di Gianluca Albanese (ph. e video di Enzo Lacopo)
LOCRI – Costruire, passo dopo passo, un sistema di welfare locale efficiente, capace di fare interagire le istituzioni cittadine e il mondo del terzo settore, per dare risposte concrete a chi viva situazioni di disagio sociale. E’ l’ambizioso obiettivo che si pone l’assemblea convocata per questa sera nella sala delle adunanze di palazzo di Città dal presidente del consiglio comunale Miki Maio.
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E’ stato proprio quest’ultimo ad aprire i lavori, evidenziando le finalità dell’assemblea, e la necessità di interagire col distretto sanitario guidato dalla dottoressa Silvia Falvo, con la quale è stato calendarizzato un incontro per la prossima settimana.
Il sindaco Giovanni Calabrese, tra le altre cose dette, ha rimarcato la necessità di compiere, in via preliminare, una vera e propria mappatura del disagio sociale in città, comprendente gli anziani, gli indigenti in genere e le famiglie monoreddito «Perché è assurdo – ha detto – che non si conoscano le attribuzioni e gli impegni che le singole realtà possono prendere in tal senso, e serve avviare una sinergia concreta. Apprendo solo stasera, per esempio, che oltre alla Caritas diocesana, esistano anche le strutture della Caritas parrocchiale».
Il suo vice Raffaele Sainato, ha detto che «Come Comune vorremmo avviare uno sportello in grado di raccogliere le segnalazioni e le istanze dei cittadini bisognosi in modo da saperli indirizzare nelle strutture di competenza. Noi ogni giorno – ha aggiunto – veniamo investiti da richieste di aiuto alle quali cerchiamo, nei limiti del possibile, di venire incontro, ma serve un punto di ascolto a cura dei volontari, in modo da fornire aiuto tramite le associazioni, perché il Comune non può fare fronte a queste emergenze con le proprie risorse».
Insieme a loro erano presenti diversi consiglieri comunali: Domenica Bumbaca, Anna Mollica e Alfonso Passafaro per la maggioranza, Maria Antonella Gozzi, Maria Davolos e Pino Mammoliti per l’opposizione.
Proprio quest’ultimo ha indicato la propria ricetta per combattere la povertà.
«Innanzitutto – ha detto – bisogna istituire l’albo dei volontari e trovare una sede dove riunirci, scegliendo tra i beni confiscati alla ‘ndrangheta e altre strutture cittadine. Non basiamoci – ha detto – sui fondi comunitari o regionali,ma creiamo anzitutto un fondo cassa con i contributi volontari per mantenere autonomia gestionale e prevenire possibili fenomeni clientelari».
Di tutt’altro avviso il capogruppo di maggioranza Domenica Bumbaca, che ha ricordato come l’idea di istituire un organismo come quello di stasera fosse già maturata ben prima del consiglio comunale aperto sul tema convocato per lo scorso 3 aprile, e sposando in toto l’idea espressa dal presidente dell’associazione Civitas Solis Francesco Mollace, che ha parlato dell’esigenza di «Costruire un sistema di welfare efficiente che vada oltre il semplice volontariato, partendo dall’analisi dei bisogni dei meno fortunati e dal coinvolgimento dei medici e degli assistenti sociali, puntando ad accorpare i distretti in un’unica grande struttura. Certamente – ha obiettato – un obiettivo del genere non si raggiunge tra oggi e domani, ma ci vorranno dei mesi. L’importante è realizzare qualcosa di solido e duraturo».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Maio, mentre la professoressa Buccisano ha invitato ad allargare il raggio d’azione, puntando a studiare e contenere il disagio dei giovani in età adolescenziale «Che – ha detto – se non vengono seguiti rischiano di diventare degli sbandati da adulti e preda degli appetiti della criminalità».
Il consigliere Alfonso Passafaro, dal canto suo, si è detto «Soddisfatto al 30% per la partecipazione di stasera, visto che già in Consiglio lo scorso 3 luglio -ha detto – avevo preannunciato che avrei chiesto lumi per vedere quali risultati concreti si possono raggiungere per combattere la povertà diffusa. A mio modo di vedere- ha proseguito Passafaro – bisogna partire dalla necessità del prossimo che si legge già negli occhi di chi ha bisogno, evitando strutture elefantiache ma prediligendo qualcosa di snello ed efficace e che vada oltre la semplice dazione di piccole somme di denaro che non risolve il problema, perché – ha spiegato – si rischia di dare cento euro al ludopatico che se le va a giocare o all’alcolista che li spende per ubriacarsi, mentre nessuno si cura di chi è costretto a dormire sui gradini del marciapiede. Secondo me – ha concluso – l’unica via di uscita dalla povertà è quella che riesce a creare occasioni di lavoro e non assistenzialismo fine a sé stesso».
Tra gli altri interventi, quello del dirigente scolastico Rino Rinaldi, di Anna Mollica e di Francesco Mesiti che ha ricordato, tra l’altro, il ruolo che può e deve giocare l’ufficio di collocamento.
Presente alla riunione anche l’assessore regionale al Lavoro e al Welfare Federica Roccisano, che ha ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi e ha preso numerosi appunti.
Questo e’ il video del suo intervento:
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