R. & P.
SANT’AGATA DEL BIANCO – È importante che una scrittrice di altri luoghi si interessi di Saverio Strati e, con lei, che anche noi torniamo a prestare attenzione ai nostri grandi scrittori. È partendo da questa premessa che si è svolta a Sant’Agata del Bianco, presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale, la presentazione del libro “Saverio Strati. Non un meridionalista ma il Meridione in sé che parla” di Giusy Staropoli Calafati (Disoblio Edizioni), alla quale hanno partecipato il giornalista Domenico Stranieri, il sindaco di Sant’Agata del Bianco Giuseppe Strangio, il Prof. Domenico Talia, la nipote dello scrittore Palma Comandè, l’editore Salvatore Bellantone e la scrittrice Giusy Staropoli Calafati.
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Persiste, purtroppo, l’oblio sulla figura di Saverio Strati, visto che, a distanza di un anno dalla sua scomparsa, non si trovano ancora i suoi libri. Giusy Staropoli Calafati, con il suo saggio, prova a ridare vita all’opera letteraria dello scrittore e, come ha chiarito Domenico Stranieri, “lo fa stabilendo un faccia a faccia con Strati che, alla fine, diventa un modo di interrogarsi sul passato, sul presente, ma anche sul destino del Meridione. Questo è possibile perché la biografia di Strati è la biografia della nostra terra. E questo lo si evince dalla sua opera, dove non ci sono eroi e personaggi leggendari, ma i contadini, i loro figli senza scarpe, i nostri nonni e i nostri padri con le loro storie dolorose, le loro emigrazioni, i loro affanni.
Il racconto di Strati, quindi, è sempre teso verso la verità e la sua grandezza è quella di riuscire ad arrivare alla radice del dolore”.
Ma, nelle pagine dello scrittore di Sant’Agata è anche possibile rintracciare le cause della degenerazione che stiamo attraversando, come ha spiegato Salvatore Bellantone, e “cominciare a tematizzarle una alla volta, dal di dentro, dal Sud, senza subire le interpretazioni di chi non abita la nostra terra e non ci conosce.
Tuttavia tale operazione di comprensione analitica e antropologica è in stato di sospensione perché i libri di Saverio Strati non si trovano né si pubblicano, dunque è impossibile leggerli, prendere coscienza dei nostri pregi e difetti, e commemorare lo scrittore di San’Agata come merita. Se a questo si aggiungono alcune riforme scolastiche, che hanno escluso lo studio di alcuni autori calabresi e siciliani, si evidenzia un’impossibilità totale di potersi riscattare come popolo”.
Il libro di Giusy Staropoli Calafati propone, quindi, di tenere alti i riflettori su Saverio Strati, di mantenerne la memoria e studiare uno dei massimi scrittori calabresi, ma pone anche il problema di cosa è possibile fare per tornare a vedere i suoi libri nelle librerie e per cominciare a renderli fruibili nelle scuole. “La sua letteratura, come quella di altri autori calabresei, – ha detto Domenico Talia – è l’unica risorsa che abbiamo per prendere consapevolezza della nostra storia, di quello che siamo stati e di quello che siamo, ma anche per puntare a quello che vorremmo essere. Non c’è da aspettare, nessuno verrà a salvarci, ma non si può nemmeno restare immobili e lasciare che le opere di un nostro scrittore cadano nell’oblio. Il libro di Giusy Staropoli Calafati riaccende in tutti noi la speranza e ci chiama in causa, uno ad uno, in un impegno decisivo nei confronti di uno scrittore che incarna il Meridione”.
“Nei suoi libri – ha dichiarato, infine, l’autrice del saggio – c’è la nostra terra, le difficoltà patite dai nostri antenati, l’attaccamento ai nostri luoghi, lo sguardo reale sui problemi e le emozioni vissute dalla gente umile, le loro sofferenze e speranze. C’è la vera donna meridionale, madre, moglie, madre, lavoratrice, caparbia e instancabile, passionale e vera. Sono molto legata a Strati e soltanto nel vedere i luoghi dei suoi scritti mi emoziono. Il libro nasce dall’incredulità riguardo l’oblio che Saverio Strati subisce da tempo, anche adesso che non c’è più, una dimenticanza che non è possibile accettare perché nei suoi libri il maestro, mi piace denominarlo così, incarna davvero il Meridione. Spero che questo libro possa essere il primo dei tasselli necessari per riscoprire un grande scrittore come lui, farlo studiare a scuola e rendere questa terra e i suoi abitanti migliori”.
Accesa infine la lanterna della Disoblio, che simbolicamente rappresenta la luce della conoscenza, il sindaco Giuseppe Strangio ha ripercorso l’operato della città di Sant’Agata per tenere viva la memoria di Saverio Strati e ha proposto ai presenti di formare un comitato scientifico per rilanciare e valorizzare per come merita la figura di Strati mediante una serie di iniziative letterarie e artistiche ben strutturate, che possano mantenere i riflettori accesi su questa grande penna calabrese e, chissà, vedere realizzato il sogno, un domani, di incontrare nuovamente i suoi romanzi e i suoi racconti in tutte le librerie.