ROCCELLA JONICA – Sala stracolma, insufficienti i posti a sedere, difficile anche a stare in piedi. Il tandem Camusso, Bindi voluto dalla locale sezione del Pd roccellese, guidata dall’onorevole Mimmo Bova, è stato senz’altro uno dei piatti forti di questa campagna elettorale vissuta a Roccella Ionica. La Cgil calabrese non fa mistero del sostegno al Pd e la presenza della Camusso questa sera al Convento dei Minimi, oramai consacrato il tempio dei grandi appuntamenti è una palese conferma.
Il sindacato è una gioiosa “macchina da guerra” lo conferma dal palco lo stesso presidente del partito democratico l’onorevole Bindi, tra l’altro presentata come “compagna” Rosy da Mimmo Bova quando la invita a prendere la parola, e non un lapsus freudiano, è lo slancio emotivo di un parlamentare che sente la tensione palpitante della platea. Rosy la “pasionaria” non si scompone più di tanto, al contrario, sta al gioco e con il suo linguaggio asciutto, immediato e penetrante affronta i temi salienti di questa campagna elettorale. «La Lombardia sarà certo l’Ohio che permetterà a Bersani di vincere le elezioni, ma la Calabria – aggiunge – sarà l’Ohio dell’azione di governo del centro sinistra» questa è la promessa della “psionaria”. «Abbiamo votato i provvedimenti di Monti perché lo stato di emergenza lo imponeva ma una volta al governo ogni legge, ogni decreto di questo fine legislatura saranno messe al vaglio uno per uno». La Platea in tripudio gli fa eco. Non una parola nei confronti degli alleati, né di quelli che stanno alla destra della coalizione né a quelli di sinistra, nessun riferimento a Monti tanto meno ad Ingroia, l’obbiettivo è la sconfitta di Berlusconi «ha giocato troppo con la vita degli italiani, perché gli italiani non vivono i fotoromanzi del Cavaliere» una ironia sul filo del sarcasmo tanto per individuare il vero nemico di queste elezioni, assimilando il populismo di Berlusconi a quello di Grillo, entrambi nocivi e dannosi. Poi sul finire qualche fendente a Scopelliti sulla sanità. Il segretario Generale della Cgil gioca in casa. La platea, la sua, è quella delle grandi adunanze delle piazze italiane, ma oramai si sa, è una campagna elettorale che in Calabria si preferisce giocare nei luoghi chiusi. Ma l’effetto non cambia. Ha gioco facile la Susanna nazionale, Monti è un bersaglio naturale. La congiuntura economica l’aiuta e non poco. Lavoro precario, pensioni al minimo storico, salari bloccati, Marchionne, l’Ilva di Bari, ed una riforma del lavoro che è quanto di più dissacrante si sarebbe mai potuto approvare. In più un professore bocconiano che disconosce il valore della concertazione. I temi sono quelli che fanno presa, la sensibilità dell’auditorio è quella che è, e la Camusso ha il suo bagno di folla tra la sua gente ma è una verità incontrovertibile che la opposizione più dura agli ultimi governi è stato proprio guidata dalla Cgil e dalla Fiom.
SIMONA ANSANI