di Simona Ansani
ROCCELLA IONICA – Si è svolta questo pomeriggio la conferenza stampa del gruppo Roccella Bene Comune, in merito alle interrogazioni parlamentari dei gruppi politici del Partito Democratico a firma degli onorevoli Demetrio Battaglia, Giovanni Burtone, Mario Salvino, Nicola Stumpo, al quale si è aggiunto anche il gruppo Sel, sul bando di gara da parte della Società Invitalia, per la cessione della partecipazione societaria dei porti è pari al cento per cento di “Marina di Portisco S.p.A”, al cento per cento di “Trieste Navigando Srl”, al cinquantuno per cento di “Porto delle Grazie Srl”, al quarantanove per cento di “Porto Turistico di Capri S.p.A”, al trentadue per cento di “Marina D’Arechi S.p.A”. In merito alla situazione del “Porto delle Grazie Srl” definito come Lotto n.3, l’articolo 4 del bando prevede che il 51 per cento del capitale sociale di “Porto delle Grazie Srl” è <<costituito da n.1 quote, del valore contabile unitario di 60.690,00 euro, salvo quanto indicato in data room, in merito ai limiti di acquisto da parte di soggetti privati>>. Mentre invece l’articolo 6 del bando medesimo prevede che <<il singolo lotto offerto non è frazionabile>>, per cui ogni singolo lotto non poteva essere frazionato in due quote.
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Ai sensi dell’art 10 del bando i termini per la presentazione delle domande, della documentazione per la partecipazione e l’accesso alla room scadevano alle ore 14 del 29 maggio 2015, ma solo dopo il 9 giugno, ovvero dopo la comunicazione inviata a mezzo pec, i partecipanti hanno potuto visionare i predetti documenti ed avere conoscenza che, con riferimenti al Lotto 3 (51 per cento di Porto delle Grazie Srl) è stata fissata una riserva, nella misura del 31 per cento a favore di enti o imprese pubbliche, restando limitata ai soggetti privati la rimanente quota del 20 per cento. Dunque ci sarebbe stata una modifica di bando durante la gara di assegnazione? Infatti ciò che è emerso è che solo dopo che sono scaduti i termini per manifestare l’interesse all’acquisto del predetto lotto, l’Agenzia Nazioanle ha introdotto una limitazione di acquisto ai privati che, ad avviso degli interroganti in sostanza si concretizza in una palese agevolazione dell’unico Ente pubblico, il Comune di Roccella Ionica, interessato all’acquisto del Lotto n.3. Solo il Comune di Roccella Ionica, infatti, stante la riserva del 31 per cento in favore degli Enti pubblici potrà effettivamente concorrere all’acquisto dell’intera quota societaria del 51 per cento posseduta ad oggi da Invitalia. Inoltre, si evidenzia che l’aver reso noto solo in data successiva alla scadenza dei termini per poter accedere alla <<data room>>, la riserva in favore degli Enti pubblici ha determinato una limitazione dell’accesso alla gara. Fin qui l’interrogazione parlamentare, che prosegue menzionando la legge n.296 del 2006 e successive modifiche e integrazioni, in relazione alla disciplina per la dismissione delle partecipazioni pubbliche, che prevede, in particolare, che i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti, quale il Comune di Roccella Ionica, non possono detenere alcuna partecipazione societaria. Per effetto di tale norma, nonché dell’articolo 1, comma 611, della legge finanziaria 2015, il Comune di Roccella Ionica (detentore del 20 per cento delle quote della società Porto delle Grazie Srl) secondo gli interroganti non solo avrebbe dovuto rimettere (entro il 15 marzo 2015) alla sezione regionale della Corte dei Conti il piano di dismissione delle proprie partecipazioni societarie. Ma addirittura non avrebbe potuto partecipare alla gara di cui all’oggetto in quanto ciò avrebbe determinato un accrescimento di dubbia legittimità delle quote di partecipazione societarie, per di più in servizi non istituzionali.
Dunque la situazione sembra avere davvero dell’incredibile e Invitalia, pare dall’interrogazione che vi abbiamo riportato sopra, non abbia rispettato i criteri di trasparenza e dunque di legalità. Una anomalia nei processi di bando di gara, come ha precisato nel suo intervento l’avvocato Domenico Circosta, che ha esposto, ponendo delle delucidazioni, sulla stessa interrogazione parlamentare. Presente alla conferenza stampa anche il Responsabile delle Segreteria Regionale per le infrastrutture di Sel, Antonio Guerrieri, che ha precisato come l’interrogazione serva per fare chiarezza, <<a noi non interessa a chi vanno le quote, ma ci corre l’obbligo sapere se il bando di gara è stato fatto in modo limpido. Così non è avvenuto. Non dobbiamo chiudere gli occhi se vediamo delle anomalie>>. Altro intervento è stato quello di Maurizio Costarella, che ha specificato come <<nel momento in cui vediamo delle opacità nel nostro paese è giusto quanto doveroso, denunciare. Sarebbe più opportuno che le quote vengano affidare ai privati, poiché ogni anno le spese di gestione della struttura portuale ammontano a circa 250 mila euro, e il Comune non può farsi carico di cifre così elevate. Noi non facciamo il tifo per nessuno, vogliamo solo legalità>>. Legalità invocata anche da Walter Melcore e da chi presente fra il pubblico, chiede il ricorso al pubblico concorso per la copertura di mansioni all’interno della struttura che solo così garantirebbero sbocchi occupazionali, nel riposto della piana trasparenza.