di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – «Sulla stampa di oggi mi viene mossa una critica che, a mio parere è, in realtà, un merito. Se un assessore regionale s’interessa delle sorti degli stipendi ai lavoratori di un ente pubblico e telefona a un dirigente per chiedere lumi, in funzione della loro corrensponsione, io voglio essere “colpevole” tutti i giorni». E’ la dichiarazione resa dall’assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano, nel corso di un convegno organizzato dal circolo del Pd di Marina di Gioiosa Ionica, per discutere di misure di prevenzione del dissesto idrogeologico insieme al suo omologo all’Ambiente Antonietta Rizzo.
La Roccisano si riferisce a quanto pubblicato questa mattina su www.corrieredellacalabria.it a firma del direttore Paolo Pollichieni, che proponiamo alla vostra lettura:
«CATANZARO Può un assessore regionale chiamare un dirigente della Regione, messo alla guida di una struttura commissariata per chiedergli di compiere atti in favore dei dipendenti della struttura commissariata? No che non può! Eppure è esattamente quanto sta alla base del contenzioso insorto tra Carmine Barbaro, commissario di Calabria Etica, e l’assessore Federica Roccisano, voluta da Mario Oliverio come assessore al lavoro.
Per molto meno, l’ex assessore Domenico Tallini finì sotto inchiesta, qui c’è di peggio perché alla base del rifiuto opposto da Carmine Barbaro c’è un ostacolo normativo grande quanto una montagna: la giunta regionale, quella di cui fa parte la stessa Roccisano, ha deciso che Calabria Etica va messa in liquidazione e ha anche provveduto a deliberare in tal senso, nominando il commissario liquidatore nella persona di Valerio Donato.
Cessa quindi ogni funzione amministrativa in capo ai commissari e Barbaro, correttamente, ha provveduto subito a prendere contatti con il liquidatore per trasferirgli atti, conti correnti e ogni competenza sulla procedura di liquidazione della società in house. All’indomani, Franco Iacucci, segretario del governatore Oliverio, in uno con il direttore generale De Marco, informano Barbaro di avere trasmesso a Calabria Etica dei progetti da concludere e le somme necessarie a pagare il personale impiegato in quei progetti. Barbaro oppone un secco rifiuto: c’è il commissario liquidatore, passo tutto a lui che deciderà.
A questo punto entra in scena l’assessore Roccisano che telefona a Barbaro e lo fa avendo davanti una nutrita rappresentanza dei dipendenti di Calabria Etica che quei soldi pretende. Anche all’assessore Roccisano, pazientemente, Barbaro ribadisce l’impossibilità di adottare qualsivoglia atto e men che meno dei pagamenti, in presenza di una delibera che ha posto la società in liquidazione e nominato il liquidatore.
La replica dell’assessore Roccisano lo lascia di ghiaccio: «Sai bene che il commissario liquidatore non può firmare quei progetti e disporre quei pagamenti». Tutto questo in terra di Calabria, davanti a persone direttamente interessate che, a torto o a ragione, accampano dei diritti su lavoro fatto e stipendi da ricevere. E meno male che Oliverio ha varato una “giunta tecnica”…».