di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il senso dell’assemblea dei sindaci della Calabria, che ha avuto luogo ieri mattina al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme (per discutere della programmazione dei fondi europei 2014-2020, del ciclo dei rifiuti, del ciclo integrato delle acque e della depurazione, e anche del disegno di riordino istituzionale della Regione) era chiaro a molti; tranne, evidentemente, ai sindaci della Locride, che nel corso della riunione del consorzio di funzioni Locride Ambiente dello scorso I luglio prima, e nell’assemblea di AssoComuni che avevano tenuto giovedì nove poi, pensavano di poter andare, al cospetto del Governatore, della Giunta regionale e dei dirigenti dei dipartimenti, a far valere le ragioni di un territorio che pur avendo un impianto di trattamento dei rifiuti come quello di Siderno, viene usato, in pratica, come una discarica comune al servizio di mezza provincia e, ciononostante, grava sui singoli Comuni una tariffa di conferimento dei rifiuti “tal quali” in discarica di 169 euro a tonnellata. Niente di tutto ciò. I nostri sindaci presenti non hanno avuto la possibilità d’intervenire, se si esclude un “flash” di Pietro Fuda sulla diga del Lordo e sui rifiuti, che però si è perso nel mare magnum di una babele di interventi che ha caratterizzato una giornata iniziata nella mattinata e conclusasi a metà pomeriggio.
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Chi c’era, infatti, riferisce di una serie di interventi dei direttori di dipartimento e di un monologo di Oliverio che ha spiegato il suo nuovo modello di governance del territorio, invitando – è un eufemismo – i sindaci a seguirlo, anche per riparare agli errori commessi nel passato di questa Regione.
Oliverio ha parlato, tra l’altro, dei ritardi sulla depurazione e la gestione delle risorse idriche, proponendo una sorta di Ato unico per tutta la Regione da realizzare entro marzo 2016, e nel quale saranno presenti i sindaci dei Comuni con oltre 15.000 abitanti, degli interventi di ristrutturazione degli impianti di trattamento dei rifiuti con fondi UE e dell’ennesima esortazione a fare la raccolta differenziata, per la quale sono previste delle risorse coi fondi Por e l’impegno della Regione ad “accompagnare” i Comuni volenterosi verso il raggiungimento delle percentuali richieste per ottenere gli abbuoni sui costi di conferimento in discarica.
E la sbandierata “guerra alla Regione” sul tema dei costi dello smaltimento dei rifiuti, tra cui la frazione umida a duecento chilometri di distanza? E le proposte, emerse sempre durante la riunione del consorzio Locride Ambiente, di scorporare la frazione umida dal resto del “tal quale”? Niente di tutto ciò: non è stato possibile discuterne col Governatore: del resto, una mega adunata come quella lametina non si prestava certo a un confronto diretto tra Oliverio e i sindaci del nostro territorio. Bastava immaginarlo prima, però. E avere ben chiaro il senso dell’assemblea dei sindaci calabresi di ieri.
Restano alcuni quesiti. Il primo riguarda il nuovo modello di raccolta e smaltimento dei rifiuti differenziati: tutelerà le gestioni pubbliche (comunali) che fino ad oggi hanno prodotto risultati efficaci in termine di gestione del loro sistema o introdurrà altri soggetti terzi, tipo società partecipate ecc.?
E poi, nei bilanci di previsione dei Comuni, chi si spingerà a iscrivere tra le passività una tariffa inferiore ai 169 euro a tonnellata conferita in discarica imposta dalla Regione? I più accorti sanno già che prevedere di meno in bilancio sarebbe un azzardo insostenibile. E allora, fermo restando che la tariffa rimarrà quella, nonostante le intenzioni “bellicose” manifestate dai sindaci nostrani a inizio mese, sapete chi pagherà il conto? Noi cittadini, naturalmente, che vedremo le bollette della Ta.Ri. lievitare.
Ma siccome non amiamo la critica distruttiva, auguriamo ai nostri sindaci di potersi concentrare al meglio nella riunione a porte chiuse sul futuro di AssoComuni che si terrà a breve per volontà del presidente dell’assemblea Giorgio Imperitura, e che in quella sede si parlerà della strategia da adottare per salvare il salvabile nel caso di un (ipotetico) confronto col Governatore sul tema della gestione del ciclo dei rifiuti.
Un altro abbaglio preso come quello alla vigilia della riunione di ieri, infatti, non sarebbe più tollerabile.