di Gianluca Albanese
SIDERNO – Appare più complicata del previsto la nomina degli assessori della costituenda giunta Fuda, dopo quanto accaduto nella giornata di ieri. Nei locali del circolo del Pd di via Portosalvo, infatti, ha avuto luogo una riunione del direttivo, al termine della quale sarà necessario un supplemento di riflessione per i vertici del circolo democrat e il sindaco Fuda, al fine di trovare quegli equilibri di giunta che solo 48 ore fa sembravano vicini. Intanto, il sindaco e il segretario del Pd Mariateresa Fragomeni si sono incontrati di nuovo oggi.
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Già ieri mattina, per le vie cittadine, era stata diffusa (ad arte?) la voce secondo la quale il sindaco avrebbe in animo di completare l’organico del costituendo esecutivo con un’altra delega da assessore in quota Fattore Comune, da assegnare a Luigi Guttà, titolare di un’avviata scuola guida.
Se così fosse vero, il nome di Guttà si aggiungerebbe a quelli di Mariateresa Fragomeni come vicesindaco, Ercole Macrì (Fattore Comune), Gianni Lanzafame (Siderno Libera) e Bianca Gerace (Centro Democratico), regalando, dunque, alla lista che fa capo all’ex primo cittadino Mimmo Panetta, quella “golden share” di fatto, in seno alla coalizione, che fino a 48 ore fa sembrava un pericolo scongiurato al fine di mantenere i giusti equilibri in seno alla coalizione.
Quanto basta, dunque, ad alimentare le fibrillazioni in casa Pd, col partito (e in particolare col direttivo democrat) che non ci sta e che ha chiesto al primo cittadino, per ovvie ragioni di rappresentanza politica del partito a livello locale, regionale e nazionale, un’adeguata rappresentanza sia nella costituenda giunta che in consiglio comunale, per poi riconvocare una riunione dei propri vertici tra lunedì e martedì.
Posto che alla presidenza del consiglio comunale Fuda vorrebbe far convergere tutti su una figura sufficientemente bipartisan (i nomi sono sempre quelli di Paolo Fragomeni o di Anna Romeo, eletti con la lista del Pd ma comunque estranei al direttivo) il Pd, stando a quanto siamo riusciti ad apprendere, vorrebbe due assessori in giunta: la Fragomeni, appunto, più un secondo nome da scegliere tra il consigliere eletto Carlo Fuda e un altro, magari un rappresentante dei post cherubiniani.
Se la richiesta dei due assessori dovesse essere accolta, subentrerebbero in Consiglio il primo dei non eletti, ovvero il post-cherubiniano Salvatore Pellegrino, e Alessandro Archinà, fedelissimo di Mariateresa Fragomeni.
Altrimenti, con tutta probabilità, il direttivo del Pd di Siderno uscirebbe con le ossa rotte, visto che la Fragomeni non ha mai fatto mistero, visto il consenso elettorale personale che ha superato le 700 preferenze, di ambire alla carica di presidente del consiglio comunale e, come abbiamo già rilevato, un eventuale incarico di vicesindaco sarebbe, per la commercialista sidernese una “seconda scelta” (una “pillola” che ad oggi appare meno difficile da mandare giù rispetto a ieri).
Tra l’altro, l’eventuale conferma della scelta di affidare due assessorati a Fattore Comune potrebbe compromettere gli equilibri di coalizione, fino ad avere conseguenze, ad oggi, inimmaginabili, e allora Fuda potrebbe tirare fuori dal cilindro anche la nomina di un assessore “tecnico” fuori dai partiti e dalle liste che lo hanno sostenuto, come soluzione estrema per mantenere quegli equilibri che oggi sembrano più fragili, rispetto ai giorni scorsi.
Per la verità, stamani si era diffusa un’altra voce, negli ambienti politici cittadini, ovvero quella di un potenziale “disimpegno” del direttivo del Pd rispetto alle responsabilità di governo della costituenda giunta Fuda, tanto da indurre il tesserato Luciano Futia a condannare, sul proprio profilo facebook, una scelta del genere, tanto da definire, se vera, tale scelta «Una decisione politica suicida, in quanto avrà conseguenze – ha scritto Futia – sulla stabilità del futuro governo della città e sulla stessa unità del Partito Democratico di Siderno».
Futia ha concluso il suo “post”, invocando la convocazione immediata dell’assemblea degli iscritti al circolo «Unico organo politico – ha scritto – legittimato a decidere su scelte politiche importanti per il futuro della nostra città».
Va detto il contenuto di quanto scritto da Futia su facebook è stato, di fatto, smentito da Alessandro Archinà, sempre tramite social network, che ha commentato il post dell’architetto Futia scrivendo che «Preliminarmente vorrei invitare “tutti gli iscritti del circolo” ad evitare di riportare fatti (o esternazioni) a cui non hanno assistito di persona e di cui (ovviamente) ignorano il reale contenuto. In questo momento si stanno, com’è ovvio aspettarsi nella fase successiva al voto, avviando delle consultazioni tra una rappresentanza del partito ed il neo sindaco di Siderno, ing. Pietro Fuda. La posizione unanime del direttivo, a tale proposito, è quella di far avere, al Partito Democratico, una rappresentanza politico istituzionale che rispecchi la volontà e le aspettative dei tanti, tantissimi cittadini di Siderno che, col loro libero voto, hanno scelto di sostenere, nell’alveo della coalizione di centro sinistra, il Partito Democratico. Non c’è nessuna altra linea se non quella di fare l’interesse dei Sidernesi e di dare una concreta rappresentanza al voto da loro espresso. Ti invito pertanto a non ripetere acriticamente dei fatti non veri ed in palese contrasto con quanto è stato discusso e valutato, in mia presenza, in qualità di membro del direttivo. Grazie».
Prima di concludere, desideriamo evidenziare due fatti.
Il primo riguarda Peppe Pedullà, precedentemente indicato come potenziale assessore esterno del costituendo esecutivo, che nei giorni scorsi ha ottenuto un’importante nomina nell’ente pubblico strumentale “Calabria Lavoro” e che quindi appare improbabile come potenziale assessore.
Il secondo, riguarda la presenza pressoché costante a Siderno del segretario provinciale del Pd (e capigruppo in consiglio regionale) Sebi Romeo, che sta seguendo accanto a Mariateresa Fragomeni la complessa fase delle trattative, e a Lente Locale ha riferito che «Ancor prima di questi gossip riguardanti presunte schermaglie in seno alla maggioranza consiliare, Siderno ha due grandi priorità: se e come uscire dal dissesto, e che linee strategiche dare al futuro della città. Le vere priorità che interessano i cittadini sono queste e su queste chi ha vinto le elezioni deve concentrarsi in maniera imprescindibile»