(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Si è tenuta questa mattina sul piazzale antistante Palazzo di Città, l’assemblea dei 14 Lsu/Lpu convocata qualche giorno fa dal segretario provinciale della Uil/Temp di Reggio Calabria, Stefano Princi, per discutere naturalmente, della vicenda di questi lavoratori il cui destino professionale è ancora appeso ad un filo, qualora il Comune di Locri non avviasse l’iter per la loro contrattualizzazione, nonostante nel maxi-emendamento al decreto sugli Enti Locali, approvato in Senato cui il Governo ha posto la fiducia, sia stata inserita la norma che consente ai Comuni calabresi di usufruire del fondo messo a disposizione dalla Regione Calabria e di stipulare ai precari, contratti a costo zero per le casse dell’Ente.
In realtà, l’assemblea della giornata odierna, avrebbe dovuto tenersi nella sala consiliare del Comune, il 7 settembre Stefano Princi aveva infatti, sottoscritto la richiesta di concessione della stessa al primo cittadino Giovanni Calabrese; autorizzazione però, a detta del rappresentante della Uil/Temp, mai pervenutagli direttamente<<Pochi minuti fa- ha premesso in apertura dei lavori- mi giunge da un lavoratore, che il sindaco avrebbe comunicato in maniera informale, che la sala sarebbe stata concessa. Nei rapporti tra istituzioni e organizzazioni sindacali non è la giusta prassi da adottare. La verità però è che siamo di fronte all’ennesima caduta di stile da parte del sindaco che, negando la sala consiliare, ha prodotto un torto enorme nei confronti dei precari del Comune e di tutti i cittadini locresi, oltre che un profondo strappo nei corretti rapporti istituzionali con la forza sindacale che rappresento. Una nota stonata che va ad aggiungersi, alla già problematica dei 14 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità>>.
E da qui Princi, ha tracciato una rapida cronostoria degli ultimi mesi di battaglia che, ha coinvolto i precari calabresi <<Questa Amministrazione non ha ritenuto opportuno aderire al bando interministeriale che, sanciva alcuni criteri sulla modalità di contrattualizzazione di questi lavoratori. In tale decreto, a suo tempo, apparve chiara la volontà del Governo nei confronti della Regione Calabria, ovvero, avviare il processo di contrattualizzazione di 5000 precari. Una possibilità che il Comune di Locri non ha considerato per una serie di motivazioni discordanti: in primis, l’esubero di personale e poi la condizione di predissesto dell’Ente. Il decreto- ha poi precisato il rappresentante sindacale- era rivolto anche agli Enti in predissesto; per quelli in dissesto invece, si poteva procedere apportando una clausola sospensiva al contratto; un’eventualità che il sindacato aveva espresso nelle varie note stampa indirizzate all’Amministrazione. Solo in un secondo momento, l’Amministrazione ha aderito al bando parallelo indetto dalla Regione Calabria (per il quale nell’agosto scorso, il Governo ha confermato la deroga), permettendo agli Enti che non avevano partecipato al bando interministeriale, di poter accedere ai fondi regionali. Il Comune di Locri ha così inoltrato questa richiesta di fabbisogno economico (a totale carico della Regione) per tutte le unità, il 30 dicembre scorso, ossia il giorno prima della data di scadenza. Successivamente, l’Amministrazione non ha inteso procedere con la contrattualizzazione disponendo dei fondi regionali, perché ha ritenuto quest’ultimi non equiparati ai fondi nazionali, e dunque l’Ente non poteva godere della deroga prevista dal decreto interministeriale>>.
Il segretario provinciale ha ricordato altresì come il 14 agosto scorso, dopo l’ennesima protesta del sindacato, dei lavoratori e dei parlamentari calabresi, veniva inserita nel maxi-emendamento, al decreto sugli enti locali, la deroga in questione, prevista per la Regione Calabria, anche nel caso di utilizzazione di finanziamenti regionali; un maxi-emendamento diventata Legge e poi pubblicata nella Gazzetta Ufficiale <<Oggi-ha commentato il sindacalista- non parliamo di supposizioni ma di una Legge dello Stato. Oggi cerchiamo di condurre una battaglia che, ci auguriamo possa fare seguito una vittoria per i cittadini di Locri e principalmente per questi lavoratori che, se entro la fine dell’anno non dovessero essere contrattualizzati, uscirebbero fuori dal bacino, a differenza di altri Enti (Siderno ad esempio, pur in condizione di dissesto, ha contrattualizzato 31 lavoratori)>>.
Princi ha così esortato l’Amministrazione a fare chiarezza sulla questione <<Si è creato un danno irreversibile a questi lavoratori, subendo delle indignazioni da tutti punti di vista; si sta scrivendo una pagina di storia poco bella per questa nostra realtà. La pubblicazione della legge è un risultato storico ottenuto e portato avanti mediante la sinergia di istituzioni, forze sindacali e di tutti i lavoratori. Non vogliamo che nessuno dipinga una pagina di storia diversa da questo eccezionale risultato. Fare un passo indietro non è una vergogna, è sinonimo di umiltà e di giustizia; sono convinto che questa Amministrazione non voglia creare danno ai lavoratori, ma volontariamente o involontariamente è come se di fatto lo stesse facendo. Chiediamo che l’Amministrazione dia una sua versione,stiamo parlando del futuro di 14 famiglie, che in una cittadina come Locri, fortemente depressa sul piano lavorativo, come il resto della Provincia reggina e l’intera Regione, rappresenta un bacino occupazionale importante. E’ per questo che in questi mesi non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno a questi precari, arrivando a proporre al Comune una serie di soluzioni, tutte praticabili sul piano legislativo e sostanziale, per la contrattualizzazione a costo zero per il Comune. Ragion per cui – ha concluso Princi – abbiamo chiesto alla Regione, l’istituzione di un bando ad hoc, per l’assorbimento del bacino del precariato locrese, comprendendo anche quello relativo ai lavoratori delle cooperative, attraverso la contrattualizzazione con i Comuni limitrofi. Una soluzione alla quale non avremmo mai voluto arrivare e che metterebbe di fronte l’intera cittadinanza alla testarda presunzione del sindaco Calabrese che, ormai da mesi, solo contro tutti, si ostina a negare un diritto dovuto ai precari del suo Municipio. Diritto peraltro riconosciuto dalla Legge approvata dal Parlamento e successivamente pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 agosto>>.
Dello stesso avviso e intervenuti questa mattina a dare il proprio supporto, per la minoranza Maria Antonella Gozzi (come si ricorderà, il gruppo di opposizione ha chiesto nei giorni scorsi, una seduta aperta del Consiglio Comunale per affrontare la complessa problematica), la segretaria provinciale del Partito Democratico Barbara Panetta, Antonio Guerrieri, referente comunale Sel Locri; ma non solo, anche una delegazione di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità provenienti da altri Enti.
Infine, i 14 precari in forza al Comune di Locri non hanno esitato di ribadire che il processo di contrattualizzazione dovrà includere tutti, nessuno escluso, se non altro dopo 18 anni di “lavoro in nero”.
{youtube}y3JNKm7bzyU|580|340{/youtube}