RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
BOVALINO – “Il 25 Luglio 2015, quando si accenderanno le luci per la consegna dei Premi Pericle D’Oro, un altro pezzo di storia della rinascita della “Calabria verrà raccontato dal Professore Indolfi”. Queste sono le parole pronunciate, dal fondatore del Premio, il maestro Domenico Savica, che con il suo staff organizzativo si sta adoperando per rendere la manifestazione non solo un avvenimento emozionante per l’eccellenza degli ospiti, ma vuole testimoniare come il connubio tra la scienza e l’innovazione tecnologica e un ricercatore come Ciro Indolfi hanno creato un evento edificante di forte impatto clinico e di alta utilità per la chirurgia cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia ed in Calabria.
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Per la prima volta in Italia, la Cardiologia dell’Università di Catanzaro, diretta da Ciro Indolfi, ha usato un nuovo catetere che esplora le arterie coronarie e che consente la precisa localizzazione del punto da trattare. Questa avanzatissima attrezzatura tecnologica, a disposizione dei pazienti calabresi, è stata utilizzata su un giovane affetto da una diffusa e severa malattia coronarica ed ha consentito il trattamento mirato e preciso della stessa patologia.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia ed in Calabria. Pertanto è necessario potenziare la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo di tutte le patologie che interessano il cuore e le arterie. La coronografia, cioè la visualizzazione delle arterie coronarie mediante iniezione di mezzo di contrasto, ha consentito il trattamento della cardiopatie ischemiche mediante by-pass aortocoronarico e mediante angioplastica con impianto di protesi chiamate stent.
“Sono particolarmente soddisfatto della scelta, da parte dei ricercatori inglesi che hanno scoperto questa nuova tecnica di misurazione intracoronarica della pressione, di affidare alla Cardiologia del Campus Universitario di Catanzaro il primo uso in Italia di tale tecnologia innovativa”– ha affermato il Prof. Ciro Indolfi, Direttore della Cardiologia Universitaria dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro. “Da anni abbiamo focalizzato i nostri sforzi sull’innovazione e la ricerca nel campo delle malattie cardiovascolari. La nostra Cardiologia – ha proseguito il Prof. Ciro Indolfi – è stata la prima unità operativa pubblica della regione che ha iniziato il trattamento dell’infarto miocardico con lo stent. Poi abbiamo introdotto in Calabria il trattamento della malattia valvolare aortica con l’impianto percutaneo di valvola, siamo attualmente l’unico centro della Calabria (e uno dei pochi in Italia) che effettua il trattamento percutaneo della valvola mitralica e che effettua ablazioni delle aritmie cardiache con la tecnica Carto 3D”.
“Risultati non da poco – ha concluso il Prof. Ciro Indolfi – se si tengono in considerazione le grandi difficoltà ambientali e legate al piano di rientro di una Regione del sud. Ciò nonostante tecnologie oggi disponibili nella Cardiologia del Campus dell’Università di Catanzaro. Ovviamente il servizio offerto agli utenti ha una grande ricaduta sociale perché i Calabresi non hanno più la necessità di emigrare, come avveniva nel passato, in altre regioni per sottoporsi con tranquillità a procedure di Cardiologia Interventistica.