di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Nessuna strumentalizzazione politica su un tema così importante come la prevenzione del dissesto idrogeologico. Come ha spiegato l’assessore regionale alla tutela dell’Ambiente Antonietta Rizzo, che ha concluso i lavori del convegno a tema organizzato dal circolo cittadino del Pd, e che ha avuto luogo questo pomeriggio nella sala riunioni del palazzo municipale, «Su questo tema lavoriamo in continuità con la precedente giunta di centrodestra, puntando alla prevenzione di frane e alluvioni, partendo dallo studio accurato delle caratteristiche della nostra terra e dei fattori di rischio, non trascurando nemmeno il fenomeno di erosione delle coste. Del resto, la Giunta Oliverio vuole riportare questa terra alla normalità».
Davanti a un buon numero di spettatori, considerato il caldo e il fatto che l’evento abbia avuto luogo domenica pomeriggio, ha introdotto i lavori la dirigente del circolo cittadino del Pd Valentina Femia, che ha subito ceduto la parola al segretario democrat di Marina di Gioiosa Daniele Albanese, il quale ha ricordato «Le iniziative intraprese dal circolo sui temi legati alla tutela dell’ambiente» e la necessità «Di invertire la rotta, visto che in Calabria – ha detto Albanese – sulle tematiche legate al dissesto idrogeologico, si sono sempre ricorse le emergenze: ora serve una seria programmazione».
Temi, questi, ripresi dal vicesindaco Maria Elena Loschiavo durante il proprio saluto istituzionale, e dall’assessore regionale al Lavoro e al Welfare Federica Roccisano, riconosciuta da Valentina Femia come promotrice del convegno, che ha affermato che «La giunta regionale lavora sulla programmazione attraverso la conoscenza del territorio e puntando sulle giuste competenze. Il pianeta – ha detto l’assessore – ci è stato dato in prestito dai nostri figli».
Quindi, è stato dato spazio alle relazioni di due tecnici del settore.
Il geologo Rocco Nicita, ha accompagnato la proiezione di alcune diapositive, parlando del rischio di frane e alluvioni, che anche nel recente passato (vedi i fatti di Rossano e Corigliano) hanno colpito la nostra regione, parlando di quattro componenti essenziali «Quella geologica – ha detto – e quelle Idraluica-idrologica, antropica e climatica».
«Oltre 5.000 le vittime – ha proseguito – di questi eventi nel corso dell’ultimo mezzo secolo e una consistente porzione di territorio a rischio, frutto del raddoppio delle zone urbanizzate, spesso senza criterio, con costi altissimi per la collettività: 61,5 milioni per i danni, 40 per la messa in sicurezza e 180 milioni stanziati dal Governo nella Legge di Stabilità».
Dopo una dettagliata esposizione di fattori predisponenti e determinanti fenomeni come frane e alluvioni, Nicita ha ribadito la necessità di sostenere studi e conoscenze specialistiche sul tema.
L’ingegnere Francesco Salomone, dal canto suo, ha parlato dell’attività dell’Autorità di bacino nella gestione del rischio idraulico «Che – ha spiegato – è l’ente che si occupa di prevenzione», concentrandosi sulla complessità del territorio calabrese e sugli strumenti di definizione delle aree di rischio, soffermandosi sul delicato passaggio dal Piano Assetto Idrogeologico al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni.
Arturo Rocca, presidente dell’Osservatorio per il Diritto alla Vita, è intervenuto per rimarcare ancora una volta l’importanza del buonsenso nella gestione del territorio «Perchè – ha detto Rocca – nel corso degli anni abbiamo consumato il territorio a morsi», soffermandosi sulla necessità «Di affidarsi a persone competenti, piuttosto che sulla creazione di nuove commissioni nelle istituzioni».
Un passaggio, il suo, che è piaciuto molto all’assessore regionale al ramo Antonietta Rizzo, che ha premesso che «Il richiamo al buonsenso è contenuto anche nella enciclica di Papa Francesco».
«La Calabria – ha spiegato l’assessore – ha caratteristiche geomorfologiche simili a quelle di Liguria e Sardegna, cui un tempo era attaccata» e ha ricordato i recenti investimenti della giunta regionale: «100 milioni a Calabria Verde (ex Afor) per la maniutenzione ordinaria dei fiumi, 33 milioni ai Vigili del Fuoco e altri 11 milioni a Calabria Verde per le attrezzature».
Quindi, la Rizzo ha spiegato che «Bene ha fatto la collega Roccisano ha ricordare l’importanza dell’utilizzo dei fondi della Programmazione Europea, che noi destiniamo al settore dei rifiuti per prevenire il fenomeno delle discariche abusive sui letti dei fiumi, ed è importante il fatto che la Protezione Civile – ha spiegato l’assessore – diventerà ente strumentale nella Regione».
Non manca una stoccata al Governo centrale, che ha autorizzato le trivellazioni al largo delle coste con la tecnica dell’Air Gun per cercare il petrolio.
«Su questo tema – ha detto l’assessore Rizzo – non sono ammissibili strumentalizzazioni politiche, e lo stesso Movimento 5Stelle ha votato la legge. Il presidente Oliverio, insieme ai Governatori delle altre quattro regioni meridionali, si è espresso in maniera molto netta per il no alle trivellazioni, contestando la decisione davanti alla Corte Costituzionale. Faremo presto – ha concluso – un consiglio regionale ad hoc nel quale proporremo anche l’indizione di un referendum popolare contro le trivellazioni sui nostri mari».