di Azzurra Papalia
GIOIOSA IONICA – Una storia privata di un personaggio pubblico, capace di fare riflettere e scuotere le coscienze. E’ a Palazzo Amaduri, nell’antica residenza nobiliare risalente al XV secolo , che ha avuto luogo sabato pomeriggio a partire dalle 18.30 l’incontro con Matilde Ciccia, autrice del libro autobiografico “Una madre annullata”. Donna eclettica del Sud Italia, calabrese di origine, Matilde nasce come fiore all’occhiello del pattinaggio italiano, dieci volte campionessa di pattinaggio su ghiaccio, tra i suoi successi si ricorda il quinto posto ai Mondiali di Colorado Springs così come agli Europei di Copenaghen nel 1975 ed il sesto posto ai giochi olimpici di Innsbruck nel 1976.
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La pro loco-Unpli con il patrocinio del Comune e dell’assessorato alla Cultura della città di Gioiosa Jonica ha organizzato l’evento. Ne parla entusiasta il presidente, Nicodemo Vitetta all’inizio della presentazione : «Riteniamo – ha detto – l’evento valido oltre che di particolare attualità, importante per il nostro territorio, ragion per cui ringrazio Matilde».
Presente in qualità di relatore e moderatore, il giornalista e sociologo Antonio Latella, il quale ha voluto aggiungere una serie di considerazioni di carattere sociologico per poter comprendere il contesto in cui si cala la storia di Matilde e quella di altri genitori, come dimostrano le testimonianze dell’ANSA di Roma ( Associazione nazionale di sociologi) da lui riportate.
«Viviamo – ha esordito Latella – in una società postmoderna ed il modello di famiglia esistente, oggigiorno, è quello tecnologico dei nativi digitali. Non è semplice costruire dei rapporti solidi e duraturi in una società liquida come la definisce Bauhmann. In una società narcisistica e dominata dai new media emerge la tendenza all’individualismo egoistico , distaccato rispetto alla visione filosofica dell’uomo quale animale sociale. Piuttosto, si parla di uno scontro del singolo contro tutti “Homo homini lupus”, per citare il filosofo inglese Hobbes. Davanti a questa realtà, – si è chiesto – come salvare i rapporti? Come salvaguardare la famiglia, il rapporto con i figli? Si incrinano così facendo le relazioni umane, la socializzazione primaria nel contesto della famiglia si opacizza. Entra in crisi il rapporto tra coniugi, scoppia un conflitto in cui ogni genitore cerca di prevalere sull’altro infangandolo». Asserisce Latella che «Nessuno possiede l’arte di vivere, né può sapere come andrà a finire il rapporto con il compagno che si è scelto per la vita».
Ciò lo sa bene Matilde Ciccia, che racconta la sua tragedia di maternità negata per molti anni, alienata a partire dall’odissea del divorzio dall’ex marito seguito dall’allontanamento dall’unico figlio, Francesco.
“Mi facevano sentire una nullità” così risponde l’ex campionessa ad una domanda a proposito del rapporto con il marito e la famiglia dell’ex. “Mi accusavano ingiustamente di maltrattare mio figlio, per cui darei la mia vita ” e aggiunge “Forse il mio unico errore di madre è stato quello di aver dato troppo amore”. Parla da donna rassegnata Matilde, che ha lottato conto tutto e tutti. Intendendo per tutti: avvocati, assistenti sociali, psicologi e psichiatri a cui si è rivolta senza essere ascoltata.
Alle riflessioni di Latella, nel corso del convegno si è affiancato il racconto personale di Maria Grazia Muri, presidente dell’organizzazione no profit “Astarte” di Catanzaro, impegnata nel sociale , vicino alle famiglie con realtà simili e contro la violenza verso le donne, intervenuta per sottolineare la fiducia nelle istituzioni a partire dalla famiglia.