RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
«La gestione dei rifiuti urbani nella Locride attraversa da anni enormi difficoltà e ormai versa in una situazione che rasenta l’assurdo. Il commissario per l’emergenza rifiuti, prima, e il dipartimento per le politiche ambientali della Regione Calabria, poi, non sono mai riusciti ad attuare una programmazione seria, mentre spicca l’assenza totale di condivisione delle scelte con il territorio e con i Comuni. Oggi ci troviamo così in un’“ottima disorganizzazione”. Per questo, cari colleghi, non possiamo restare a guardare e attendere che l’estate moltiplichi le difficoltà in maniera incontrollabile». Così il sindaco Pasquale Brizzi chiama i primi cittadini del comprensorio locrideo a un’azione sinergica, che li veda tutti uniti nell’affrontare una problematica la cui risoluzione appare tanto difficile quanto urgente e indifferibile.
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«Inutile fare la cronistoria di tutte le scelte errate dal 1999 – continua Brizzi – Basti qui ricordare le ben sei ordinanze “contingibili e urgenti”, l’ultima datata 13 maggio 2015, che hanno protratto l’uso diretto della discarica, in deroga a qualsiasi norma europea e nazionale, poiché non si è saputo trovare una valida alternativa, in barba anche all’urgenza che diviene normalità dopo 24 mesi. Inoltre, il dipartimento delle politiche ambientali, a luglio 2014, ha effettuato una rimodulazione delle tariffe di conferimento dei rifiuti urbani; ossia nuovi pagamenti sensibilmente più alti per i rifiuti che vengono portati negli impianti. In sostanza nel 2015, per ogni tonnellata di rifiuti urbani indifferenziati e rifiuti organici portati negli impianti, paghiamo molto di più rispetto al 2014, circa il 50% in più, però usufruendo della stessa scarsa qualità degli impianti e addirittura per alcuni periodi subendo anche la chiusura degli stessi. Per non dire poi dell’obbligo di portare i rifiuti organici, nel caso della raccolta differenziata, in un impianto fuori provincia. Quindi servizi carenti e costi impossibili da sostenere».
«Chiediamo quindi al dipartimento delle politiche ambientali perché un comune della Locride non può conferire all’impianto di trattamento di Siderno? Perché l’impianto di Siderno, pur dotato di un impianto di valorizzazione della frazione secca (carta, vetro, plastica, metalli) non è mai entrato in funzione? Come può un comune della Locride sostenere costi per dei trasporti che vanno ben oltre i 200 Km? In queste condizioni e a questi costi come si può ottenere una raccolta differenziata che possa contenere le spese dei cittadini? – conclude Brizzi –. Tutti interrogativi che necessitano di risposte concrete, urgenti. È necessario avviare un dibattito e un confronto serio su cosa fare, e innescare così una volta per tutte un vero cambio di rotta».