RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
GERACE – La cultura del rispetto della legalità si coltiva partendo dalle “piccole cose” e, soprattutto, sin dalla piccola età. Farlo significa crescere e diventare adulti da uomini veramente “liberi” e non più succubi d’una mentalità che blocca lo sviluppo e la crescita sociale e civile d’una collettività.
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Questo, in sintesi, il messaggio lasciato agli studenti delle Scuole di Gerace dal colonnello dei Carabinieri Giuseppe De Magistris, comandante del Gruppo Carabinieri di Locri intervenuto per tenere una lezione sulla legalità. Nell’Aula magna della Scuola Media “D. Scoleri” di Gerace, facente capo al locale Istituto Comprensivo “Cinque Martiri” guidato dalla dirigente Pasqualina Zaccheria, accanto all’Ufficiale dell’Arma anche il comandante della locale Stazione, M.llo Giacomo Chimienti. Il sindaco della città, Giuseppe Varacalli, ha porto il benvenuto dell’Amministrazione comunale e ringraziato l’Arma per la sua continua, quotidiana attività che da oltre due secoli svolge a garanzia dei cittadini. La docente vicaria, Saveria Marturano, ha invece porto il saluto della Scuola. Insieme con gli studenti della Media anche una delegazione di alunni della Primaria. A loro, presenti pure alcuni docenti, il colonnello De Magistris, dalle riconosciute qualità professionali, ha parlato non solo col linguaggio che si conviene ad un uomo dello Stato, ad un tutore della legalità, della sicurezza e della libertà del cittadino, ma anche del buon padre di famiglia, del fratello maggiore, dell’amico pronto a venire in aiuto del congiunto o del prossimo. Un’appassionata ed appassionante lezione ad ampio raggio, dunque, dagli alti contenuti pedagogici oltre che giuridici e normativi. Una lezione di legalità durante la quale il comandante del Gruppo Carabinieri di Locri è riuscito a coinvolgere il giovanissimo uditorio trattando argomenti d’estrema, scottante attualità: dalla ndrangheta alla mafiosità; dal bullismo alla violenza di genere, dal traffico di stupefacenti al furto; dall’uso del casco e delle cinture di sicurezza al comportamento in famiglia. Fino a spiegare chiaramente perché non sia conveniente vivere nell’illegalità; quali siano gli altissimi prezzi da pagare per questa scelta e perché il cittadino debba avere fiducia nelle istituzioni e con esse collaborare per l’affermazione dei principi di giustizia; elementi alla base d’una società veramente civile e democratica. A tal proposito ha più volte invitato gli studenti a non tacere mai quei problemi che eventualmente li affliggono; a parlarne in famiglia, coi genitori, con le persone fidate, con gli insegnanti. Ha ribadito l’importanza dello studio, perché esso- e quindi la conoscenza- rende liberi, e sottolineato che quasi in ogni comune d’Italia vi è una Stazione dei Carabinieri alla quale ci si può rivolgere per ogni necessità. “Considerate il comandante della Stazione, ha detto rivolgendosi ai ragazzi, come il vostro fratello maggiore pronto ad ascoltarvi, a capirvi ed a venirvi incontro dandovi una mano”. La giornata è stata arricchita dalla proiezione di un video istituzionale sulla strutturazione e sull’attività della Benemerita e da una serie di domande che gli studenti hanno rivolto al loro “docente per un giorno”. Poi di nuovo tutti in classe, a riflettere sulla “lezione”appena ascoltata, per incominciare a fare tesoro d’una giornata veramente particolare.