Per i prossimi venti giorni saremo in emergenza rifiuti. Questo è quanto è stato prospettato ai sindaci della Locride che oggi hanno incontrato l’assessore all’ambiente Francesco Pugliano. Una riunione attesa che non ha sortito i risultati sperati, anche se, con Siderno non a regime, Casignana quasi satura, Melicuccà e Scala coeli sotto sequestro e Pianopoli in attesa di riaprire le speranze erano a dir poco esigue.
Verrebbe da pensare: cosa potrà esserci di così diverso, nei prossimi venti giorni di emergenza, da quello cui si è abituati ad assistere da ormai moltissimo tempo? Possiamo solo immaginare che se a oggi la situazione poteva apparirci grave, lo sarà ancor di più nel futuro prossimo o almeno dall’esatto momento in cui Casignana, quasi al collasso, chiuderà i battenti. Due le soluzioni paventate, ma una sola quella che prevede margini di attuazione e cioè la possibilità che i rifiuti calabresi vengano trasferiti in questo lasso di tempo nelle discariche della regione Puglia, questo solo se ci fosse l’accoglimento della proposta che in queste ore l’assessore all’ambiente Pugliano e il presidente della giunta regionale Scopelliti stanno formulando. Una scelta non più di tanto forzata, potrebbero pensare i più smaliziati, anche perché sarebbe stato possibile attuarne di altre se l’emergenza rifiuti fosse stata affrontata con lungimiranza più di un anno fa, (anche se l’intera regione vive lo stato di emergenza da circa 16 anni), avviandone una risoluzione possibile solo attraverso la raccolta differenziata. Una soluzione, dunque, che anche se mira a salvare il salvabile comporterà, ovviamente, un notevole dispendio di denaro pubblico, una spesa aggravata appunto dal costo del trasporto su gomme. La seconda e ben più ardimentosa possibilità, che ovviamente sottintende una presa di responsabilità ben più grave, consisterebbe nell’individuazione da parte dei cinque prefetti calabresi di altrettante aree di stoccaggio, una per ogni provincia, dove accantonare, almeno fino a emergenza conclusa, i rifiuti prodotti nei prossimi venti giorni. Difficile da attuare, dicevamo, in quanto le possibili aree di stoccaggio sarebbero da individuare in siti specifici come, ad esempio discariche chiuse senza tralasciare, ovviamente, il problema del percolato e le conseguenti e possibili implicazioni sanitarie. Considerato che sarà più facile e veloce il trasferimento dei rifiuti calabresi in Puglia e non l’individuazione dei siti di stoccaggio, è estremamente più probabile che la prima sia la soluzione che verrà adotta nei prossimi giorni, almeno fino a quando la discarica di Pianopoli non riaprirà. Nel frattempo alla regione sono a lavoro per l’elaborazione di un piano per la differenziata e per intercettare nuovi fondi dall’Ue perché tutte le soluzione ad oggi paventate per arginare l’emergenza rifiuti non sono altro che soluzioni tampone.
ADELINA B. SCORDA