di Articolo 32 Calabria
LOCRI – Ricordate il gioco dell’oca? Bene, applicatelo alle sorti della sanità in Calabria, ed avrete un quadro chiaro di cosa stia accadendo in questo settore, in questa Regione. Vorremmo condurre il lettore in questo gioco immaginario, dove il vincitore viene determinato non dalla sua eventuale bravura ma, solo ed esclusivamente dal fato, poiché, come ben noto, “l’avanzamento” del giocatore nelle varie caselle avviene previo il lancio di un dado e dove, non di rado, questi si ferma in alcune caselle che, o lo fanno fermare per diversi giri, oppure lo riportano indietro: esattamente quello che stà accadendo in questi giorni, in questa Regione, nel comparto sanità. Veniamo ai fatti e vediamo se, alla fine, il vincitore sarà davvero vincente o perdente, partendo dalla prima delle nostre “caselle immaginarie”.
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La prima casella, di questo percorso defatigante, potrebbe essere individuata nella Raccomandazione n° 878/2003/CE, del 2003, appunto, la quale suggerisce agli Stati Sovrani costituenti la Comunità Europea, di concepire, elaborare ed, infine, dare attuazione ad un piano di prevenzione oncologica per tutta la popolazione residente, al fine di, ovviamente, ridurre i casi di mortalità: uno degli strumenti essenziali per questo piano di prevenzione, è certamente il registro tumori, indispensabile per gettare le basi “scientifiche” mirate ad una efficacia di detti screening oncologici. Ad oggi, non si hanno notizie certe di attuazione di detta Raccomandazione. Primo stop per il giocatore…per quanti anni?
La seconda casella, potrebbe essere rappresentata dalla Delibera di Giunta Regionale n° 289 del 10 marzo 2010, recante ad oggetto: “Progetto per la realizzazione del Registro Tumori della popolazione della Regione Calabria” la quale, al suo interno, prevedeva a sua volta la realizzazione di tre subregistri provinciali (RC – CZ/VV – CS/KR) da istituirsi a cura delle corrispondenti ASP e che sarebbero poi dovuti confluire nel registro regionale. Allo stato attuale, l’unico registro tumori subprovinciale accreditato c/o organismi scientifici nazionali (AIRTUM) ed internazionali (IARC) è quello di CZ e, dunque, poiché i subregistri di RC e CS/KR ancora non hanno ricevuto l’accreditamento c/o detti organismi scientifici, è automaticamente impossibile, ad oggi, avere il registro tumori regionale. Secondo stop per il giocatore…per quanti anni?
La terza casella, potrebbe invece essere rappresentata dal D.Lgs. n° 179/2012 e ss.mm.ii. il quale, ai commi 10 ed 11 dell’art. 12, prevede l’istituzione, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del testo di Legge, del “Fascicolo Sanitario Elettronico” su base Regionale. Anche in questo caso, la Regione Calabria, alla data odierna, non si è ancora dotata di questo ulteriore ed importantissimo strumento sanitario. Terzo stop consecutivo, ahimè, per il giocatore…per quanti anni?
La quarta casella vogliamo ricondurla al grido di allarme lanciato già dal 2011 e per gli anni a seguire, da numerosi comitati ed associazioni di categoria, che denunciavano (ed a tutt’oggi denunciano) lo stato di abbandono da parte delle Istituzioni, in cui versava, e versa, la Regione Calabria in ambito sanitario ed ambientale. Nelle numerose iniziative pubbliche, erano infatti emersi preoccupanti fenomeni relativi:
¬al presunto traffico di scorie e rifiuti tossici e/o radioattivi che, secondo i documenti dei Servizi Segreti del 1992 circa, desecretati poi nel 2014, avrebbero portato la Calabria ad essere contemporaneamente crocevia e discarica;
¬all’ancora non chiarito fenomeno delle cd. “navi affondate” lungo le coste calabresi (27!) e sulle quali per conto dell’Autorità Giudiziaria indagava il Cap. De Grazia, morto in circostanze, anche queste, ancora poco chiare;
¬alla “famigerata” Via Matteotti di Africo, dove l’incidenza tumorale registrata ha oramai raggiunto picchi incredibili ed inspiegabili;
¬ad altre decine e decine di casi che certamente non fanno dormire sonni tranquilli;
¬alla disorganizzazione, nonchè al logorio dell’efficacia patiti da alcuni Enti Regionali e partecipate (Dipartimento Sanità, ASP, Arpacal, etc. etc.).
