di Attilio Tucci*
“Cattivi,puzzoni,bugiardoni”:se il grande Benigni potesse, definirebbe così i nostri amministratori.
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Procediamo con ordine.
Giorno otto giugno viene convocata in Comune la Commissione straordinaria per l’impianto sportivo(espressione del Consiglio Comunale,della Provincia e delle associazioni sportive) e ci viene proposta, alla presenza di quasi tutta la giunta comunale, una ipotesi di variante che alla luce dei contenuti personalmente non mi sono sentito di approvare e umilmente avevo chiesto a tutti una serena riflessione evitando di incorrere in uno dei tanti errori che hanno costellato la realizzazione di opere pubbliche a Caulonia.
Tutto normale vi chiederete? No il bello viene adesso, perché a fronte delle rassicurazioni di tutti sulla necessità espressa di aprire la discussione,la stessa perizia era già stata approvata il 25 maggio all’unanimità dalla giunta.
Allora perché prenderci per i fondelli? Perché rendere complice la commissione di scelte prese altrove e non certo nell’interesse della collettività? Perché a Caulonia come altrove se si appaltano opere pubbliche con ribassi non congrui poi per finire le opere, bisogna ricorrere a perizie che molte volte stridono se non contrastano apertamente con le regole sugli appalti?
Alla luce degli eventi, ritengo essere doveroso da parte della giunta l’immediato ritiro della perizia di variante e l’apertura di una serena discussione che porti alla realizzazione dell’opera senza danni per la collettività.
Vicende come queste mi spingono ad una ulteriore riflessione. In questi giorni una serie di interviste a esponenti della politica cauloniese ha posto al centro della discussione la necessità di riunificare il cento-sinistra di Caulonia e i miei rapporti con il PD. In un clima da “TANA LIBERI TUTTI” Ammendolia, Roccisano, Cagliuso e lo stesso sindaco, hanno fornito delle soluzioni. Comincerei dalle dichiarazioni di Federica e mi sorprende che proprio lei, assimilandomi alla Belcastro, parla di gestione personale del partito, sapendo quanto insieme abbiamo lottato per un partito aperto e fuori dalle logiche delle tessere false. Quella di Ammendolia mi è sembrata la più lucida e quella che personalmente mi rende più giustizia visto che alle stesse sue conclusioni, e cioè che quella compagine amministrativa non aveva le carte in regola e lo spessore per gestire progetti ambiziosi, c’ero arrivato 4 anni prima, quando gli notificai che le ambizioni personali stavano soffocando le iniziative per il bene comune. Il sindaco Riccio dice oggi di aver trovato un Comune in difficoltà finanziarie per giustificare l’odierno squilibrio di 3 milioni di euro, nel tentativo peregrino di addebitare ad altri responsabilità che comunque sarebbero sempre sue, in linea con la continuità che oggi, direi spudoratamente, si cerca di negare.
Per ragioni di spazio mi fermo qui. Personalmente credo nell’unità del centro sinistra e sulla necessità di realizzarlo ma ai miei illustri interlocutori suggerirei che piuttosto che formule astratte di unità, si cominci a discutere concretamente di azioni amministrative e la vicenda del campo o del piano spiaggia con la gestione di tutte le attività commerciali o il piano strutturale o la gestione dei problemi finanziari del Comune, diventino terreno di confronto reale su cui costruire politiche socialmente ed economicamente di sinistra. Quello sarà il momento della verifica su quali binari si dovrà muovere il centro –sinistra nei prossimi anni anche per evitare “delusioni” che francamente affiorano più nei cittadini di quanto non si apprezzi realmente negli amministratori.