di Pino Mammoliti*
Leggo con stupore la nota contenente le “sollecitazioni” rivolte da Fava al Sindaco di Locri, con le quali lo si invita a svolgere azioni ostili alla ‘ndrangheta. Pur non condividendo tante scelte amministrative di Calabrese debbo però dire che sul piano concreto del contrasto alla criminalità e al malaffare che hanno mortificato Locri per decenni, il sindaco ha dimostrato coraggio e coerenza in moltissime occasioni.
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Lo stesso si è scagliato contro la sua stessa area politica pur di denunciarne le vessazioni imposte alla città e ai Locresi. Mi sento, come poche volte mi è capitato nella mia lunga e tormentata attività politica locale, di dire che il Sindaco di Locri, mio avversario politico, sulla proditoria azione di contrasto ai boss di rango, così come ai cani sciolti che aggrediscono la Città, rappresenta un sicuro riferimento per tantissimi cittadini locresi e, se indignazione provoca, la provoca alla ‘ndrangheta ed ai professionisti dell’antimafia che al pari dei boss lavorano per distruggere 2000 anni di storia al riparo da ogni pressione e pericolo che costantemente affliggono gli amministratori di tanti comuni calabresi. Abbiamo bisogno di esempi concreti e costanti e non di ciarlatani salottieri che sovente perdono l’occasione per non esternalizzare le fragilità intellettive e culturali che travestiti da rappresentanze istituzionali, producono danni enormi all’intera comunità.