di Gianluca Albanese
ARDORE – Anche la giunta comunale di Ardore ha manifestato l’intenzione di partecipare al bando del ministero dell’Interno per servizi finalizzati all’accoglienza nella rete Sprar di minori stranieri non accompagnati. Lo si evince dalla lettura della delibera numero 22 dello scorso 22 luglio, con la quale l’amministrazione Grenci ha presentato la domanda di contributo nell’ambito del decreto del 27/04/15 del Viminale.
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E se a Caulonia, con riferimento allo specifico bando sui minori stranieri non accompaganti, la manifestazione d’interesse non è stata presentata da nessuno, e a Siderno la coprogettazione è stata affidata al “ticket” di cooperative sociali Pathos-Nuove Frontiere ( i cui organi decisionali coincidono), ad Ardore, stando al testo della delibera, si è seguito in iter diverso, partendo, innanzitutto, dalla consapevolezza di avere delle strutture concesse in comodato d’uso gratuito alla diocesi di Locri-Gerace che, a sua volta, le ha concesse (sempre in comodato d’uso gratuito) alla cooperativa sociale “Mamre Village”.
Si parte dalla sede, dunque, per arrivare a specificare, in delibera, che il progetto dovrà durare fino a fine 2016, e interessare non più di venti minori, per i quali verrà erogato un contributo giornaliero di 45 euro a testa, incrementato di un massimo del 20% per le spese per l’integrazione e le spese generali.
Il Comune di Ardore ha affidato la progettazione alla coop sociale “Marzo 78” con sede a Reggio Calabria che, una volta approvato il progetto, si avvarrà della collaborazione del partner locale, ovvero la coop sociale “Mamre Village” «che – si legge nella delibera – ha la disponibilità della struttura ricettiva».
Insomma, anche da queste parti, il fiuto per il business delle politiche dell’accoglienza non manca.