di Gianluca Albanese
SIDERNO – Manca la proclamazione degli eletti (attesa nel giro di un paio d’ore), ma qualche riflessione si può comunque compiere. Come anticipato stanotte da Lente Locale, la straordinaria vittoria di Pietro Fuda, eletto con l’82,04% dei voti, gli consegna una maggioranza schiacciante in consiglio comunale: 14 consiglieri di maggioranza e due di opposizione. Proporzioni da regime quasi totalitario.
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Questo non è sicuramente un bene per il pluralismo, ma lo hanno deciso gli elettori e quindi è un dato che va rispettato e che deve fare riflettere soprattutto il centrodestra, che con 974 voti totali (uno in meno della sola lista di Siderno Libera) è l’ombra di quella coalizione che il 15 e 16 maggio del 2011 prese 5.404 voti, di cui 1.138 nella sola lista del Pdl.
Insomma, il voto condanna pesantemente il centrodestra dell’ancien regime, quello dei nostalgici del decennio che fu e degli irriducibili che si devono candidare a tutti i costi, per poi non essere eletti.
Ovviamente, c’è una larga fetta di elettorato moderato a Siderno, che merita di essere rappresentata, magari da un centrodestra diverso e rinnovato. Nel frattempo, “si consola” votando la lista del Centro Democratico, la prima del centrosinistra, e composta da persone considerate molto vicine al sindaco ma anche non connotate ideologicamente. Giuseppe Figliomeni, Gianluca Leonardo, Maria Cecilia Gerace, detta Bianca, Vincenzo Meleca e Vincenzo De Leo, sono i consiglieri della lista maggioritaria, che ha preso 88 voti in più del Pd, che a sua volta guadagna oltre mille voti rispetto alle precedenti elezioni.
Già, il Pd. Non è il primo partito per una manciata di voti, ma ha comunque eletto cinque consiglieri. Oltre al segretario Mariateresa Fragomeni, che con i suoi 705 è la più votata di tutto il civico consesso (+393 rispetto al 2011), sono stati eletti il socialista estrazione Sdi Giorgio Ruso, l’ex assessore dell’allora giunta Panetta Carlo Fuda, la socialista (non di estrazione post-cherubiniana) Anna Romeo e l’ex capogruppo Paolo Fragomeni.
Due socialisti su cinque, dunque, tra i consiglieri eletti; e anche il primo dei non eletti è un post-cherubiniano. Si tratta di Salvatore Pellegrino, che nel 2011 fu, invece, il primo dei non eletti di una lista che supportò l’allora candidato sindaco Riccardo Ritorto.
Sia ben chiaro: la lista del Pd è andata benissimo, dal punto di vista elettorale. Ma chi ha fruito dell’affermazione del partito sono stati soprattutto due socialisti e il leader della (fu?) opposizione interna, mentre nulla è andato ai tanti militanti appassionati e fedeli alla linea del direttivo di circolo che hanno, comunque, avuto, una buona affermazione personale, come Alessandro Archinà (258 voti), Gabriella Boccuti (247) e Laura Rullo (207).
Capitolo Fattore Comune. La divisione dei seggi ha limitato le conseguenze del voto (piuttosto deludente) della lista che fa capo a Mimmo Panetta, conquistando comunque tre seggi in Consiglio.
I primi due degli eletti, però, non sono direttamente riconducibili all’ex sindaco, ovvero Luigi Guttà ed Ercole Macrì. I candidati più vicini a Panetta, infatti, sono suo cognato Agostino Baggetta (terzo degli eletti con 266 voti) e la professoressa Rita Commisso (prima dei non eletti con 241 preferenze). Insomma, se davvero l’ex sindaco aveva qualche velleità di fare l’azionista di maggioranza della coalizione vincente, dalle urne è arrivata una cocente delusione.
Chiudiamo con Siderno Libera, che per l’eccellente risultato raggiunto (975 voti, uno in più dell’intero centrodestra) avrebbe meritato qualcosa in più, visto che per il calcolo dell’attribuzione dei seggi, ne conquista uno solo, che va al capogruppo uscente Totò Sgambelluri. Ottima, tra gli altri, l’affermazione della giovanissima Vittoria Luciano, prima dei non eletti con 274 preferenze e la possibilità di entrare in Consiglio se a Sgambelluri, come appare probabile, toccherà un posto in giunta.
Già, la giunta.
Come ampiamente prevedibile, il sindaco Fuda dovrà dare fondo al manuale Cencelli per assecondare i desiderata di tutte le liste.
C’è un posto da vicesindaco da assegnare e quattro cariche assessorili, senza preclusioni per gli esterni.
Vedremo. Vista la difficoltà dell’impresa, non osiamo azzardare previsioni.
Quella che appare molto probabile, invece, è la nomina di Mariateresa Fragomeni alla presidenza del consiglio comunale, stante la netta affermazione riscontrata in assoluto.