Tutte queste problematiche, nella precedente Legislatura Regionale, però e per fortuna andavano lodevolmente ricondotte all’interno della
Quinta casella, che riveste particolare importanza strategica, perché è quella relativa alla Risoluzione licenziata in data 10 marzo 2014, in seduta congiunta dalla III° e IV° Commissione Regionale Permanente Consiliare (Sanità – Ambiente). Finalmente, il nostro giocatore immaginario avanza di una casella.
Vediamo, qui appresso, di cosa si tratta.
PROPOSTA DI RISOLUZIONE SULLA ISTITUZIONE DEI REGISTRI TUMORI PER LA POPOLAZIONE REGIONALE E PROVINCIALE E SUGLI INTERVENTI DI BONIFICA SUL TERRITORIO CALABRESE, ELABORATA DALLA III° COMMISSIONE REGIONALE – ATTIVITA’ SOCIALI, SANITARIE, CULTURALI E FORMATIVE
Nella precedente Legislatura Regionale, la III* Commissione Consiliare Permanente ha, a nostro parere, svolto una meritevole attività di ricerca e sensibilizzazione sulla problematica connessa alle istituzioni dei registri tumori della popolazione su base provinciale e regionale, nonché sui necessari interventi di bonifiche ambientali; attività, questa, espletata nelle sedute di Commissione del 12 giugno, 18 novembre, 3 e 12 dicembre 2013.
Nelle sedute di cui sopra, vennero auditi sia i soggetti istituzionali preposti, sia numerose associazioni e comitati che da diversi anni sono impegnati sui territori di riferimento per l’istituzione dei registri tumori, strumenti, questi ultimi, che rivestono una funzione essenziale per il monitoraggio delle patologie oncologiche e per la progettazione di interventi mirati di prevenzione e bonifica dei territori.
Articolo32Calabria diede il proprio contributo nella seduta del 3 dicembre 2013.
Al termine, quelle audizioni consentirono di acclarare la situazione drammatica di diversi territori della Calabria, che subiscono un’alta incidenza di patologie tumorali e da cui potrebbe scaturire una stretta correlazione con la probabile presenza di siti inquinati. Sulla base dei dati raccolti dalla III° Commissione, quest’ultima avvertì l’esigenza di prevedere una seduta congiunta con la IV° Commissione Consiliare (Ambiente) per affrontare in modo sinergico la complessa problematica e, conseguentemente, su iniziativa dei due Presidenti, venne convocata ad hoc una seduta comune, tenutasi in data 24 gennaio 2014.
Dopo aver rilevato che le diverse audizioni sul tema evidenziavano una serie di criticità nell’iter per l’istituzione dei registri tumori e nelle attività di monitoraggio e bonifica di siti che presentano problemi ambientali e, più precisamente:
a)ritardi nella istituzione ed operatività del registro regionale dei tumori;
b)ritardi nella istituzione ed operatività dei registri provinciali con particolare riferimento alla provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia;
c)ritardi nella redazione dei piani di caratterizzazione ambientali nelle diverse matrici dell’aria, dei corpi idrici superficiali e sotterranei, dei rifiuti ed attuazione parziale degli interventi di bonifica dei siti già individuati;
d)ritardo nella redazione del piano delle bonifiche da amianto;
e)carenza di risorse umane ai vari livelli istituzionali (Regioni, ASP, Enti strumentali quali ARPACAL) e finanziarie per programmare ed attuare gli interventi previsti in tema di registro tumori e bonifica ambientale;
f)assenza di un sistema formale di coordinamento fra i vari enti istituzionali preposti (Arpacal, ASP, Dipartimento Ambiente) che potesse permettere una raccolta organica dei dati di interesse epidemiologico,
si giunse ad una condivisa proposta di risoluzione, approvata all’unanimità dai gruppi consiliari presenti nella seduta del 10 marzo 2014.
