RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Immediatamente dopo il terribile attentato di Parigi alla rivista Charlie Hebdo issammo sulla nostra sede di via Diaz, nel luogo dove i beneficiari dello Sprar di Gioiosa seguono la scuola di italiano, la bandiera francese. Un segnale di vicinanza ad una nazione attaccata dal terrorismo, un messaggio di chiaro rigetto delle intolleranze religiose, un modo di schierarsi senza se e senza ma a favore della libertà di stampa contro la barbarie del fondamentalismo.
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Da qualche giorno, a malincuore, quella bandiera non sventola più sulla nostra sede. Anche questo vuole essere un segnale. Un segnale di rifiuto verso l’atteggiamento francese che schiera la polizia alla frontiera per impedire il libero passaggio di uomini e donne migranti. Le merci attraversano liberamente la frontiera, agli esseri umani viene impedito. Rigettiamo la politica delle frontiere chiuse, dei respingimenti, l’Unione Europea non può essere solo quella della moneta e delle banche. Oggi proprio non ce la sentiamo di lasciare che la bandiera francese sventoli sulla nostra sede.