di Franco Crinò
La Locride manca di peso politico, non certo di fantasia. Si fa i selfie con il sindaco di Reggio Calabria, che guiderà in prima battuta la Città Metropolitana, si perde in discussioni surreali. Al di là del nuovo abito istituzionale, segnano rosso nel comprensorio le spie dell’ambiente (costantemente a rischio ), del turismo ( che rimane “pane e salame” ), della sanità ( letteralmente a pezzi ).
L’unica arma sembra essere la scaramanzia ed, invece, bisogna mettere subito sul territorio i finanziamenti del Ministero dell’Ambiente per i consolidamenti ( circa 130 milioni di euro disponibili ), della Regione ( trasferiti dall’Europa ) per la pulizia dei torrenti (4,5 milioni di euro solo per il Bonamico ) e per i depuratori ( 20 milioni di euro ), per l’Asp (abbastanza datati ).
Sulla Città Metropolitana, anzicchè oscillare tra l’adulazione e le dichiarazioni di vittimismo entrambe rivolte in direzione della città capoluogo, dobbiamo farci trovare pronti con le procedure ( solo la Vallata del Torbido per un certo periodo si è dedicata ), con la rappresentanza migliore, con i progetti più validi.
Per il mare, non possiamo accontentarci come la signora di Ostia “ Qui il … “fango” lo avete, “per fortuna”, un giorno sì e uno no ( affermazione generosa ), da noi c’è sempre!” Dall’ospedale di Locri ci arriva l’ennesimo episodio, il medico che passa dal Pronto Soccorso, congestionato come sempre, e risponde infastidito al parente dell’uomo che chiede aiuto, forse solo un’informazione, “ Non sono di questo reparto … (!) “ Sono episodi che mettono in ombra anche quei professionisti che si impegnano con vera passione sul lavoro ( e che vanno gratificati ).
Politica e società, quindi, tutti e due debbono trovare un orizzonte, altrimenti non si può costruire nulla. Può la Locride uscire dall’isolamento se Renzi e Oliverio non vi hanno previsto nessuna infrastruttura? Chi li fa i richiami rispetto a queste cose, quale politica, quella delle dichiarazioni stampa senza nessun esito, fatte solo per il gusto di leggersi sui giornali ?” Le parole perdute” direbbe Fiorella Mannoia “ (che) hanno camminato tanto, tra quello che vorremmo e quello che vogliamo …“ .
Il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, alcuni mesi addietro, non è riuscita a raggiungere Locri per l’inaugurazione dell’Ostello della Gioventù a causa dell’incendio divampato a Fiumicino ( da Ciampino non si poteva partire?); perché non ha rimesso in agenda la visita ( non potrebbe mancare il vicepresidente Fava ), così da poter fare un discorso concreto sullo scioglimento dei consigli comunali, in particolare della Locride, per inquinamento mafioso?
La vicenda di Roma Capitale ci “brucia”, e non perché non è aumentato il numero dei “dannati”, ma perché è evidente che lo Stato non tratta tutti in maniera uguale! Fermo restando che la Locride non va avanti, se pensa di continuare ad essere cronaca e mestizia, un’”anima insofferente, un corpo desiderante”.
Come dice Pino Corrias, in Luoghi Comuni, di Pasolini, che parla tanto di sé, solo di sé, ossessivamente di sé, permanentemente nello scandalo, e non si aiuta .