Il testo della proposta di risoluzione approvato, è il seguente:
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
III Commissione Consiliare Permanente Attività Sociali, Sanitarie, Culturali, Formative
——-
PROPOSTA DI RISOLUZIONE
SULLA ISTITUZIONE DEI REGISTRI TUMORI PER LA POPOLAZIONE REGIONALE E PROVINCIALE E SUGLI INTERVENTI DI BONIFICA SUL TERRITORIO CALABRESE
La Terza Commissione Attività sociali, sanitarie, culturali e formative
vista la Raccomandazione del Consiglio Europeo del 2 dicembre 2003 sullo screening dei tumori (2003/878/CE);
visto il DLgs 9 aprile 2008 n. 81 – Attuazione dell’art. 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, art. 244;
visto il D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 – Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221, sezione IV – Sanità Digitale, dall’art. 12 al 13 bis;
vista la sentenza della Corte Costituzionale n. 79 del 24 aprile 2013;
vista la DGR della Calabria 25 marzo 2010, n. 289 – Progetto per la realizzazione del Registro Tumori della popolazione della Regione Calabria;
dato atto
– che in diverse sedute la Commissione (12 giugno 2013, 18 novembre 2013, 3 dicembre 2013, 12 dicembre 2013) ha svolto una attività di ricerca e sensibilizzazione sulla problematica connessa alla istituzione dei registri tumori della popolazione su base provinciale e regionale;
– che nelle stesse sedute sono stati auditi sia i soggetti istituzionali preposti sia numerose associazioni e comitati che da diversi anni sono impegnati sui territori di riferimento per la istituzione dei registri tumori, strumenti quest’ultimi che rivestono una funzione essenziale per il monitoraggio delle patologie oncologiche e per la progettazione di interventi di prevenzione e bonifica dei territori;
considerato
– che l’audizione dei comitati e delle associazioni ha permesso di acclarare la situazione drammatica di diversi territori della Calabria che conoscono un’alta incidenza di patologie tumorali da cui potrebbe scaturire una stretta correlazione con la probabile presenza di siti inquinati tant’è che la stessa commissione si è resa disponibile ad istituire un gruppo di lavoro partecipato con i rappresentanti delle associazioni per avviare una azione incisiva per la istituzione del registro tumori e per la segnalazione delle criticità territoriali;
– che sulla base dei dati raccolti si è avvertita l’esigenza di prevedere una seduta congiunta della Terza e Quarta Commissione Consiliare, quest’ultima competente in materia ambientale, per affrontare in modo sinergico la problematica e conseguentemente su iniziativa dei due Presidenti è stata convocata ad hoc una seduta comune tenutasi in data 24 gennaio 2014;
rilevato
– che le diverse audizioni sul tema hanno evidenziato una serie di criticità nell’iter per la istituzione dei registri tumori e nelle attività di monitoraggio e bonifica dei siti che presentano problemi ambientali e più precisamente:
a) ritardi nella istituzione ed operatività del registro regionale dei tumori;
b) ritardi nella istituzione ed operatività dei registri provinciali con particolare riferimento alla provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia;
c) ritardi nella redazione dei piani dì caratterizzazione ambientali nelle diverse matrici dell’aria, dei corpi idrici superficiali e sotterranei, dei rifiuti e attuazione parziale degli interventi di bonifica dei siti già individuati;
d) ritardo nella redazione del piano delle bonifiche da amianto;
e) carenza di risorse umane ai vari livelli istituzionali (Regione, Asp, Enti strumentali) e finanziarie per programmare ed attuare gli interventi previsti in tema di registro tumori e bonifica ambientale;
f) assenza di un sistema formale di coordinamento fra i vari enti istituzionali preposti (Arpacal, Asp, Dipartimento ambiente) che possa permettere una raccolta organica dei dati di interesse epidemiologico;
QUANTO SOPRA PREMESSO
la Commissione Attività sociali, sanitarie e culturali, nella seduta del 10 marzo 2014 all’unanimità dei gruppi consiliari presenti, approva la presente
Proposta di Risoluzione
con la quale
INVITA
Il Dipartimento Regionale della Tutela della Salute a elaborare e a fornire alla Commissione una relazione esplicativa delle attività fin qui svolte ai fini della istituzione dei registri tumori, ai ritardi in essere nonché a fornire un cronoprogramma che individui i tempi di attuazione degli interventi programmati;
Il Dipartimento Regionale all’Ambiente ad elaborare e fornire alla Commissione una relazione esplicativa sullo stato di redazione dei piani di caratterizzazione ambientale nelle diverse matrici dell’aria, dei corpi idrici superficiali e sotterranei, discariche e impianti di smaltimento rifiuti, dell’amianto e degli interventi di bonifica ambientale ad oggi effettuati e quelli in itinere.
