di Paolo Fragomeni*
Fermo restando che fino ad emissione di condanna definitiva ogni cittadino è innocente, l’operazione “Erga Omnes” è, comunque, significativa di un andazzo insopportabile.
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Essa rappresenta un duro colpo per il PD, per la regione Calabria e e per la politica in generale che ne esce sconfitta. Di fronte a questi accadimenti occorre compiere una seria riflessione e interrogarsi sul compito della politica nella società di oggi. E’ urgente e vitale rimettere al centro di tutto la questione morale, l’etica, la disciplina e il rispetto delle regole. La selezione dei quadri dirigenti in politica e quella degli amministratori a tutti i livelli deve avvenire su basi di competenza e moralità. La politica non può essere un mestiere e le posizioni conquistate non possono essere considerate posizioni di privilegio rispetto ai cittadini. L’idea che il politico posssa fare ciò che vuole è un’idea retriva, antidemocratica, medievale e amorale. Di fronte ad un disagio sociale generalizzato, in tempo di austerità, con milioni di disoccupati e di famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, l’uso personale e lo scialo dei soldi dei contribuenti sono atti spregevoli. Che si faccia luce sulla vicenda ma, in ogni caso, l’augurio è che che si possa ricostruire un clima di fiducia tra amministrati e amministratori ritornando alla politica di servizio tra la gente e per la gente, pena il tracollo.