di Filippo Savica*
Ritengo che i calabresi dopo la legnata dell’operazione “erga omnes” che vede coinvolti i vertici della “mini giunta” nominata con grande arroganza da Oliverio contro il volere del Pd romano, non dovrebbero più aspettarsi niente, in quanto la notizia “erga omnes” ha già fatto tanto rumore e fatto vergognare i calabresi che credevano in un cambiamento della Calabria.
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Non potevano mai aspettarsi che il bancomat dei gruppi regionali fosse utilizzato come bancomat personale, per prelevare la modica cifra di 80.000 euro per il fabbisogno personale, e neanche di un capodanno a Montecarlo degno di un sultano in vacanza. Nei mesi della giunta Oliverio la Calabria ha passato di tutto, per non dimenticare il caso sulla legge elettorale che ha visto l’esclusione della leader della coalizione di centrodestra Wanda Ferro, leader più votata. Una legge a mio avviso ridicola che ha dato una grande prova di incapacità amministrativa e disprezzo delle idee degli elettori calabresi. Il nostro partito Forza Italia in merito a questa legge scandalosa ha proposto un referendum di cui i protagonisti della scena politica sono i calabresi, dando loro la possibilità di scegliere e pronunciarsi su questa legge ridicola.
Questo documento è stato firmato dai Consiglieri regionali di minoranza eletti nell’ultima tornata elettorale. Sembra quasi un miracolo che si sia arrivati all’unità, e maggiormente ad un modo di fare politica concreto, coerente, onesto, e rispettoso nei confronti degli elettori calabresi ponendoli al centro della vita politica. Il mio augurio da giovane dirigente di partito è quello che non venga messa in discussione per nessun motivo la scelta del referendum da parte di alcuni consiglieri regionali, questo rappresenterebbe un male per il partito che con grande coraggio ed impegno vuole dare la parola ai calabresi, che in questo momento chiedono solo chiarezza, onesta, impegno, dai politici e dalle leggi regionali. Mi auguro che il team dei consiglieri regionali firmatari della proposta referendaria continuano spediti fino in fondo senza ripensamenti per portare a casa il referendum.
Se così non fosse la Calabria e i calabresi riceveranno un’altra mazzata, e chi dei consiglieri regionali già firmatari del documento ritirerà la firma, avrà una grande responsabilità politica e morale nei confronti dei calabresi, contribuendo al degrado in cui la Calabria sta entrando. L’appello che rivolgo a i consiglieri regionali firmatari del documento, è quello di un senso di responsabilità nei confronti del partito per primo, che ha lavorato per il referendum, e della Calabria e dei suoi cittadini che sono arrivati all’esasperazione per tutte queste ingiustizie. Il partito ha bisogno più che mai in questo momento di coesione, per cercare di salvare la Calabria dal baratro in cui Oliverio ci sta traghettando. Ritengo che ritirare le firme già apposte sul documento rappresenta un suicidio politico, sia del partito che dei consiglieri che definisco “franchi tiratori ” e ipocriti nei confronti del partito e della scelta fatta dai calabresi.
Si deve ragionare in un ottica di partito e di gruppo, e non in un ottica personale e rendicontista sulle spalle del partito e dei cittadini. Con l’approvazione del referendum ritengo che il partito da una grande dimostrazione di coerenza ed impegno per la rinascita della Calabria.
di Filippo Savica*
Ritengo che i calabresi dopo la legnata dell’operazione “erga omnes” che vede coinvolti i vertici della “mini giunta” nominata con grande arroganza da Oliverio contro il volere del Pd romano, non dovrebbero più aspettarsi niente, in quanto la notizia “erga omnes” ha già fatto tanto rumore e fatto vergognare i calabresi che credevano in un cambiamento della Calabria.
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Non potevano mai aspettarsi che il bancomat dei gruppi regionali fosse utilizzato come bancomat personale, per prelevare la modica cifra di 80.000 euro per il fabbisogno personale, e neanche di un capodanno a Montecarlo degno di un sultano in vacanza. Nei mesi della giunta Oliverio la Calabria ha passato di tutto, per non dimenticare il caso sulla legge elettorale che ha visto l’esclusione della leader della coalizione di centrodestra Wanda Ferro, leader più votata. Una legge a mio avviso ridicola che ha dato una grande prova di incapacità amministrativa e disprezzo delle idee degli elettori calabresi. Il nostro partito Forza Italia in merito a questa legge scandalosa ha proposto un referendum di cui i protagonisti della scena politica sono i calabresi, dando loro la possibilità di scegliere e pronunciarsi su questa legge ridicola.