SOLLECITA
I Dipartimenti della Tutela della Salute e all’Ambiente di valutare, per quanto di loro competenza, idonei interventi sostitutivi nei confronti degli Enti inadempienti al fine di velocizzare le procedure amministrative riguardanti l’istituzione dei registri tumori e il monitoraggio e la bonifica dei siti inquinati;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
– a reperire le risorse umane da assegnare agli organismi regionali deputati al raggiungimento degli obiettivi indicati in premessa e a fornire nel contempo alla Commissione un quadro di dettaglio degli organici di personale necessari a superare i ritardi e le criticità segnalate;
– ad individuare, nell’ambito della nuova programmazione comunitaria, strategie per un rafforzamento degli interventi di monitoraggio, analisi epidemiologica dei siti ambientali e di bonifica;
– ad estendere a tutto il territorio calabrese il progetto “MIAPI”, (Monitoraggio e Individuazione delle Aree Potenzialmente Inquinate nella Regione Obiettivo Convergenza).
– a porre in essere le necessarie azioni nei confronti del Dipartimento Ambiente per il completamento delle attività previste dal piano di bonifica dall’amianto;
– ad adottare, nell’ambito di un efficace intervento epidemiologico, delle linee guida che prevedano l’istituzione di un unico organismo di coordinamento che coinvolga in una azione sinergica i Dipartimenti Regionali della Salute e dell’Ambiente, l’Arpacal e le Asp.
– a richiedere ai Ministeri competenti di programmare specifiche indagini epidemiologiche sui siti inquinati.
Fin qui, il testo della Risoluzione licenziata. Finalmente, questa volta, un bel balzo in avanti per il nostro ipotetico giocatore. Ovviamente, Articolo32Calabria era particolarmente soddisfatta dell’esito finale di tale lavoro, importantissimo e che, a quel punto, era abbisognevole esclusivamente di essere solamente ripreso e portato a compimento dalla futura Giunta… Regionale che, di lì a poco avrebbe… dovuto insediarsi, vista l’imminenza delle preannunciate ed anticipate elezioni elettorali. Da allora ad oggi, al fine di far riprendere dalla Giunta Scopelliti e, successivamente, dalla Giunta…Oliverio, il lavoro licenziato dalla III° Commissione per portarlo a compimento, Articolo32Calabria:
¬nell’incontro pubblico con l’allora Ministro Lanzetta, a Palazzo della Cultura a Locri, di domenica 13 Luglio 2014, chiese a codesto Rappresentante del Governo con delega ai Rapporti con le Regioni, di valutare l’eventuale opportunità di attivare la clausola costituzionale di salvaguardia dell’interesse nazionale di principio economico e di diritto alla salute, riportato nell’art. 117; richiesta, questa nostra, motivata dai suesposti inadempimenti di legge della Regione Calabria, visti anche tutti gli appelli da noi fino ad allora lanciati e persi nel vuoto;
¬in data 24.01.2015 inoltrava al Presidente Oliverio una raccomandata a/r, dove si chiedeva un incontro finalizzato a tali tematiche: detta raccomandata non ha registrato riscontri;
¬in data 14 marzo 2015, visto il silenzio seguito a detta richiesta, inoltrava a molteplici organi di stampa, regionali e nazionali, una lettera aperta dove si lamentavano detto silenzio e la mancata continuità amministrativa da dedicarsi alle tematiche qui fatte oggetto d’interesse; detta lettera aperta veniva inoltrata altresì al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute. Anche in questo caso, non si registrano riscontri;
¬in data 30 marzo 2015, incontrava il Governatore Oliverio, il quale dava rassicurazioni circa la continuità amministrativa di cui avrebbe goduto la suindicata Risoluzione, salvo poi dover registrare l’ennesimo stop.
Tutto questo, fino ad arrivare alla
Sesta casella del nostro immaginario ove, ahinoi, il dado del destino fa di colpo tornare il giocatore alla quarta casella, ossia quella dove si dava contezza del grido d’allarme lanciato da comitati ed associazioni. Veniamo ai fatti odierni. Il Consigliere Regionale Bevacqua, propone due settimane fa (ed il Suo omologo Romeo, oltre altri, plaudono e promuovono l’idea del Loro collega consigliere regionale) l’istituzione di una Commissione Regionale d’inchiesta sul preoccupante fenomeno dei tumori!!! Balzati sulla sedia, ci chiedevamo: ma come, questa Commissione non è già esistita nella precedente Legislatura Regionale? E questa Commissione non aveva anche licenziato una proposta di Risoluzione, peraltro unanimemente condivisa, che andava solamente ripresa ed attuata? Fatte presenti queste perplessità sugli organi di stampa, per tutta risposta, leggiamo sulla Gazzetta del Sud di Sabato 09 maggio 2015 che il Consigliere Bevacqua sta attivando le procedure di realizzazione di detta Commissione!!!!, attraverso la presentazione della Proposta di Legge n° 30/10^, che qui di seguito trascriviamo integralmente (tabella dei costi esclusa), affinché il lettore possa confrontare detta proposta con quella già licenziata dalla III° Commissione della scorsa Legislatura e rendersi conto di quanto stà accadendo:
Proposta di legge n. 30/10^
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
All’interno del territorio regionale si sono registrati, negli ultimi anni, vari e frequenti decessi dovuti a malattie tumorali che in alcune porzioni di territorio hanno fatto registrare indici di valori medi superiori a quelli nazionali.
