RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Il corso di laboratorio teatrale tenuto dal maestro Pino Carella (associazione teatrale di Roccella Jonica), all’interno di questo istituto, si è concluso con una bellissima commedia popolare dal titolo “I fratelli Pasqua”, realizzata dalle persone detenute lo scorso 29 giugno.
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Da sempre il teatro attraverso la finzione e magari l’ironia della farsa ha raccontato la realtà, di vizi e virtù di contraddizioni, sofferenze, tormenti, gioie di speranze perdute. Ha raccontato dell’uomo in sé per condurre lo spettatore a comprendere meglio gli altri ma anche se stesso. La forza della comunicazione che discende dalla capacità di identificarsi o di scoprirsi attraverso la sola visione di uno spettacolo teatrale rende il teatro non solo uno strumento eccezionale per la diffusione della cultura nella società in generale ma anche uno strumento di riflessione quando il tempo per la riflessione è più ampio come nel caso dell’uomo detenuto. Per questo il teatro diviene anche uno strumento trattamentale per il recluso. Il direttore Patrizia Delfino e il comandante del reparto Domenico Vescio hanno rivolto un sentito ringraziamento a nome dell’amministrazione penitenziaria al maestro Carella per aver dedicato il suo tempo alle persone detenute trasmettendo loro la passione per il teatro, ed aiutandoli ad esprimere la creatività. Un segnale molto forte di sensibilità nei confronti dei detenuti, ma anche di attenzione e vicinanza agli operatori penitenziari che giornalmente assolvono ad un difficile compito che non è solo quello di garantire la sicurezza ma anche di agire sullo spirito delle persone detenute, per far sì che possano recuperare i valori smarriti attraverso la commissione dei reati. Gli stessi detenuti hanno inteso ringraziare il maestro Carella donandogli una targa. Questa iniziativa come tante altre realizzate dagli operatori tutti dell’istituto penitenziario di Locri, dagli educatori, dalla polizia penitenziaria sono in linea con le azioni e gli interventi messi in campo dall’Amministrazione penitenziaria, per portare le nostre carceri ad essere sempre più luoghi che assicurano la sicurezza dei cittadini ma anche rispettosi dei diritti umani e della funzione rieducativa della pena.