RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
La crisi che ha investito pesantemente sia dal punto di vista economico che culturale, le Società e gli stati del mondo occidentale e l’Italia in particolare, si è abbattuta in modo drammatico sul meridione della penisola, già storicamente “sedotto ed abbandonato”, espropriato, da una politica miope e di infimo profilo, fin’anche della speranza di poter rinascere in una nuova dimensione di centralità mediterranea, già tanto proficua, pacifica e fiorente molti secoli orsono.
Il nostro territorio, in tale contesto, anche per note incapacità politiche, paga lo scotto maggiore e, assieme alla caduta verticale della qualità della vita civile, dei servizi pubblici e alla persona, vede crollare la piccola economia che teneva in piedi le famiglie, creando forti disagi nella società in generale e tra i cittadini, anche del nostro Comune. Accade così che le istituzioni locali, seppur falcidiate dai tagli dei trasferimenti finanziari dello Stato, sono chiamate, comunque a rivolgere nei confronti delle categorie in difficoltà, tutte le attenzioni possibili per scongiurare, ove consentito dalle risorse di bilancio, ulteriori sofferenze di natura economica, sociale e, spesso, esistenziale; ci riferiamo, in particolare, al carico tributario che per molti cittadini è sempre più insostenibile a fronte, invece, di una generale difficoltà da parte degli Enti comunali di erogare servizi pubblici o di pubblica utilità.
Viene in aiuto il decreto-legge 12 settembre 2014 n. 133 (cosiddetto Sblocca Italia), convertito, con modificazioni, nella legge 11 novembre 2014, n. 164, che, all’articolo 24, reca disposizioni in materia di “misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, prevedendo che “i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai Comuni stessi, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”; infatti, l’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione italiana recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
Molti Comuni italiani hanno già espresso attivamente parere favorevole rispetto al contenuto del suddetto articolo 24 che ha introdotto, di fatto, l’istituto del cosiddetto, con denominazione non molto calzante, “ baratto amministrativo”; esso si ispira ai principi di amministrazione condivisa e cittadinanza attiva che propone l’impegno civico da parte dei cittadini e l’aiuto concreto da parte dell’Amministrazione a favore delle persone e delle famiglie in condizione di difficoltà.
L’Amministrazione Comunale di Ardore, riconoscendo la validità dei contenuti della suddetta norma, sottopostale da liberi cittadini, associazioni e gruppi politici territoriali, con un atto di impulso (delibera G.M. n° 25 del 29/07/2015) ha avviato l’iter per attuare quanto previsto dal citato articolo 24 dello “Sblocca Italia”. Lo spunto nasce anche dalla constatazione che molti Comuni si vanno allineando all’iniziativa del Comune di Massarosa (Lucca), che ha per primo varato fin dallo scorso gennaio, un bando che offriva uno sconto del 50% sulla tassa dei rifiuti in cambio del taglio dell’erba in certe aiuole, l’imbiancatura di alcune aule della scuola, piccoli lavori e manutenzione dei cigli delle strade: lavori di pubblica utilità in cambio di uno sconto sui tributi comunali. In Calabria analoga iniziativa è stata avviata da alcuni Comuni e, recentemente, attuata dal sindaco di Marcellinara (CZ) Vittorio Scerbo, che ha previsto una riduzione del 30% su TARI o TASI, a seconda degli interventi e progetti proposti da cittadini singoli o associati, sulla base del Regolamento comunale sull’Amministrazione condivisa, per ciò che riguarda la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade oppure interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e più in genere la valorizzazione di alcune zone del territorio urbano o extraurbano.
Emulando tale provvedimento e condividendo i contenuti della iniziativa di cittadinanza attiva, il sindaco di Ardore Giuseppe M. Grenci ha dichiarato che “Se si riuscirà a mettere in atto tale proposta, si potrà incidere in maniera significativa, con una tassazione agevolata, su quei cittadini, singoli o associati, che vorranno concorrere alla manutenzione di un’area verde, di una piazza o di un altro qualsiasi bene pubblico. Si fornirebbe una possibilità concreta di aiuto per chi, motivato dal proprio senso civico, interessato alla cura dell’immagine del proprio paese ed al miglioramento dei beni comuni, potrebbe ottenere, in un periodo ancora delicato per le famiglie, una riduzione consistente dei tributi comunali dovuti. Daremmo, così, concretezza al principio costituzionale della sussidiarietà, che insieme a quello della solidarietà, rappresentano, in questo momento, i cardini su cui imperniare ogni progetto per una nostra ripresa socio-economica. Contemporaneamente , cosa ancora a mio avviso più importante, si verrebbe a creare o a rafforzare la cultura civica del bene comune, il senso di appartenenza della collettività, sensibilizzando la cittadinanza alla partecipazione reale alla vita amministrativa dell’Ente. Il tutto, ovviamente sarà previsto e articolato da un apposito regolamento che dovrà essere concordato e redatto in sede di conferenza dei capigruppo consiliari, già convocata per i prossimi giorni, allargata alla partecipazione di assessori o consiglieri competenti in materia. Detto regolamento, potrà riguardare interventi che vanno, come più volte ribadito, dalla pulizia, alla manutenzione, all’abbellimento di aree verdi, di piazze, di strade oppure interventi di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati”. “Pensiamo – ha dichiarato il sindaco- che iniziative come questa possano, oltre che aiutare chi vive un periodo di difficoltà, rafforzare la condivisione e la partecipazione dei cittadini per rendere più incisiva l’azione amministrativo/tributaria e avvicinare la gente alla buona politica, nell’interesse supremo di perseguire insieme il Bene Comune”.