R. &. P.
«Le tariffe dell’acqua imposte da Sorical in accordo con la Regione Calabria sin dal 2001 sono illegittime». È quanto afferma il deputato M5S Paolo Parentela dopo aver inviato una dettagliata lettera rivolta all’A.E.E.G. (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico) sul tema. Parentela aggiunge: «La determinazione della tariffa relativa ai servizi idrici per i vari settori di impiego dell’acqua è ascrivibile alla materia della tutela dell’ambiente e a quella della tutela della concorrenza, ambedue di competenza legislativa esclusiva dello Stato e dunque l’adeguamento della tariffa è precluso alle Regioni. Inoltre, con la deliberazione n.248/1997, il C.I.P.E. ha stabilito che anche il prezzo di cessione dell’acqua all’ingrosso agli enti resta regolato dalle direttive CIPE».
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«Nella lettera – spiega il Cinque Stelle – ho chiesto all’A.E.E.G se non ritenga che la Regione Calabria abbia operato senza averne la competenza in merito con conseguente aggravio di costi a carico dei cittadini calabresi e quali iniziative intenda intraprendere nel merito».
«Probabilmente – continua Parentela – siamo di fronte all’ennesimo paradosso tutto calabrese, con la Sorical che in questi mesi procede alla riduzione della fornitura d’acqua verso i Comuni morosi, che però sono debitori per una tariffa che non è legale. I soliti fili ingarbugliati propri della vecchia politica e della burocrazia di questa regione».
Parentela conclude: «L’acqua è un bene pubblico ed un diritto dei cittadini. In Calabria, invece, viene evidentemente utilizzato ad uso e costumo di burocrati e politici, come il solito mezzo per fare profitto privando i cittadini di un diritto fondamentale. È un’assurdità».