REGGIO CALABRIA-“L’Alitalia minaccia di tagliate i voli, il Governo Renzi tace, il PD parla per bocca di deputato Carbone e gli avvolti stazionano sulla verticale del ‘Tito Minniti’. La paventata cancellazione del collegamento mattutino Reggio Calabria – Milano è un altro episodio dell’arroganza che l’ex compagnia di bandiera ( salvata con i soldi pubblici, dunque anche dai reggini) riserva alla nostra terra che non comprende questa sorta di accanimento nei confronti di Reggio, che si appresta ad avviare l’esperienza di città metropolitana, e di una provincia sempre più lontana dal resto d’Italia”.
Sull’aeroporto dello Stretto di Reggio, Giuseppe Raffa non fa sconti a nessuno e invita le forze politiche a fare fronte comune su questa vitale infrastruttura per le sorti future del territorio.
“Alitalia taglia, le ferrovie smantellano – dice ancora Raffa – e i cittadini subiscono in silenzio la cancellazione del sacrosanto diritto alla mobilità. La misura incomincia ad essere colma, soprattutto se analizziamo, anche superficialmente, la logica commerciale Alitalia che programma di tagliare il primo volo Reggio – Milano anche a fronte di un bilancio positivo costi –benefici: l’utenza, infatti, rappresenta il 90% dell’offerta. Ma non è semplicemente questo, perché, sfruttando la posizione di monopolio, la maggiore compagnia aerea nazionale attua forme di dissuasione che impediscono ad altri vettori di collegare lo scalo dello Stretto con altre città e regioni del centro e nord Italia”.
Il Presidente della Provincia di Reggio dice ancora: “ Non si possono bloccare gli slot a Linate per impedire ad altre compagnie, peraltro interessate a questa tratta, di operare tra Reggio e il capoluogo meneghino. Allora che fare? Non certo piangerci addosso, sperare sulla presunzione d’amicizia del governo di turno, contare nella solita interpellanza o interrogazione parlamentare della deputazione reggina. I diritti vanno difesi con qualsiasi mezzo, attraverso l’attuazione di nuove strategie di lotta che, da un lato, tengano conto del rispetto della legge e, dall’altro, diventino qualcosa in più ( molto di più) della semplice e sconcertante ipotesi del deputato Ernesto Carbone il quale penserebbe alla chiusura dello scalo reggino, magari sperando in cuor suo all’alternativa Sibari. Mi dispiace dirlo, ma i suoi compagni di partito, peraltro appartenenti alla stessa corrente, credono di lavarsi la coscienza con prese di posizioni che mirano, innanzitutto, a non ledere la suscettibilità dei Carbone di turno e, a tempo stesso, guadagnarsi un titolo sui giornali. Di fronte alla sopravvivenza di questa infrastruttura, funzionale allo sviluppo socio-economico del territorio, il dovere dei reggini è quello di fare fronte comune, mettendo da parte, almeno per le cose vitali, i distinguo tra e all’interno delle coalizioni, la disciplina partitica e quant’altro provochi stati di metastasi di un territorio la cui sorte non sembra interessi minimamente la politica romano centrica. Nonostante i gufi, l’aeroporto dello Stretto continua ad essere considerato d’interesse nazionale. Da parte nostra – termina Giuseppe Raffa – c’è la consapevolezza di aver profuso il massimo sforzo per tenere in vita lo scalo e, condividendo la preoccupazione del sindacato, ribadiamo la nostra disponibilità verso qualsiasi forma di gestione, anche con la costituzione di una società unica di governo degli aeroporti calabresi. Potrebbe essere questa l’occasione per riequilibrare e razionalizzare le risorse nazionali e regionali”.
a.l./