di Redazione (Foto e video di Enzo Lacopo)
LOCRI – Una serata di musica, poesia e un tocco di mondanità. Passano gli anni ma il fascino del Giugno Locrese rimane inalterato. Lente Locale offre alla vostra visione alcuni scatti esclusivi del nostro Enzo Lacopo e una ricca sintesi video della serata, che ha avuto luogo sabato scorso nella corte del palazzo di Città.
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Questo è il video con i momenti salienti della serata
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Questo, invece, è il ricco book fotografico:
Di seguito, come in un’ideale bacheca, pubblichiamo tutto il materiale inerente il Giugno Locrese che arriva alla nostra redazione, iniziando da questa speciale poesia e che l’architetto Antonio Milicia ha dedicato al sindaco Giovanni Calabrese, e con la quale ha preso parte al concorso.
“Lo Sceriffo di Antonio Milicia
Lui era così.
La mattina si svegliava alle sette.
Toglieva il pigiama ed indossava la sua città.
Qualcuno lo aveva chiamato “lo Sceriffo”
e quel soprannome se l’era cucito al petto,
come una radiosa stella iridescente.
Gli piaceva ascoltare le voci della strada,
sentirne gli odori, quelli belli e quelli brutti.
Perché lui quella Città la respirava,
e come uno sceriffo la proteggeva
con il coraggio incosciente di chi sa dire no.
Non gli importava delle critiche…
che dicessero quanto fosse antipatico
con quel suo ghignone beffardo,
sempre pronto a riempire il video.
La sua Città lo aveva cambiato,
ma adesso era lui a volerla cambiare.
Voleva rimetterla in corsa,
raschiando la ruggine dell’indifferenza
in cui altri l’avevano fatta languire
in un vuoto di luna di trent’anni:
per inerzia, per convenienza, per inettitudine… per Sud.
E così,
in quella striscia feroce di Calabria
violentata a turno da mafia, procure e dissesti,
lui aveva accettato la scommessa.
Ma nella sgangherata roulette dell’ignoto
non aveva puntato sul nero, né sul rosso.
Aveva scelto il verde delle sue speranze.
Eh cazzo! Era uscito!”