RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ARDORE – Nel Centro Storico di Ardore sorge il Castello Feudale dei duchi Gambacorta, la cui costruzione iniziò verso il 1624 e non venne mai completata, mancando alla sua ultimazione tutti gli appartamenti del secondo piano.
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Questo palazzo, fortificato da 4 torri angolari, ospitò la corte baronale (e poi ducale) che ebbe giurisdizione sullo Stato di Ardore, San Nicola e Bombile, per tutto il 1600. La costruzione dell’immobile si arrestò per problemi finanziari della Corte e, poi, per estinzione della casata Gambacorta; messo all’asta a favore dei creditori passò, assieme al feudo, agli inizi del 1700, ai Milano-Franco d’Aragona che, dopo qualche anno, furono insigniti del titolo di Principi di Ardore; da questi passò ai Riario-Sforza fino alla eversione della feudalità ad opera di Napoleone Bonaparte. Dopo il congresso di Vienna, nel corso del 1800, il castello fu acquisito dalla nobile famiglia Pellicano che lo ha detenuto, seppure allo stato di rovina, fin’ora. Ma già alla fine del ‘600 e durante il possesso dei Milano, che non vi abitarono mai, era iniziata una lenta e inesorabile decadenza dell’immobile a causa dell’incuria dei feudatari che vi succedettero nel possesso e dei loro discussi amministratori. Nel corso degli ultimi due secoli, quindi, è stato spogliato ed usato come cava di materiali da costruzione per le case limitrofe del paese. Con l’intento, poi in più tempi realizzatosi, di recuperare alla pubblica fruizione l’antico manufatto che si trovava in uno stato di degrado avanzato, era iniziata già nel quinquennio 1993/1997 una fitta corrispondenza tra il sindaco Giuseppe Maria Grenci ed il Marchese Francesco Paolo Pellicano, riguardante l’acquisizione da parte del Comune di Ardore dei suoi ruderi. Pur non concretizzatosi allora il proposito, i lavori di consolidamento e restauro furono avviati e andarono avanti, grazie a due successivi finanziamenti regionali e ad un comodato d’uso gratuito a lungo termine da parte dei Pellicano; la ferma intenzione del sindaco Grenci di puntare sul recupero del castello, ritenendolo fulcro delle possibilità di sviluppo turistico del paese, ha fatto si che il dialogo con la famiglia Pellicano continuasse, anche dopo la morte dell’anziano Francesco Paolo, con il giovane erede nipote Francesco. Ilproprietariosopracitato, a seguito di colloqui informali con la terna commissariale e, ultimamente, col sindaco, grazie anche alla sollecitazione ed interessamento del dr. Luigi Condemi, alto magistrato della Corte dei Conti in pensione,hamanifestato, infine, formalmentel’intenzionedidonareilpredettoimmobileal ComunediArdore; l’immobileperla sua ubicazionecentrale rispetto all’abitato,bensiprestaadunutilizzoconfinalità pubbliche,risultandoutileperl’attuazionedifuturiprogrammiafavoredellacollettività qualilosviluppoela riorganizzazionediunpoloculturale, rivestendo evidenteinteresseper l’Amministrazione. Tutto quanto sopra premesso, è stato recepito dal Consiglio Comunale che, nella seduta del 31/07/2015, ha adottato all’unanimità l’atto deliberativo di accettazione della donazione, di cui si allega stralcio:
……………………..IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la relazione del Sindaco e di quanti hanno preso la parola;
Vistiipareriespressiaisensidell’art.49delD.Lgs.n.267del18agosto2000. Vistol‘art.42,comma2,lett.l)delD.Lgs.n.267del18agosto2000.
Presenti e votanti 13, favorevoli n. 13, resi per alzata di mano,
DELIBERA
- 1)Di accettare,condebitoeprofondoriconoscimento,lavolontàespressa dal marchesePellicano Francesco,dichiarataconnotapervenutail30 marzo2015 edassuntaal protocollon.3024,didonarealComunediArdoreil Castello feudale sito in viaPiazza De Amicis compreso un appezzamento di terreno in cui insiste lo stesso,individuatoacatasto,mappalen. 21, partita 2615 particelle nr. 286,287,288,289, 290 e 291 consuperficie complessiva dicircamq. 2620;
- 2)approvareconseguentementel’acquisizionegratuitadapartedelComunedell’immobiledicui trattasi,liberodapesi,vincoli,ipotecheetrascrizionidipregiudizio,nelcuiambitoèaltresì presenteilbeneculturaledenominato “Castello feudale dei duchi Gambacorta”,dadestinareafinalitàpubblichequalile attivitàculturali;
- 3)dareattoche,trattandosidiimmobilecomprensivodelbenedichiaratodiinteressestorico- artisticoaisensidell’art.10delCodicedeibeniculturaliedelpaesaggio,entro30giorni dall’attodi donazione,dovrà esserepresentatadenunciadi trasferimento al Ministeroperibeniele attivitàculturalianormadell’art.59delD.Lgs.n.42/2004;
- 4)disporrechelespeseinerentil’acquisizionegratuitadell’immobileverrannosostenutedal Comune;
………………………….
Soddisfazione grande del sindaco che dopo oltre 20 anni di proficuo dialogo con la famiglia Pellicano, è riuscito ad acquisire al patrimonio del comune il Castello Feudale.
Ringraziamenti al Marchese Francesco Pellicano per la sua magnanimità che lo accomuna ai suoi antenati che, nel 1882, avevano concesso l’area della torre di sud-est del castello, alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Ardore per la costruzione della sede di questa.
Il Sindaco ha comunicato al Consiglio che, nei prossimi mesi, presenterà allo stesso la proposta di concedere al Marchese Francesco la cittadinanza onoraria per il suo generoso gesto.