Dieci senatori del Gruppo Misto (di cui tre appartenenti a SEL), eletti tutti, salvo uno, fuori dalla Calabria, e quattro deputati del PD, eletti tre in Calabria e uno in Sicilia, hanno chiesto giorni fa al Governo di sospendere l’acquisizione da parte del Comune di Roccella delle quote della società Porto delle Grazie. Quote recentemente messe in vendita dall’attuale proprietario, la società Invitalia.
{loadposition articolointerno, rounded}
Da notare che tutti questi esimi rappresentanti del Popolo conoscono Roccella, nel migliore dei casi, solo in cartolina e non si sono mai occupati finora, nemmeno una sola volta, della vicenda quasi trentennale del Porto di Roccella.
La richiesta è stata immediatamente applaudita dalla minoranza consiliare e dalla ditta Mandarano, presente (insieme a pochi altri intimi) al convegno organizzato ad hoc. Ricordiamo la ditta in questione come protagonista, insieme alla ditta Fratelli Camastra di Locri ed alla compagnia portuale T. Gulli di Reggio, delle vicende giudiziarie che ci hanno visti su fronti opposti e che hanno ritardato di ben sette anni l’operatività del Porto delle Grazie. Ricordiamo pure che dette vicende si sono chiuse con la nota sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato inammissibile ab initio la partecipazione al bando per la gestione del porto da parte della cordata Mandarano-Camastra-Gulli.
Alle interrogazioni parlamentari risponderà, quando e come vorrà, il Governo. Per quanto ci riguarda vogliamo sottolineare, in primo luogo, il fatto singolare (per così dire) di parlamentari che citano, a sostegno delle loro tesi, norme di legge abrogate da tempo, dando così adito al sospetto che si siano limitati a firmare testi già preparati da altri.
In secondo luogo, vogliamo additare all’opinione pubblica di Roccella e dell’intera Calabria, le ragioni per cui i parlamentari di cui sopra vorrebbero impedire al Comune l’acquisizione delle quote di Porto delle Grazie. Tali ragioni sarebbero, a loro giudizio: l’incapacità gestionale del Comune da un canto, e dall’altro il contesto mafioso nel quale esso opera e dal quale sarebbe inevitabilmente condizionato.
A questi giudizi, che sarebbero infamanti se non fossero soprattutto ridicoli e che offendono non solo l’Amministrazione ma tutta la comunità di Roccella, risponderemo nella maniera e nelle sedi adeguate, dimostrando quali sono gli interessi reali che si nascondono malamente dietro di essi.
Investiremo anche della questione tutti i ministri interessati, i segretari nazionali e quelli locali di SEL e del PD e la stessa presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, on. Bindi.
L’Amministrazione comunale annuncia già da adesso che convocherà, per lunedì 27 luglio alle ore 20, sul lungomare, un convegno pubblico per discutere più ampiamente con i cittadini di un problema così straordinariamente importante non solo per il porto ma per tutta la nostra cittadina.
L’Amministrazione Comunale