di Antonio Baldari
STILO – E’ praticamente passato un mese ma ancora a tutti sembra essere un tristissimo sogno. Un qualcosa di indescrivibilmente incredibile che si dica, si parli o si scriva di Gigi Marulla che non c’è più.
Eppure è così, purtroppo, e se ne farà memoria mercoledì pomeriggio con la celebrazione di una santa messa, a partire dalle 18 nel santuario diocesano di San Giovanni Therystis, a Stilo, dove il grande campione di calcio aveva avuto i natali da mamma Giorgina e papà Giorgio, che guideranno la famiglia al completo e con al seguito la comunità della “Città del Sole” che vorrà onorare la memoria dell’indimenticato “Loici” Marulla, come da pressoché tutti gli stilesi di buona volontà è ancor’oggi appellato.
Un mese fa il sindaco di Stilo, Giancarlo Miriello, interpretando i sentimenti di tutti i suoi concittadini, dichiarò il lutto cittadino per il giorno delle esequie, evento quasi raro a queste latitudini, per poi partecipare all’estremo saluto in quel di Cosenza con il vicesindaco Maria Tropeano a capo di una mini-delegazione aperta dal gonfalone cittadino; mercoledì è lecito pensare che l’intera compagine politico-amministrativa sarà presente all’anzidetto momento di raccoglimento che, per una fortuita coincidenza del destino, potrà vedere partecipi anche i tanti emigrati di ritorno e provenienti da ogni parte d’Italia, ancor’oggi esterrefatti nell’apprendere la funesta notizia del prematuro passaggio “a miglior vita”, come si usa dire in tali circostanze, del giammai dimenticato bomber stilese.
Venerato dalla città di Cosenza, ma anche molto amato da Acireale, Avellino, Genova e tante altre cittadine che lo videro quale suo fiero ma rispettoso avversario, vedi l’eterna rivale Catanzaro e la rivale di ieri Salernitana; dai suoi tifosi e dalla sua meravigliosa gente che, come scrisse in quei giorni d’immensa tristezza il giornalista-direttore Paride Leporace, “Piangono i lupi del Busento per colui che fu re di Cosenza più di Alarico”, volendo con tale pensiero evidenziare lo sconfinato amore rossoblù per “GiggiMaru’”, da lì a poco confermato dalla vera e propria valanga di pensieri e scritti di ogni genere appiccicati sui social network, unitamente alla sua, indimenticabile, maglia numero 9, nonché dalla decisione praticamente adottata ipso facto dal sindaco della città dei Bruzi, Mario Occhiuto, che comunicò la volontà, a furor di popolo, di cambiare l’onomastica dello stadio “San Vito” cosentino in stadio “Gigi Marulla”, in ossequio a colui che fu un signore non solo dentro ma anche fuori dal campo, testimoniando la generosità e la bontà del suo grande cuore.
Quel suo cuore che l’ultimo goal volle segnarlo ancora una volta di domenica ma stavolta nella porta del Cielo. Presto, troppo presto perché la curva potesse ancora piangere di gioia per GiggiMaru’.