di Gianluca Albanese
ANTONIMINA – Sono i giorni più difficili per il Gs Antonimina, l’isola felice del calcio dilettantistico calabrese, la meta preferita per i calciatori in cerca di un ambiente tranquillo, accogliente e capace di incarnare al meglio i valori dello sport, che in pochissimi giorni ha dovuto piangere la scomparsa del suo primo tifoso Domenico Pelle, conosciuto da tutti come “il Mericioto” e ora si trova ad affrontare un momento critico, in cui la società, con le sole forze dei propri dirigenti non riesce a sostenere più l’impegno di reggere un campionato impegnativo come quello di Prima Categoria (un vanto, per un paese di un migliaio di abitanti) e chiede aiuto ai propri concittadini.
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Ma andiamo per ordine.
Domenica si è spento, dopo una lunga malattia, “Domingo” Pelle, il “Mericioto”. Personaggio stravagante e all’apparenza burbero e brontolone, “il Mericioto” era una presenza fissa allo stadio di Antonimina.
Incitava sempre i calciatori col suo proverbiale “vamooo, vamooo…”, una sorta di mix tra il dialetto calabrese e lo spagnolo imparato durante i trascorsi giovanili in Argentina.
Capace di aspre critiche ai giocatori che sbagliavano un tiro o un passaggio, ma anche di grandi gesti di affetto, come quello fatto a fine 2014, quando prima di ritirarsi a vita privata per le conseguenze della malattia, “Domingo” regalò una capra da far cucinare ai calciatori per una cena della squadra.
Era fatto così e ci manca già. Manca a tutti, anche a chi, come chi scrive, da almeno 15 anni conosce e apprezza la realtà calcistica di Antonimina.
Ovviamente, al funerale era presente la squadra al completo, e il capitano Paolo Pelle ha deposto sul feretro le maglie dell’Antonimina, del Boca Juniors, dell’Inter e dell’Argentina, le compagini del cuore del “Mericioto”.
Una morte, la sua, che avviene proprio nel periodo più difficile di questa società creata nel 1967 da alcuni sportivi locali, tra cui il maestro Domenico Pelle, e che ora rischia di scomparire dal panorama calcistico calabrese, per quella che i soci definiscono la “disaffezione/disattenzione” da parte della comunità e del tessuto produttivo locale verso questa splendida realtà, che dopo quarantotto anni rischia di scomparire.
Sia ben chiaro: nessuno dei dirigenti ha voglia di mollare. Men che meno il presidente Mimmo Filippone, il suo vice Sandro Tropeano e il nucleo storico, composto, tra gli altri, da Aurelio Filippone, Mario Pelle e Vincenzo Monteleone, ma serve l’aiuto concreto da parte di tutta la comunità antoniminese.
Per questo, martedì 30 era stata convocata una riunione nella sala consiliare, andata pressoché deserta. Erano presenti, infatti, solo i soliti sette dirigenti, quelli che – è il caso di ricordarlo – si sono accollati sempre costi ed oneri necessari a superare le gravi difficoltà logistiche e finanziarie patite per poter concludere regolarmente la passata stagione agonistica, ma che ora, da soli, non ce la possono più fare.
E allora ci riprovano, riconvocando per domani sera, venerdì 3 luglio, alle 20.30 nella sala del consiglio comunale una nuova riunione, per aprire la società a nuovi soci/dirigenti capaci di dare manforte a chi ha retto le sorti di questa realtà, unica nel suo genere, fino a oggi.
Solo chi non conosce l’ambiente calcistico di Antonimina non può capire quanto grave sarebbe la scomparsa della squadra dai campionati, per le ovvie considerazioni di carattere sociale, oltre che sportivo.
E allora, in un momento così difficile, immaginiamo ancora una volta il “Mericioto”, appoggiato al solito parapetto a bordo campo, incitare, stavolta, i suoi concittadini ad aiutare la squadra. Ecco perché siamo idealmente al suo fianco a gridare “Vamo….Vamo…”. Forza Antonimina!