L’alta incidenza tumorale in alcune aree della Calabria è particolarmente elevata sul tirreno cosentino a partire da Paola, a metà strada tra Cetraro (dove è stato trovato il relitto della Cunsky) e Amantea (dove è stata arenata la Jolly Rosso), dove su oltre dodicimila pazienti la percentuale di giovani ammalati di tumore è quattro volte superiore alla media nazionale. E’ da rilevare che la presenza di rifiuti tossici e radioattivi in Calabria è stata confermata in numerosi atti parlamentari.
La coalizione vincitrice alle ultime elezioni regionali ha posto come base di governo il rilancio del settore ambientale a partire dalla tutela di un efficace sistema della salute.
Sugli effetti ambientali in campo sanitario, anche al fine di valutarne l’effettiva sostenibilità, si intende estendere l’attività di analisi alle trivellazioni previste a largo delle coste calabresi, che condurrebbero ad attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo del gas, nonostante la posizione contraria dei Comuni calabresi sui quali insiste l’aria costiera a vocazione turistica, agricola ed ambientale con ecosistemi marini unici.
Per tali ragioni, si prevede di istituire una apposita Commissione speciale d’inchiesta sull’alta incidenza tumorale in alcune aree della Calabria e sui rischi derivanti da trivellazioni petrolifere, con l’obiettivo di portare a conoscenza i dati raccolti in materia, analizzare le possibili cause e responsabilità, sensibilizzare e coinvolgere il popolo calabrese, promuovere idonee azioni per la salvaguardia dell’ecosistema regionale.
Bene, sin qui la relazione illustrativa della proposta di Legge Bevacqua: tutto ok, intenti nobili ma, a questo punto, invitiamo il lettore a prendere detta proposta da una parte e la proposta già licenziata nella scorsa Legislatura dall’altra al fine di ricercare le differenze di intenti, se ce ne sono, ovviamente, di differenze…
Lasciamo ad ognuno di voi le conclusioni che più riterrete opportuno trarre, ma permetteteci di poter trarre anche noi le nostre personali opinioni, che sono le seguenti.
Conclusioni di Articolo32Calabria
Vista la riproposizione degli intenti quasi in fotocopia, di quanto comunque e peraltro già licenziato dalla III° Commissione, possiamo a questo punto concludere che il gioco dell’oca sulla sanità calabrese, ha riportato il nostro immaginario giocatore indietro almeno di due caselle e di tre anni: ma chi sarebbe lo sfortunato giocatore che, in questo caso, ha perso la partita? Semplice, il contribuente regionale che, con la propria IRPEF, finanzia la sanità regionale per poi essere costretto alla migrazione sanitaria.
Ma, poiché, Articolo32Calabria non si è mai limitata a fare solo esercizio di critica, ma ha anche parallelamente avanzato proposte costruttive, lanciamo pubblicamente ed ufficialmente, dalle colonne di questo quotidiano, al Consigliere Bevacqua ed a tutti i sottoscrittori della proposta di legge di cui sopra, la seguente proposta:
¬poiché l’unica differenza di intenti che Articolo32Calabria ha rilevato è quella relativa alla problematica sulle trivellazioni nell’alto Tirreno Cosentino, proponiamo che venga destinata ad ARPACAL la spesa prevista di 60.000,00 €, affinché codesta Agenzia Regionale possa soddisfare, in tempi brevissimi, i legittimi dubbi e perplessità sollevate dalle popolazioni residenti in quei Comuni marittimi;
¬poiché, comunque, in ogni caso, ed a prescindere da ogni valutazione di natura personale e/o associativa, l’iniziativa (pur se, ripetiamo, tardiva e ripetitiva) è da considerarsi lodevole, proponiamo al Consigliere Bevacqua, agli altri sottoscrittori della proposta di legge istitutiva della Commissione ed, eventualmente, a tutti gli Amministratori della Regione Calabria che liberamente lo riterranno, di devolvere integralmente i Loro emolumenti di Consiglieri e/o Assessori Regionali di due mesi, per poter effettuare screening tumorali a favore di indistintamente tutti i cittadini dei Comuni di:
1.Africo;
2.Amantea;
3.Cetraro;
4.Crotone;
5.Gioia Tauro;
6.Paola;
7.Praia a Mare;
8.Rosarno, ed ai cittadini di tutti quei Comuni particolarmente colpiti che abbiamo dimenticato in questo elenco e con i quali ci scusiamo sin d’ora.
