di Redazione
BOVALINO – Crese l’attesa per l’edizione 2015 del premio “Pericle d’oro”, la prestigiosa manifestazione che come ogni anno, nel mese di luglio, andrà in scena in piazza Camillo Costanzo, ideata dal patron Domenico Savica. Filo conduttore dell’edizione di quest’anno, sarà la comunicazione. E’ di oggi la notizia che il premio “Ellade” andrà al Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macrì e all’astrofisica cosentina Sandra Savaglio. Ecco i profili biografici dei due vincitori.
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Giovanni Battista Macrì nato ad Acireale il 1° marzo 1941. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania il 12.11.1963. E’ coniugato con due figli. Superato il concorso per l’accesso in magistratura, ha esercitato le funzioni di Pretore mandamentale fino al febbraio 1974. Destinato alla Corte di Appello di Catania, ha fatto parte della I sezione civile, nonché della sezione istruttoria e della terza sezione penale che si occupa delle impugnazioni dei provvedimenti del G.I.P. delle estradizioni e delle rogatorie internazionali. Trasferito al Tribunale di Catania con funzioni di Presidente di sezione, è stato destinato a presiedere la I sezione della Corte di Assise di Catania, successivamente, la I sezione penale e, in questa ultima veste, contestualmente, dal luglio 1994 al giugno 1996 il Tribunale del riesame. Dal 16 luglio 1997 ha presieduto quest’ultima sezione che si occupa, oltre che di fallimentare, di diritto commerciale (societario, bancario).
E’ stato responsabile della biblioteca unificata del Tribunale e della Corte di Appello di Catania per cui ha provveduto alla selezione dei libri da acquistare e per cui ha vigilato sul relativo personale. Da presidente della prima sezione penale, si è occupato sia di processi concernenti associazioni di tipo mafioso e associazioni a delinquere dedite al traffico di stupefacenti, per cui ha più volte presieduto il Tribunale in udienze presso le più diverse aule bunker d’Italia onde procedere all’audizione di collaboratori di giustizia, sia di processi concernenti false comunicazioni sociali, di bancarotta e di criminalità e politica. Ha diretto il dibattimento estendendo la motivazione della relativa sentenza del processo alla tangentopoli catanese (scandalo di Viale Africa) che ha visto coinvolti ventinove imputati appartenenti alla classe politica locale e nazionale. Di processi concernenti la criminalità politico-amministrativa e in materia di associazione a delinquere di stampo mafioso si è occupato anche negli anni 1997 e 1998, durante i quali, non trascurando lo svolgimento dei compiti relativi alla sezione quarta civile e fallimentare e delle altre competenze attribuitigli in materia civile, ha presieduto, in supplenza, la prima sezione penale per la definizione di dodici procedimenti, in materia di associazione mafiosa e di reati contro la pubblica amministrazione. Si è occupato, tra l’altro, della trattazione del procedimento per associazione mafiosa. Ha presiedendo il Tribunale del riesame di Catania, per cui si è occupato, tra l’altro, di tutte le maggiori inchieste svolte dalla D.D.A. catanese (tra gli altri i procedimenti Orsa Maggiore, Squalo, Ariete). Con riferimento al settore civile, è stato presidente della sezione quarta civile e fallimentare del Tribunale di Catania, che si occupa di tutti i rami del diritto commerciale (dal diritto societario a quello della navigazione, dal diritto industriale a quello bancario), Ha presieduto, inoltre, dalla sua. istituzione la sezione specializzata in materia di proprietà industriale ed intellettuale per i territori ricompresi nei distretti di Corte di Appello di Catania, Messina, Reggio Calabria e Catanzaro. E’ coautore di un volume, edito da Giuffrè dal titolo “I NUOVI PATTI AGRARI” di due volumi “LEGISLAZIONE AGRARIA. CONTRATTI, CRÉDITO, PRELAZIONE” e “DIRITTO DELLE SOCIETÀ”, editi rispettivamente da Giuffrè e da Ipsoa nonché di vari scritti in materia fallimentare e societaria.
Dal 18.12.2007 ha presieduto il Tribunale di Messina. Dal 12.11.2012 presiede la Corte di Appello di Reggio Calabria.
L’astrofisica cosentina Sandra Savaglio, star dell’astrofisica internazionale. Astronomo. Ordinario di astronomia e astrofisica all’università della Calabria. Nel 2008 ha vinto il premio Pitagora. Dopo il dottorato in fisica all’Università della Calabria, è Fellow e Senior Research Scientist presso lo European Southern Observatory (Monaco di Baviera), la Johns Hopkins University e lo Space Telescope Science Institute (Baltimora). Per la sua ricerca utilizza i più potenti telescopi ottici, infrarossi e ultravioletti (Very Large Telescope, Hubble Space Telescope, Spitzer Space Telescope, Herschel). Specializzata nell’astrofisica delle galassie distanti, dell’arricchimento chimico dell’universo e dei fenomeni esplosivi, vanta oltre centoventi pubblicazioni in riviste internazionali, in qualità di autrice o coautrice. Dopo un periodo di ricerca negli Stati Uniti, ha lavorato al Max Planck Institute di Monaco ed ha ottenuto importanti risultati nelle indagini dedicate ai fenomeni più energetici e ancora misteriosi dell’universo, i lampi di raggi gamma. Il suo volto, nel 2004, era finito sulla copertina del settimanale americano Time come simbolo dell’emigrazione degli scienziati europei. Quasi dieci anni dopo è pronta a fare ritorno a casa. Il Consiglio d’amministrazione dell’Università della Calabria, ateneo nel quale Savaglio ha studiato e si è laureata, ha deciso di procedere alla chiamata diretta della studiosa. E lei non si è fatta pregare: “Vengo dal paese economicamente messo meglio per il finanziamento alla ricerca (la Germania). E decido di andare in un posto economicamente depresso. Ad Arcavacata (è il luogo dove ha sede l’ateneo calabrese) c’è un dipartimento di Fisica che è un gioiellino per l’università, un fiore all’occhiello per la regione e per il Paese. Un ambiente che conosco bene e a cui sono legata da quando ho iniziato a studiare fisica. Mi aspetto di avere a disposizione delle risorse umane (ovvero studenti e giovani ricercatori), e per quello non c’è crisi economica che regga. In Calabria le risorse umane nel campo della ricerca scientifica di base ci sono, molto più che in Germania”»