di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Prima di tutto dobbiamo dimostrare a Roma e a Bruxelles che siamo in grado di spendere le risorse che abbiamo, a cominciare dai 997 milioni di euro da impiegare entro settembre. Poi al limite chiediamo più soldi. E dobbiamo tenere sempre bene a mente che i fondi comunitari non possono essere sostituivi della spesa ordinaria». E’ uno dei passaggi più significativi dell’intervento dell’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali Carlo Guccione, ospite ieri pomeriggio di un’iniziativa organizzata dal circolo sidernese del Partito Democratico, che ha avuto luogo nel salotto “Calliope” della libreria “Mondadori” al centro commerciale “La Gru”.
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Venuto a presentare il progetto “Garanzia Giovani“, e le altre iniziative finora messe in atto dall’esecutivo guidato da Mario Oliverio per favorire l’occupazione, l’uomo del governo regionale ha spaziato su più fronti, da quello del lavoro, appunto, a quello degli ammortizzatori sociali, passando per una nuova concezione delle politiche sociali. Prima di tutto, però, serve che la burocrazia funzioni «Ecco perché – ha detto Guccione – applicheremo la normativa anti corruzione e faremo una rigida rotazione di tutti i dirigenti regionali, perché non è possibile che gli stessi occupino gli stessi posti per così tanti anni» e serve pure che ci sia la giusta capacità di programmazione dell’utilizzo delle risorse comunitarie. «L’Unione Europea ha mosso 238 osservazioni sulla programmazione fatta dalla precedente Giunta Regionale dei fondi 2014-2020. Ora – ha proseguito – la dobbiamo riscrivere da capo entro giugno altrimenti perdiamo un anno» e «Sulla questione del lavoro vogliamo fare un salto di qualità e arrivare a un piano regionale per il lavoro con una vera e propria strategia per il lavoro. Da decidere insieme a chi governa i territori», con maggiore ascolto dei Comuni, dunque.
Ha introdotto i lavori il segretario del circolo cittadino del Pd Mariateresa Fragomeni, con una premessa in cui ha ricordato come il tema del lavoro sia il principale concetto su cui si fonda la Carta Costituzionale».
Quindi, è intervenuto, col solito taglio pragmatico, il candidato sindaco del centrosinistra sidernese Pietro Fuda, che dopo aver ricordato che «Dobbiamo fare, una volta eletti, quello che un’amministrazione comunale doveva fare e non ha fatto, perché ci sono 8 milioni di opere pubbliche finanziate e non partite. Facciamo partire i cantieri – ha aggiunto Fuda – che è la condizione propedeutica alla creazione dei posti di lavoro».
Quindi, il candidato sindaco ha sottoposto a Guccione due temi specifici. Il primo è la metanizzazione delle contrade cittadine «Nelle quali risiede – ha detto – più della metà della popolazione cittadina, che ancora non è allacciata alla rete del metano. Attualmente – ha spiegato Fuda – la gestione non è demandata ai Comuni, ma si realizza attraverso l’ambito territoriale ottimale (c.d. “Ato”) che coincide con un’area troppo vasta, che comprende sia la provincia di Reggio che quella di Vibo Valentia. Perché – ha proposto Fuda – non si crea un Ato limitato alla zona della Città Metropolitana di Reggio Calabria e non si accorpa Vibo a Catanzaro, nel quadro di un riordino della materia?».
Quindi, Fuda ha accennato a una priorità programmatica della sua coalizione. «Intendiamo – ha detto mettere a disposizione degli artigiani un’area specifica del paese che sia a carico del Comune e data in comodato d’uso gratuito al sistema artigianale. La Regione potrebbe pagare gli oneri di urbanizzazione e si dovrebbe sostenere ancora di più il sistema dei Confidi».
Il capogruppo in consiglio regionale Sebi Romeo (nonché segretario provinciale del partito, almeno fino al congresso previsto per il prossimo autunno), a domanda del moderatore su come la segretaria provinciale stia vivendo la fase preelettorale delle Comunali di Siderno (alle quali il Pd non presenta, come è noto, un proprio candidato sindaco) ha detto che «Siderno esce dalla sua condizione se ognuno di noi farà la sua parte. Abbiano una coalizione in grado di fare la propria parte così come il candidato sindaco. L’altra parte la devono fare i cittadini. Io non do mai per scontato nulla – ha ammesso Romeo – ma è evidente che siamo in una condizione favorevole. Di certo dobbiamo rendere impermeabile alle forze criminali il governo cittadino, lavorare sulla programmazione 2020 e investire a livello locale sulle tipicità». A proposito di programmazione dei fondi Ue, Romeo ha ricordato che «Il presidente della Regione Oliverio, in sede di Conferenza Stato-Regioni ha chiesto e ottenuto la rideterminazione dei fondi comunitari: una grande vittoria politica, anche se poco pubblicizzata».
Dopo alcuni interventi del pubblico, tra cui quelli della dottoressa in Scienze Politiche Laura Rullo, che ha chiesto più attenzione alle politiche sociali, e quello del laureando Alessandro Archinà, che ha invocato certezze sul futuro occupazionale dei giovani che studiano, Guccione ha tratto le proprie conclusioni, partendo proprio da Garanzia Giovani «Che è – ha detto – operativa dal due aprile con 168 milioni disponibili per la crescita e l’occupazione, consta di una serie di protocolli d’intesa con gli attori dello sviluppo locale e l’intermediazione tra la domanda e offerta del lavoro non la fa solo il centro per l’impiego ma anche i privati accreditati. 34.000 sono i giovani che si sono iscritti. 5084 le aziende calabresi che si sono rese disponibili a ospitare apprendisti e lavoratori».
Insomma, si tratta di un sistema che prevede sia migliaia di tirocini che dottorati di ricerca che autoimpiego con finanziamenti a chi vuole avviare un’attività d’impresa «Con la differenza – ha spiegato Guccione- che la Regione vuole finanziare le idee dei giovani prendendoli in carico dal business plan allo start up e fino ai primi dodici mesi dalla partenza dell’azienda».
Non mancano esempi di politiche sociali nella quali, come ha spiegato Guccione «L’economia sociale produce lavoro oltre che servizi, e ci sono 1000 posti di servizio civile in quest’ambito, nel quale intendiamo passare ai Comuni capofila di distretto la collocazione dei disabili nelle apposite strutture, eliminando la regia unica regionale e inoltre intendiamo applicare la legge 23 confrontandoci con le associazioni».
Dopo aver snocciolato ulteriori dati su microcredito e «finanziamenti agevolati a tasso zero senza intermediazione bancaria. Finanziamo – ha aggiunto l’assessore – anche i non bancabili», Guccione ha ricordato che «La Calabria ha 102 milioni da spendere per anziani non autosufficienti e per l’infanzia» e, guardando alle prossime elezioni amministrative ha ricordato più volte che «La filiera istituzionale e’ importante. Avere, cioè un governo cittadino e uno regionale dello stesso colore politico facilita molto le cose positive. Fatelo sapere agli elettori che questa opportunità non va sprecata e che – ha concluso – i comuni e i sindaci sono i nostri interlocutori privilegiati nella programmazione dei fondi Ue 2014-2020. Per questo, mi auguro che da qui a un mese ci rivedremo qui col sindaco Fuda e il centrosinistra al governo cittadino per intraprendere questo importante percorso comune».