In subordine, nel caso in cui le proposte di cui sopra non dovessero trovare accoglienza (ma noi confidiamo comunque nella dimostrata sensibilità dei nostri Amministratori Regionali) e poiché nutriamo diverse perplessità su quanto sta accadendo in Regione su questa delicata tematica, ci appelliamo a tutte le forze politiche presenti sul territorio, affinché prendano coscienza e consapevolezza di quanto fin qui riportato ovvero, affinché promuovano l’attuazione di quanto già deliberato nella proposta di Risoluzione licenziata dalla III° Commissione della precedente Legislatura Regionale, di cui Articolo32Calabria detiene la documentazione integrale.
Il Presidente di Articolo32Calabria
Angelo ROSSINO
Qui di seguito, il testo della proposta di legge n. 30/10^
Art. 1
1.E’ istituita, ai sensi dell’art. 32 dello Statuto regionale, una Commissione d’Inchiesta sull’alta incidenza tumorale in alcune aree della Calabria e sui rischi derivanti da trivellazioni petrolifere.
2.La Commissione d’inchiesta è costituita dai rappresentanti di tutti i gruppi consiliari il proporzione alla loro composizione numerica, fatte salve eventuali incompatibilità previste dalle leggi o inerenti alle funzioni attuali o pregresse.
3.La presidenza della Commissione d’inchiesta è attribuita ad un Consigliere appartenente alle opposizioni, mentre le funzioni di segretario vengono affidate ad un funzionario designato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.
Art. 2
1.La Commissione d’inchiesta deve ultimare i propri lavori entro un anno dall’insediamento, presentando al Consiglio Regionale una relazione sui risultati delle indagini di cui al successivo art. 4, nonché sulle proposte di cui al successivo art. 5. In mancanza di unanimità sui risultati dell’inchiesta possono essere presentate risoluzioni diverse.
2.Nello svolgimento dei propri compiti la Commissione tiene conto di quelli già attribuiti alle Commissioni consiliari permanenti.
Art. 3
1.La Commissione può richiedere, agli organi e agli uffici della pubblica amministrazione o dei suoi enti partecipati, controllati o vigilati, copie di atti e documenti in materie attinenti all’inchiesta, secondo la legislazione vigente e mantenendo il massimo riserbo.
2.La Commissione d’inchiesta può avvalersi di docenti universitari, medici ed esperti estranei all’amministrazione regionale. Il conferimento dei relativi incarichi, se remunerati, è deliberato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale, su proposta della Commissione stessa.
Art. 4
1.La Commissione dovrà svolgere un’inchiesta sull’alta incidenza tumorale in alcune aree della Calabria e sui rischi derivanti da trivellazioni petrolifere, nonché su ogni altro aspetto che la Commissione riterrà utile.
2.L’attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno approvato dalla commissione prima dell’avvio dell’attività di inchiesta.
3.Per l’espletamento dei propri compiti la Commissione fruisce del personale della regione e/o dei suoi enti controllati o vigilati e dei locali, degli strumenti informativi e dei locali messi a disposizione dall’ufficio di Presidenza del Consiglio.
Art. 5
1.La Commissione d’inchiesta suggerisce al Consiglio Regionale le iniziative legislative ed amministrative che, in conseguenza delle indagini svolte, risultino idonee ad assicurare le migliori condizioni di contesto nell’interesse dei calabresi.
Art. 6
1.Agli eventuali oneri derivanti dalla presente legge, quantificati per esercizio 2015 in euro 60.000,00, si provvede con le risorse allocate al Capitolo 6, Articolo 1, Sub 479, per la parte uscite del Bilancio di previsione 2015 del Consiglio regionale.
Art. 7
1.La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.