DI SEGUITO LA LETTERA DI MARIA CARMELA LANZETTA AL GOVERNATORE DELLA CALABRIA MARIO OLIVERIO:
Mercoledi 5 agosto, sul quotidiano la Repubblica, il giornalista Francesco Merlo, scrivendo della progettata copertura interna del Colosseo che prevede una spesa di 18.000.000 €, ha anche sottolineato che, a fronte di questa spesa enorme, nello stesso tempo “il mare si sta portando via la bellissima Caulonia” .
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Con una precedente nota avevamo già fatto presente che, per mancanza di fondi, era stato attuato lo stop alla campagna scavi effettuata, per 16 anni, dall’Università e dalla Normale di Pisa, dall’Università di Firenze, dall’Università Mediterranea e dalla Soprintendenza Archeologica di Reggio Calabria, campagna scavi che ha riscritto la storia di Kaulonia.
Come è a voi noto, nella campagna del 2012 è stato scoperto l’edificio termale ellenistico detto “dei draghi e dei delfini”, che ha avuto una vasta eco in tutta Italia e non solo. Ma adesso gli scavi non vengono più effettuati e l’area è abbandonata a se stessa in preda anche ai tombaroli e senza che i turisti, che sono ancora tanti, abbiano la possibilità di ammirare il pavimento mosaicato.
Non molto lontano da Kaulonia, a Capo Colonna, è stato asfaltato una parte del sito archeologico. La protesta delle Associazioni “Gettini di Villalba”, “Sette Soli”, dei Cittadini di Crotone e di chi scrive avevano convinto il Ministero ad intervenire per eliminare il cosiddetto magrone; ma anche qui i lavori si sono fermati e la spianata continua ad essere utilizzata per il parcheggio delle macchine degli sposi.
Sono queste alcune delle problematiche dei beni culturali calabresi la cui soluzione non può attendere i tempi della politica e dei suoi dis/accordi.
Rivolgiamo pertanto a Voi l’appello affinché vengano con sollecitudine nominati (o comunque vengano comunicati i piani e i tempi che si intendono seguire ) i responsabili che dovranno occuparsi della tutela e della valorizzazione dei beni culturali calabresi.
Oggi Salvatore Settis, archeologo e già direttore della Scuola Normale di Pisa, denuncia, sempre su Repubblica, “la svendita dei beni pubblici con l’iniziativa delegata a Regioni e Comuni in modo che non si colga il disegno d’insieme” e afferma nel contempo che “le regole della tutela del paesaggio si allentano continuamente”; però aggiunge fiducioso che “il Paese resta ricco di anticorpi nella società e nelle istituzioni”.
E allora speriamo che questi “anticorpi” agiscano al più presto. Ecco, vorremmo che la Regione Calabria, sempre ultima in quasi tutte le classifiche, diventasse, in collaborazione con le associazioni del territorio e con i Comuni – uno dei principali “anticorpi” al degrado e all’abbandono dei suoi beni culturali. Lo deve diventare perché ha i mezzi e i fondi necessari allo scopo e anche per sollecitare l’utilizzo dei 700.000 € già stanziati dal Ministero per i Beni Culturali per la salvaguardia del sito.