(ph. Nadia Panetta)
LOCRI – Nasce dall’idea di riunirsi e discutere l’iniziativa “Generazione Locri” che vede impegnato in prima persona il giovane Antonio Guerrieri, impegnato nel mondo dell’associazionismo, già presidente dell’associazione “Giovani per la Locride”, sostenitore della lista Civica Solidale di Pepè Lombardo, alle precedenti amministrative comunali, oggi intenzionato ad intraprendere un percorso relazionale con molti suoi coetanei.
L’obiettivo dell’iniziativa “Generazione Locri”, dal carattere politico, autonomo, spontaneo e non partitico, di ispirazione socialdemocratico è quello di far conoscere tra loro ragazzi e ragazze (di tutte l’età) che hanno in comune gli aspetti positivi e negativi della locresità, ma che si ignorano tra loro. Conoscenza presupposto di una rete che accresca la loro consapevolezza di cittadini, le loro relazioni sociali, che alimenti un’energia positiva collettiva che porti al riscatto di questa città e dei suoi cittadini.
LA RIFLESSIONE
“Locri, a differenza di quasi tutti i comuni calabresi, – dice Guerrieri- ha una storia moderna troppo recente e troppo ricca di eventi che in circa un secolo di vita l’ha portata ad essere un caso quasi unico di potenziale ricchezza sociale inespressa. Si può dire che non esiste un locrese che non abbia almeno un nonno non locrese (spesso neanche un genitore) e tantissime sono le famiglie provenienti quasi interamente da fuori. Una situazione del genere, dovuta alla mancanza di radici comuni, ha portato molto spesso a diffidenza reciproca o nella migliore delle ipotesi ad un’indifferenza tra le persone, impegnate, come era giusto in fondo, a costruirsi il proprio futuro e a pensare esclusivamente al proprio personale presente. Tutto ciò ha provocato una mancata o ritardata amalgama sociale e ancora oggi buona parte della popolazione vive una “propria Locri” che è completamente diversa da quella del vicino o anche del parente. A livello sociale tutto ciò è devastante in quanto ha impedito che le forze positive, le energie e le risorse della nostra città si conoscessero e si mettessero insieme per il riscatto di Locri e per il suo sviluppo armonioso e sostenibile. Ognuno – continua il locrese- pensa di essere il solo a volere una Locri migliore, ognuno pensa di essere il solo a sognare una Locri più bella e dinamica, com’era in un non tanto remoto passato. Tutti quanti, all’alba o al tramonto, ci fermiamo a pensare a quanto è bello avere Locri nel cuore. Troppo diffusi, purtroppo, sentimenti d’invidia o di scarso senso civico che altro non sono che sintomi di collettivo sconforto e frustrazione sociale”.
Generazione Locri, allora, sarà il punto di inizio per una nuova Locri, più libera, più determinata, più all’altezza della propria storia e dell’energia potenziale che vien fuori ed è percepibile ogni qualvolta locresi che non si conoscono s’incontrano e progettano insieme.
L’ORGANIZZAZIONE.
Compatibilmente con gli impegni di ognuno, ci si incontrerà, per discutere, per partecipare, per vivere Locri al 100% di qui al 26 Maggio, giorno di elezioni comunali e oltre. «Analizzando e affrontando con consapevolezza e serenità criticità e problemi, ipotizzando e sognando un futuro nuovo e sostenibile per Locri, mi piacerebbe, infatti, – spiega l’ideatore- poter determinare insieme a chi condividerà questa scelta e in forma limpida e sulla base di ascolto, riflessioni, idee e passione politica candidature e programma del centrosinistra locrese. Se ciò non sarà possibile, avremo comunque costituito una rete di cittadini consapevoli che saprà ancor meglio di prima giudicare e decidere. Il sigillo di garanzia su questa idea è nelle nostre mani, ed è la nostra partecipazione attiva e responsabile. L’iniziativa correrà in parallelo su internet, sul gruppo del social network facebook, e dal vivo per permettere a chiunque di poterla seguire anche a distanza e secondo le proprie esigenze quotidiane. Non c’è nulla di predefinito- chiarisce Guerrieri- “videndu e facendu” per una volta non nel senso classico “vedremo poi”, ma nel senso italiano dei termini ovvero inquadriamo le situazioni e non restiamo con le mani in mano».
DOMENICA BUMBACA