RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL SEGRETARIO DEL PD DI BENESTARE LA SEGUENTE SEGNALAZIONE
BOVALINO – Nonostante siano trascorsi 20 anni dall’entrata in vigore della legge n. 257 del 1992, con la quale anche l’Italia decideva la messa al bando della produzione e del commercio di amianto e nonostante la sentenza storica del tribunale di Torino che il 13 febbraio 2012 ha condannato i dirigenti della “ETERNIT”, continuano a registrasi continui abbandoni di lastre di eternit nel nostro territorio.
Non viene risparmiata neanche la traversa adiacente la palestra del Liceo Scientifico Francesco La Cava di Bovalino, dove sono presenti diverse lastre appoggiate da tempo sul marciapiede lato monte ed altre sul lato mare. Quest’ultime sono state ulteriormente danneggiate e date a fuoco insieme ai cumuli di rifiuti presenti. Basta una folata di vento e le fibrille d’amianto rilasciate dall’eternit sfibrato si spandono per centinaia di metri attorno e in quantità significativa, costituendo un grave rischio per la salute dei cittadini e degli studenti stessi. Le fibre di asbesto, infatti, tendono a separarsi in fibre estremamente sottili, dotate della capacità di penetrare soprattutto, ma non solo, nelle vie respiratorie, provocando patologie differenti (tra le quali l’asbestosi, le patologie pleuriche fino al mesotelioma, e forme interessanti l’ovaio e altre sierose), tutte caratterizzate da un lungo intervallo di latenza tra l’inizio dell’esposizione e la comparsa della malattia, intervallo che è in genere di decenni. Il rischio di natura ambientale non solo è provato ma è anche alto, infatti, nella casistica del Registro nazionale italiano dei mesoteliomi(tumore che nasce dalle cellule del mesotelio e ed è associato soprattutto all’esposizione all’amianto), voluto dal procuratore di Torino Guariniello, circa nell’8-10% dei casi, la causa individuata è stata da esposizione per motivi ambientali (la residenza) o per motivi familiari (la convivenza con familiari professionalmente esposti). Non esiste, purtroppo, una “soglia” di sicurezza al di sotto della quale il rischio sia nullo. E’ auspicabile, a questo punto, una maggiore informazione ai cittadini sulla pericolosità per l’ambiente e la salute causati dall’abbandono delle lastre rimosse senza le dovute precauzione dalle coperture, nonché la necessità di una tempestiva segnalazione agli enti preposti della presenza di MCA (manufatti contenenti amianto) abbandonati, per procedere alla corretta bonifica dei siti. Considerata l’attuale difficoltà dei comuni nella raccolta dei rifiuti, non è raro il fenomeno di roghi o la raccolta con mezzi meccanici dei enormi accumuli di spazzatura sotto i quali potrebbero nascondersi anche piccole quantità di eternit, determinando involontariamente ancor di più gravi rischi di salute per gli operatori e i residenti.