sabauda, tanto da proporre di «Ripensare la toponomastica stradale, dando risalto alle tante personalità locali e togliendo dalle vie – ha detto – i nomi di assassini come Garibaldi».
L’operatrice sanitaria – anch’ella giovanissima – Vittoria Luciano ha coniato l’espressione «Cittadini sani in un paese sano», mentre l’avvocato Annunziata Galluzzo auspica «Una voglia di cambiamento autentica, reale».
“Programmi semplici e concreti per risollevare le sorti cittadine” sono l’esigenza espressa da Elsa Albanese, mentre il commercialista Franco Lombardo, con alle spalle esperienze giovanili da consigliere di opposizione si è augurato “di poter entrare, finalmente, nella maggioranza consiliare”, puntando tutto sul rilancio dell’economia cittadina.
Il suo collega Gianni Lanzafame, tra i fondatori di Siderno Libera, insieme a Lombardo, che ha detto, tra l’altro che «Questo è il momento giusto per far ripartire Siderno grazie al centrosinistra», mentre a Carmelo Tripodi, volto noto dell’Associazione Italiana Arbitri ed ex dipendente del Ministero dei Trasporti è toccato il finale “in crescendo”. Prima ha ringraziato il movimento per averlo accolto nel migliore dei modi dopo la sua uscita dall’Udc; poi ha puntato tutto su «capacità e impegno per ridare dignità a Siderno attraverso una buona amministrazione».
Pietro Fuda, dal canto suo, non ha deluso le aspettative.
Prima ha promesso che «Da qui a fine anno Siderno potrà contare su risorse per complessivi 60 milioni di euro», poi, su precisa domanda del cronista che ha chiesto se nel programma ci sia l’idea di aderire a qualche bando del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati ha risposto che «Si dovrà fare prima di tutto una ricognizione interna sulle potenzialità a ospitare e semmai si dovesse aderire a iniziative del genere, di certo non sarà per fini speculativi».
Non manca l’ormai consueta stoccata ai Commissari Straordinari.
«Pare abbiano già dato la disponibilità a ospitare due-trecento migranti: ma dove li mettono – ha detto Fuda – se prima non fanno sgomberare le case occupate abusivamente e costruite per ospitare i cittadini in situazioni di emergenza?».
Fuda ha rincarato la dose quando ha detto, riferendosi sempre ai tre della Commissione Straordinaria «Si dovrebbero vergognare loro, il Prefetto e il Ministro che li ha nominati: la loro nomina è scaduta il 18 aprile e bisognerà verificare il valore degli atti che stanno firmando dopo quella data».
Prima di concludere, Fuda ha anticipato alcune priorità programmatiche, ribadendo ancora una volta che «Il Programma è il collante della coalizione» e che «Però si può realizzare solo con una burocrazia capace ed efficiente».
Dicevamo delle priorità programmatiche accennate: dalla Casa della Cultura, da realizzare nell’istituto tecnico commerciale «Che dovrà essere capace di fare delle conferenze – ha detto Fuda – sulla scorta degli studi dello Svimez sulla condizione del Sud, per formare una buona classe dirigente del futuro», un centro per la cucina ai poveri, un concorso di idee per la ricostruzione del lungomare «Si stanno valutando gli studi sui fondali – ha spiegato il candidato sindaco – per testarne la stabilità; in caso positivo potrebbero bastare delle semplici barriere senza bisogno di una scogliera, ma bisognerà attendere i risultati definitivi».
Quindi, altre due priorità programmatiche per i più deboli: «Ho detto ai genitori dei disabili di costituire una Onlus in modo che il Comune possa affidare a loro la gestione dei fondi per l’assistenza» e, una volta esauritosi lo strascico del dissesto «La realizzazione di una piscina di riabilitazione per disabili e soggetti colpiti da ictus».
Per finire, una solenne promessa: «Una volta eletto – ha concluso – darò il via all’acquisizione, da parte del Comune, di tutto ciò che è demanio marittimo al di sopra del lungomare».