Questo documento è stato firmato dai Consiglieri regionali di minoranza eletti nell’ultima tornata elettorale. Sembra quasi un miracolo che si sia arrivati all’unità, e maggiormente ad un modo di fare politica concreto, coerente, onesto, e rispettoso nei confronti degli elettori calabresi ponendoli al centro della vita politica. Il mio augurio da giovane dirigente di partito è quello che non venga messa in discussione per nessun motivo la scelta del referendum da parte di alcuni consiglieri regionali, questo rappresenterebbe un male per il partito che con grande coraggio ed impegno vuole dare la parola ai calabresi, che in questo momento chiedono solo chiarezza, onesta, impegno, dai politici e dalle leggi regionali. Mi auguro che il team dei consiglieri regionali firmatari della proposta referendaria continuano spediti fino in fondo senza ripensamenti per portare a casa il referendum.
Se così non fosse la Calabria e i calabresi riceveranno un’altra mazzata, e chi dei consiglieri regionali già firmatari del documento ritirerà la firma, avrà una grande responsabilità politica e morale nei confronti dei calabresi, contribuendo al degrado in cui la Calabria sta entrando. L’appello che rivolgo a i consiglieri regionali firmatari del documento, è quello di un senso di responsabilità nei confronti del partito per primo, che ha lavorato per il referendum, e della Calabria e dei suoi cittadini che sono arrivati all’esasperazione per tutte queste ingiustizie. Il partito ha bisogno più che mai in questo momento di coesione, per cercare di salvare la Calabria dal baratro in cui Oliverio ci sta traghettando. Ritengo che ritirare le firme già apposte sul documento rappresenta un suicidio politico, sia del partito che dei consiglieri che definisco “franchi tiratori ” e ipocriti nei confronti del partito e della scelta fatta dai calabresi.
Si deve ragionare in un ottica di partito e di gruppo, e non in un ottica personale e rendicontista sulle spalle del partito e dei cittadini. Con l’approvazione del referendum ritengo che il partito da una grande dimostrazione di coerenza ed impegno per la rinascita della Calabria.
di Filippo Savica*
Ritengo che i calabresi dopo la legnata dell’operazione “erga omnes” che vede coinvolti i vertici della “mini giunta” nominata con grande arroganza da Oliverio contro il volere del Pd romano, non dovrebbero più aspettarsi niente, in quanto la notizia “erga omnes” ha già fatto tanto rumore e fatto vergognare i calabresi che credevano in un cambiamento della Calabria.
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Non potevano mai aspettarsi che il bancomat dei gruppi regionali fosse utilizzato come bancomat personale, per prelevare la modica cifra di 80.000 euro per il fabbisogno personale, e neanche di un capodanno a Montecarlo degno di un sultano in vacanza. Nei mesi della giunta Oliverio la Calabria ha passato di tutto, per non dimenticare il caso sulla legge elettorale che ha visto l’esclusione della leader della coalizione di centrodestra Wanda Ferro, leader più votata. Una legge a mio avviso ridicola che ha dato una grande prova di incapacità amministrativa e disprezzo delle idee degli elettori calabresi. Il nostro partito Forza Italia in merito a questa legge scandalosa ha proposto un referendum di cui i protagonisti della scena politica sono i calabresi, dando loro la possibilità di scegliere e pronunciarsi su questa legge ridicola.
Questo documento è stato firmato dai Consiglieri regionali di minoranza eletti nell’ultima tornata elettorale. Sembra quasi un miracolo che si sia arrivati all’unità, e maggiormente ad un modo di fare politica concreto, coerente, onesto, e rispettoso nei confronti degli elettori calabresi ponendoli al centro della vita politica. Il mio augurio da giovane dirigente di partito è quello che non venga messa in discussione per nessun motivo la scelta del referendum da parte di alcuni consiglieri regionali, questo rappresenterebbe un male per il partito che con grande coraggio ed impegno vuole dare la parola ai calabresi, che in questo momento chiedono solo chiarezza, onesta, impegno, dai politici e dalle leggi regionali. Mi auguro che il team dei consiglieri regionali firmatari della proposta referendaria continuano spediti fino in fondo senza ripensamenti per portare a casa il referendum.
