di Pasquale Perri*
Un Consorzio di Bonifica allo sbando che non riesce ad erogare la benchè minima prestazione in favore dell’agricoltura e dei consorziati. La gestione del Sig. Arturo Costa ha ridotto il Consorzio a carrozzone e cloaca di inefficienze.
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Ancora, ad oggi, non risulta approvato il Bilancio di previsione per l’anno 2015 che, addirittura, è stato bocciato dalla Regione Calabria. Per non parlare della questione Diga sul Lordo, la cui situazione di precarietà gestionale è oramai sotto gli occhi di tutti e su cui opportunamente sono intervenuti in senso fortemente critico, di recente, Sindaci ed associazioni ambientaliste.
È da molti mesi che il Sig. Costa gestisce il Consorzio senza avere maggioranza e con le forti ed argomentate critiche di molti consiglieri. Anziché recuperare un minimo di dignità e prendere atto che per il bene del Consorzio sarebbe il caso di rassegnare da subito le dimissioni, il Sig. Costa, forse a causa della forte calura estiva di questi giorni, estrae dal cilindro il solito “colpo” ad effetto, tipico dei regimi autoritari del secolo scorso, e prova ad eliminare le voci di dissenso inserendo addirittura all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei delegati la decadenza di alcuni dei consiglieri a lui non graditi. Nel contempo, trova il tempo di giocare a risiko promettendo incarichi in deputazione a destra e a manca, pensando di essere il padrone del Consorzio.
Qualcuno fermi Costa e gli faccia capire che esistono regole e norme che sovraintendono ad ognuno di noi e che l’interesse primario dell’azione del Consorzio deve essere quella dell’erogazione di servizi ai consorziati ed all’agricoltura. Purtroppo su ciò, Costa ha dimostrato già da tempo di essere incapace di attendere all’importante ruolo che ricopre. Cosi pensano giustamente numerosi Sindaci e rappresentanti del comparto agricolo del territorio. Così pensano giustamente molti consiglieri del Consorzio. E ciò nonostante esistano all’interno del Consorzio importanti professionalità e maestranze che potrebbero fare del bene al territorio.
Quanto alla seduta del prossimo 5 agosto ed al tentativo di estromissione illegittima di alcuni consiglieri, ritengo si tratti di un’azione su cui non vale nemmeno la pena di entrare nel merito in quanto palesemente illegittima priva di fondamento normativo. Un’azione – arbitraria e temeraria – che costituisce una gravissima violazione di legge che sarà perseguita, ove dovesse proseguire, nelle sedi giudiziarie competenti, ivi inclusa la magistratura penale. Un comportamento antidemocratico ed arrogante che appartiene solo a chi non ha idea di come debba essere gestito un ente pubblico. Ritengo che la posizione di Costa non possa essere seguita da nessuno perché illegittima e fonte di responsabilità anche di natura penale. È chiaro, tuttavia, che tutelerò la mia posizione e prerogativa di consigliere eletto in ogni sede e denuncerò chiunque collabori o condivida con Costa tale mostruosa impostazione.
*Vice Presidente Consorzio Bonifica Alto Ionio Reggino