di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Non dimenticare il passato politico, commerciale e culturale di Siderno. Questo è il messaggio di Michele Vumbaca, a margine di una campagna elettorale, la quale ci si augura possa fare da spartiacque tra quello che è stato e quello che sarà.
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Lui protagonista di questo possibile cambio di passo sidernese, non candidato, ma apertamente schierato, vorrebbe appunto che non si dimenticasse quello che Siderno è stato, ripartendo da lì per riprendere le fila e che questa consapevolezza e riappropriazione della vera essenza sidernese, fosse portata avanti dai candidati a sindaco e dalle proprie liste e in generale dalla cittadinanza.
Per una Siderno offuscata da avvenimenti certo non gloriosi, avvolta nel pressapochismo e nell’individualismo estremo, dove a prevalere sono sentimenti di stanchezza e di poca certezza verso il futuro, Michele Vumbaca chiede maggiore consapevolezza di quello che di positivo è stato fatto dai sidernesi occupati in politica, nel commercio e nella cultura, partendo anche semplicemente ricordando i nomi di chi ha fatto la differenza nel proprio settore. Prendere spunto dal passato, valorizzando ciò che di buono si è fatto e assimilando la lezione che gli sbagli hanno insegnato.
E la mente si focalizza su persone come Cosimo Innapollo, Giovannino Riccio, Oreste Surace, Peppino Brugnano, Paolo Catalano, Paolo Lanzafame tra i sindaci gloriosi e ancora su persone che hanno dato e danno lustro alla città, Giovannino e Mario Macrì, Antonio (Enzino) Romeo, Mimmo e Peppe Gentile, Peppe Errigo, Giuseppe Fragomeni, Marco Lulì, Virgilio Condarcuri, Giuseppe Correale, Francesco Archinà, Domenico Baggetta, Aldo De Leo, Enzo D’Agostino, Berardo Vento, Paolo Reale. Per non citare quanti non residenti qua, di Siderno fanno vedere la parte migliore con il proprio lavoro, la propria dedizione.
«Solo alcuni nomi, ce ne sarebbero tanti altri a cui rendere merito – afferma Vumbaca –, per focalizzare l’attenzione su persone che hanno fatto grande questa cittadina in punta di piedi, ma con caparbietà e dal cui esempio si può attingere per ridare forza a Siderno già da subito. Noi siamo molto di più dell’attuale realtà sidernese, le persone devono potersi concentrare su un presente e ancor più su un futuro che sia veramente diverso, dal quale non scappare, anzi “immergersi” – conclude Vumbaca – per ritornare ad avere radici profonde, consapevolezza e orgoglio verso il posto dove si è deciso coscientemente di far crescere i propri figli».