Se così non fosse la Calabria e i calabresi riceveranno un’altra mazzata, e chi dei consiglieri regionali già firmatari del documento ritirerà la firma, avrà una grande responsabilità politica e morale nei confronti dei calabresi, contribuendo al degrado in cui la Calabria sta entrando. L’appello che rivolgo a i consiglieri regionali firmatari del documento, è quello di un senso di responsabilità nei confronti del partito per primo, che ha lavorato per il referendum, e della Calabria e dei suoi cittadini che sono arrivati all’esasperazione per tutte queste ingiustizie. Il partito ha bisogno più che mai in questo momento di coesione, per cercare di salvare la Calabria dal baratro in cui Oliverio ci sta traghettando. Ritengo che ritirare le firme già apposte sul documento rappresenta un suicidio politico, sia del partito che dei consiglieri che definisco “franchi tiratori ” e ipocriti nei confronti del partito e della scelta fatta dai calabresi.
Si deve ragionare in un ottica di partito e di gruppo, e non in un ottica personale e rendicontista sulle spalle del partito e dei cittadini. Con l’approvazione del referendum ritengo che il partito da una grande dimostrazione di coerenza ed impegno per la rinascita della Calabria.
di Filippo Savica*
Ritengo che i calabresi dopo la legnata dell’operazione “erga omnes” che vede coinvolti i vertici della “mini giunta” nominata con grande arroganza da Oliverio contro il volere del Pd romano, non dovrebbero più aspettarsi niente, in quanto la notizia “erga omnes” ha già fatto tanto rumore e fatto vergognare i calabresi che credevano in un cambiamento della Calabria.
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Non potevano mai aspettarsi che il bancomat dei gruppi regionali fosse utilizzato come bancomat personale, per prelevare la modica cifra di 80.000 euro per il fabbisogno personale, e neanche di un capodanno a Montecarlo degno di un sultano in vacanza. Nei mesi della giunta Oliverio la Calabria ha passato di tutto, per non dimenticare il caso sulla legge elettorale che ha visto l’esclusione della leader della coalizione di centrodestra Wanda Ferro, leader più votata. Una legge a mio avviso ridicola che ha dato una grande prova di incapacità amministrativa e disprezzo delle idee degli elettori calabresi. Il nostro partito Forza Italia in merito a questa legge scandalosa ha proposto un referendum di cui i protagonisti della scena politica sono i calabresi, dando loro la possibilità di scegliere e pronunciarsi su questa legge ridicola.
Questo documento è stato firmato dai Consiglieri regionali di minoranza eletti nell’ultima tornata elettorale. Sembra quasi un miracolo che si sia arrivati all’unità, e maggiormente ad un modo di fare politica concreto, coerente, onesto, e rispettoso nei confronti degli elettori calabresi ponendoli al centro della vita politica. Il mio augurio da giovane dirigente di partito è quello che non venga messa in discussione per nessun motivo la scelta del referendum da parte di alcuni consiglieri regionali, questo rappresenterebbe un male per il partito che con grande coraggio ed impegno vuole dare la parola ai calabresi, che in questo momento chiedono solo chiarezza, onesta, impegno, dai politici e dalle leggi regionali. Mi auguro che il team dei consiglieri regionali firmatari della proposta referendaria continuano spediti fino in fondo senza ripensamenti per portare a casa il referendum.
Se così non fosse la Calabria e i calabresi riceveranno un’altra mazzata, e chi dei consiglieri regionali già firmatari del documento ritirerà la firma, avrà una grande responsabilità politica e morale nei confronti dei calabresi, contribuendo al degrado in cui la Calabria sta entrando. L’appello che rivolgo a i consiglieri regionali firmatari del documento, è quello di un senso di responsabilità nei confronti del partito per primo, che ha lavorato per il referendum, e della Calabria e dei suoi cittadini che sono arrivati all’esasperazione per tutte queste ingiustizie. Il partito ha bisogno più che mai in questo momento di coesione, per cercare di salvare la Calabria dal baratro in cui Oliverio ci sta traghettando. Ritengo che ritirare le firme già apposte sul documento rappresenta un suicidio politico, sia del partito che dei consiglieri che definisco “franchi tiratori ” e ipocriti nei confronti del partito e della scelta fatta dai calabresi.
Si deve ragionare in un ottica di partito e di gruppo, e non in un ottica personale e rendicontista sulle spalle del partito e dei cittadini. Con l’approvazione del referendum ritengo che il partito da una grande dimostrazione di coerenza ed impegno per la rinascita della Calabria.