di Giuseppe Ascioti*
SIDERNO – Una semplice lettura dei più recenti risultati elettorali è sufficiente per cogliere un dato di assoluta evidenza, la stravittoria del centro sinistra non è letta come una lotta di partiti o di coalizioni, ma un assoluta performance positiva del senatore Fuda, cavalcando l’onda della voglia di cambiamento, non politico sia chiaro, ma di uscire da quel pantano creato negli ultimi quattro anni da una sparuta rappresentanza commissariale.
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Non è certamente questa la sede più opportuna per analizzare i risultati del centrodestra, guai, anzi se pensassimo a riprendere la strada delle sommatorie numeriche. Negli ultimi anni è venuta meno cioè la condivisione di valori fondanti, in nome della quale dal 2001 al 2010 abbiamo compiuto insieme un percorso importante della storia del centrodestra sidernese.
Naturalmente oggi non si tratta di tornare al passato, anzi, rinnovare totalmente la classe dirigente affinché si possa avere più credibilità verso gli elettori e verso l’intera città. Sono convinto che sia giunto il momento di riprendere, per gradi e nel rispetto delle storie di ciascuno, la strada per costruire non un cartello elettorale, che non servirebbe a nulla, ma una piattaforma politica comune in alternativa al centrosinistra, a volte incapace anche di far ripartire la macchina amministrativa se non dopo aver sistemato le varie poltrone.
Bisogna affrontare i temi più caldi e significanti della nostra Città: sul turismo, l’ambiente, il commercio e soprattutto il sociale. I sidernesi, d’altronde, non vogliono formule, vogliono sentirsi dire, in modo pragmatico e credibile, cosa vogliamo fare, quando, come e con chi.
Per questo vi rivolgo un appello: su questi temi possiamo ricominciare a lavorare insieme, perché sono temi che appartengono a noi e sui quali la sinistra ha risposte molto diverse dalle nostre.
Ricominciare senza rivendicare primogeniture, non da un accordo fra vertici di partiti, ma dal basso, dal territorio, fra la gente.
*: consulente del lavoro ed ex assessore comunale