ROCCELLA IONICA – A poco più di una settimana dalla nascita e dalla messa in onda dei programmi del nuovo canale televisivo “Fimmina Tv”, l’emittente tutta al femminile, ma non solo, che affonda le sue radici nella Locride, abbiamo incontrato il direttore Raffaella Rinaldis, per porle qualche domanda sul progetto editoriale e sulle linee guida dei palinsesti.
Raffaella, com’è nata la voglia e l’intenzione di far nascere nella Locride una nuova
emittente locale?
L’informazione è limitata agli strumenti canonici, ho voluto seguire in vece i
canoni inversi: dare spazio a chi ne ha poco, far parlare chi non viene
ascoltato, raccontare chi siamo senza farci descrivere da altri.
Perché proprio “Fìmmina Tv”, da dove nasce il nome l’idea del nuovo canale televisivo?
La donna è uno degli elementi sociali su cui si fondano la maggior parte di
stereotipi e discriminazioni, quindi, partendo dalla donna come simbolo,
lottiamo contro tutte le forme di discriminazione, da quelle più riconoscibili
a quelle meno palpabili ma sempre dure, come la discriminazione nei confronti
dei calabresi…tutti mafiosi e mangiatori di peperoncino.
Raffella, quanto del tuo bagaglio di esperienza nel settore giornalistico e del
rapporto umano e di amore sul territorio porterai all’interno della televisione
e con i rapporti con il team che lavorerà al tuo fianco?
Tutta la mia esperienza. Non si fa bene un lavoro senza utilizzare gli anni di
osservazione, storie e crescita che la tua vita e le tue esperienze ti hanno
permesso di realizzare, facendoti arrivare ad un “punto di vista” che diventa
molto personale.
Di cosa si occuperà Fìmmina Tv?
Del mondo delle discriminazioni, allargandosi a quello che si muove, alle
aspirazioni alle storie che provengono dalle categorie discriminate. La donna
in primis, tratteremo tutti i temi, con un punto di vista tutto femminile.
Quali sono state le difficoltà che hai riscontrato per far nascere questa
nuova realtà televisiva?
Difficoltà tecniche ed economiche non sono mancate. Ma sono convinta che il
mondo della società calabrese ci sosterrà anche per come affronteremo i temi
trattati, con attenzione, senza verità in tasca, nella garanzia di tutti gli
interessi e cercando di raggiungere la più alta professionalità in ognuno dei
settori, dal tecnico al contenutistico, in cui ci muoveremo.
Se ti volti a guardare dietro il tuo passato professionale cosa ti piace
portare in questa nuova avventura e cosa invece vuoi riporre nel cassetto?
Voglio portare tutte quelle storie di cui non ho potuto parlare perché non
interessava i canonici “stili” dell’informazione. L’insegnamento di non porre
la mia verità ma di farmi continuamente domande, senza cedere all’idea di dare
risposte alle quali devono arrivare i telespettatori grazie alle domande che
noi ci poniamo. Non voglio portare l’esperienza di tanto giornalismo che
dimentica di dover essere di servizio, di fare informazione passando oltre il
proprio confine, quello di pensare di avere le risposte, di essere illuminato
dalla facoltà di poter dire la propria verità, insomma, di giudicare. Un
giornalista non giudica mai, non è più tale quando lo fa.
Come secondo te la Locride accoglierà “Fìmmina Tv”?
L’ha già accolta molto bene. Riceviamo continui attestati di stima sulla base
della nostra iniziale programmazione che è ancora in crescendo. Abbiamo ancora
un paio di settimane di “assestamento tecnico”, prove audio e video,
collegamenti della rete, ma siamo già sostenute da molti che ci supportano in
questa sfida tutta calabrese dalla dimensione però nazionale. È bello pensare
che una cosa mai fatta in Italia è stata realizzata qui. Non ne avevamo idea,
ma una volta che abbiamo scoperto di essere state le prime in Italia, abbiamo
considerato quanto la cosa diventi importante, proprio a sfatare una delle
discriminazioni nei confronti dei calabresi.
Una televisione tutta al femminile può godere di più privilegi o più
difficoltà nel panorama giornalistico e televisivo locale?
Anche se le parole sono buone i fatti possono essere sempre diversi. Non
vogliamo privilegi, ma non tollereremo gli sghignazzi che ogni tanto
accompagnano come sottofondo il racconto della nostra breve storia. Sono pochi
ma cercheremo di zittire pure quelli.
Da qui a un anno, Raffaella, come vedi il futuro di “Fìmmina Tv”? Pensi sarà un futuro
roseo?
Deve essere per forza roseo, considerando il nostro logo. Lo sarà sicuramente
perché con me c’è un gruppo di persone meravigliose che ho incontrato nella mia
vita professionale e personale. Fìmmina tv non sarà il palinsesto che costruirà
ma le persone che la compongono. Tutti esperti nel proprio settore di
interesse, professionalmente molto preparati che si aspettano non grandi cose
da Fìmmina tv, ma di poter fare con onestà intellettuale uno dei lavori più
difficili e carichi di responsabilità nei confronti della società e che spesso
si dimentica sia tale.
SIMONA ANSANI