Nessun risultato tangibile, almeno per ora ma, l’intenzione di rendere prima o poi applicabile la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, quella c’è. È quanto assicurano i sindaci del consorzio che vede come comune capofila, nel progetto differenziata, Bianco, ma lo dimostra anche l’attività provinciale e gli innumerevoli protocolli d’intesa firmati fra amministrazioni locali e provincia al fine di dare avvio al quel meccanismo virtuoso che dall’emergenza rifiuti, divenuta per certi aspetti e in certi luoghi condizione endemica, giunga a utilizzare il rifiuto non più come scarto ma come risorsa economica proficua.
Tra le varie firme apposte in calce c’è, appunto, quella del consorzio con Bianco capofila nel servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Dalla firma del protocollo d’intesa sottoscritta da tutti e sette i comuni (Africo, Benestare, Bianco (capofila), Bovalino, Bruzzano, Ferruzzano e Staiti) dell’area sud della Locride qualche mese fa, non si è ottenuto ancora nessun risultato tangibile, se per tale s’intende ovviamente l’avvio della raccolta differenziata e l’uscita dalla condizione di emergenza ambientale. A sostegno di queste affermazioni l’ultimatum dei sindaci della Locride al commissario straordinario per l’emergenza ambientale Vincenzo Speranza ‹‹ che – ha detto il primo cittadino di Bianco – a sedici anni dal suo insediamento lascia ora una situazione che rispetto al suo arrivo è solo peggiorata». Ma torniamo a noi. Il processo di raccolta differenziata che dovrà partire, prima o poi, è ancora in fase quasi embrionale, solo pochi giorni fa è stato, infatti inviato ai sette comuni il capitolato d’appalto, carteggio che prevede obblighi impegni e gestione del servizio associato e al quale dovrà seguire la redazione da parte di ogni ente consorziato di un impegno di spesa che dovrà essere inviato al comune capofila. Solo al termine di questa seconda procedura si potrà procedere a inviare l’appalto al Suap. Il blocco potrebbe verificarsi proprio nella realizzazione del impegno di spesa che ogni comune dovrà redigere in base alle necessità e al servizio che vorrà avere nel proprio comune. Uno stop causato dalle gravi difficoltà economiche in cui versano ormai parecchi comuni, come ad esempio Bovalino che se da un lato necessità fortemente di un servizio di raccolta differenziata essendo anche polo produttivo verde insieme ad Oppido Mamentina per la provincia di Reggio Calabria, dall’altro ad oggi si trova a dover espletare un altro e ben più importante impegno, quello di redigere una puntuale e precisa ricognizione del debito al fine di poter accedere al fondo di rotazione previsto da ministero evitando così il dissesto economico-finanziario. C’è poi Benestare che entrerà a tutti gli effetti nel progetto solo fra un anno, in quanto beneficiario, insieme a altri comuni locridei fra i quali Siderno e Locri, del finanziamento regionale di un milione di euro, per l’avvio della differenziata. Un passo che tuttavia, non ci sentiamo di dare per certo in quanto il sindaco Rocca in accordo con tutta l’amministrazione benestarese nell’ultimo consiglio comunale ha espresso una serie di dubbi sul vincolo quinquennale che potrebbe essere eccessivamente oneroso per il comune mentre, dall’altro la to guarda con interesse al modello di Riace, molto più vicino per metodo e spesa al piccolo borgo. Tutta una serie di condizioni, dunque, e questo solo per citarne alcune, che potrebbero causare un serio rallentamento nella fase di avvio del progetto.
Ma per capire, cosa dice il capitolato d’appalto?
L’oggetto dell’appalto, il servizio integrato di raccolta di rifiuti urbani, appunto, prevede che il futuro gestore del servizio di raccolta dovrà prevedere all’esplicitazione del servizio secondo criteri che privilegino l’efficacia, l’efficienza e l’economicità del servizio. L’obiettivo è, infatti, quello di omogeneizzare le modalità operative concernenti il servizio di raccolta, trasporto, smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Un appalto che avrà una durata di cinque anni, trascorsi i quali il rapporto dovrà considerarsi risolto e nel quale periodo il gestore del servizio dovrà garantire ai comuni il raggiungimento degli obiettivi indicati in sede di offerta, obbiettivi che risulteranno impegnativi per il gestore del servizio. Come è naturale che sia il servizio sarà aggiudicato alla ditta che proporrà tecniche migliori e modalità organizzative che consentano di raggiungere i massimi livelli di raccolta con l’ottimale impiego di mezzi e personale. Particolare attenzione sarà, inoltre riservata alla funzionalità degli schemi organizzativi previsti per l’esecuzione dei servizi e alle innovazioni tecnologiche proposte. Questo al fine di rendere il servizio in linea con gli obiettivi stabiliti dalle leggi, dalle ordinanze vigenti alla data di presentazione. Un punto centrale per l’avvio del servizio di raccolta sarà il supporto per l’elaborazione delle informazioni da promuovere con una capillare attenzione al fine di “educare” l’utenza al nuovo servizio, questo anche sulla base delle esigenze e problematiche riscontrate.
Ad essere previsti anche una serie di incontri pubblici nelle fasi di avvio, una manifestazione pubblica di lancio del servizio di raccolta domiciliare e l’allestimento di punti informativi temporanei. Dovranno essere previsti, inoltre, almeno 2 (due) incontri annuali con la popolazione per ricordare i contenuti tecnici, logistici ed amministrativi della nuova raccolta dei rifiuti, coinvolgendo adeguatamente i rappresentanti dei comitati di quartiere, centro anziani, associazioni di commercianti, comunità religiose, associazioni culturali, associazioni delle comunità straniere e del volontariato. Uno degli ultimi passaggi che interesseranno l’avvio del servizio sarà quello di redigere un piano operativo, obbligo che spetterà al gestore del servizio entro 20 giorni dall’aggiudicazione definitiva. Ma quali saranno gli obiettivi minimi di raccolta prefissati per il prossimo quinquennio? Secondo al tabella presente nel capitolato d’appalto inviato ai sette comuni del consorzio, la percentuale partirebbe da un minimo del 35% da raggiungere entro la fine del 2013, aumentando di pochi punti percentuali all’anno per arrivare a un 65% al 31 dicembre del 2017. Dati che potrebbero, ed è questo l’auspicio variare in positivo questo se il gestore del servizio e le amministrazioni riusciranno a collaborare senza quelle abituali discordi e a cui siamo tutti abituati e di cui abbiamo svariati e sgraditi esempi.
ADELINA B. SCORDA