LOCRI- A dieci giorni dalla sua approvazione, che ha visto per un periodo pari a 60 giorni, impegnati il commissario straordinario Francesca Crea e i due subcommissari Putortì e Digiorgio, oltre gli uffici preposti per l’eleborazione, nella tarda serata di ieri il piano di rientro è stato finalmente depositato e quindi trasmesso alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e ad una commissione prestabilita denominata “Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali”, così come previsto dal decreto legge 174 del 10 ottobre 2012, convertito in legge 213 del 7 dicembre 2012.
Per il suddetto piano della durata massima di dieci anni, (decorrente a partire da quello in corso) il viceprefetto Crea, lo ricordiamo, ha disposto una serie di misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio, assicurare l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione e il finanziamento dei debiti fuori bilancio.
PUNTI SALIENTI DELLA DOCUMENTAZIONE
Proprio in merito alle condizioni di disavanzo e disequilibrio, dalla documentazione risulta: un disavanzo di amministrazione, derivante dal rendiconto 2011, pari ad 7.152.688, 57 euro; una consistente quantità di residui attivi insussistenti, pari a circa 9.690.394,07 euro, a fronte di residui passivi insussistenti di 6.798.017,15; un’intensa mole di debiti fuori bilancio, alla data del 31 dicembre 2012, per un ammontare complessivo di 6.579.825,34 euro; sussistenza di un notevole contenzioso in atto. A tal proposito, i debiti fuori bilancio rilevati e certificati, sono stati sottoposti alle procedure di analisi e valutazione per verificare la sussistenza delle condizioni per il riconoscimento previsto e disciplinato dalla legge. Per l’intera durata del piano, infatti, si provvederà a dare copertura all’ammontare complessivo di tutti i debiti fuori bilancio certificati; al contempo, si è provveduto ad effettuare una ricognizione allo scopo di individuare le “Passività potenziali” che <<prevedibilmente graveranno sull’ente, nonchè a stimare l’importo complessivo, previsto in circa euro 3.300.000,00, per la durata decennale del piano, dovuto alla presenza di un significativo contenzioso in atto o in via di formazione per risarcimento danni, interessi per ritardato pagamento, cause di lavoro, procedimenti relativi a pignoramenti e decreti ingiuntivi oltre ad altre cause di merito>>. Nella documentazione tramessa, risulta anche una rideterminazione delle previsioni di entrata, ovvero i “titoli I e III” riferiti ai tributi comunali Ici/Imu- Tares/Tarsu- Addizionale Irpef- Pubblicità e pubbliche affissioni e ad alcune entrate extratributarie come Servizio idrico integrato- Cosap e contravvenzioni al Codice della Strada mentre l’ammontare complessivo del disavanzo pari ad euro 1.323.445,60 sarà ripartito in quota costante per ciascuno degli anni del piano; si prevede di destinare i proventi dell’alienazione del patrimonio disponibile al ripiano parziale del disavanzo di amministrazione in conto capitale, accertato nel corso dell’approvazione del consuntivo 2011; l’anticipazione del Fondo rotativo (così come richiesta dal viceprefetto Crea), dovrà essere recuperata in un periodo massimo di dieci anni decorrente dall’anno successivo a quello in cui viene erogata l’anticipazione. L’importo massimo erogabile è pari a 300 euro per abitante, considerato che il numero complessivo della popolazione del Comune locrese è 12.880 abitanti, dunque l’anticipazione sarà di circa 3.840.000,00 euro, che sarà erogata a partire dall’anno corrente. Il rimborso dell’anticipazione avrà un peso non indifferente sulla gestione complessiva del decennio del piano per nove decimi di euro pari a 426.666,66, questo perchè l’ultimo rateo verrà rimborsato nel 2023, l’anno successivo all’ultimo del piano. Inoltre, la situazione deficitaria da ripianare nel decennio 2013-2022, è pari ad 7.903.280,94.
RISORSE, STRATEGIE, ACCORGIMENTI DA UTILIZZARE NEL DECENNIO PER IL RIPIANO DEL DEFICIT
Per il ripiano del deficit si prevede: 1)di recuperare notevoli risorse tramite l’intensificazione dell’azione di accertamento tributario di evasione fiscale nel campo dei tributi Tarsu e Ici; 2)con deliberazione del Consiglio Comunale n°61 del 30/11/2011, è stata effettuata la ricognizione delle società partecipate dal Comune. Dal piano risulta che si tratta di piccole partecipazioni che non influiscono sull’equilibrio finanziario dell’Ente; a seguito della verifica dei bilanci della partecipata Asireg, l’Amministrazione commissariale ha proceduto al recesso della società; 3) il Comune di Locri avendo aderito alla procedura di riequilibrio previsto dall’articolo 243 bis e avendo richiesto l’accesso al fondo rotativo (articolo 243ter), ha adottato appositi atti con i quali ha adempiuto all’obbligo di applicare le aliquote o tariffe nella misura massima prevista. Per quanto riguarda la Tarsu/ Tares, ad esempio, copre il costo delle attività di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti; l’addizionale Irpef è ininfluente, applicata già nella misura massima da diversi anni, mentre l’Imu, per l’anno 2013, è stata applicata nella misura massima consentita. Con la misura massima, è pssibile prevedere una maggiore entrata di 670.000,00 per anno, per un ammontare complessivo nel decennio di 6.700.000,00 euro; 4) sul canone per l’occupazione permanente di spazi e aree (Cosap), si è ritenuto attuare un’attenta revisione dei canoni previsti dall’attuale regolamento ed una ricognizione capillare dei passi carrabili e delle occupazioni abusive esistenti sul territorio, da effetuarsi attraverso un’azione coordinata tra l’Ufficio tecnico e la Polizia Municipale; 5) il responsabile del servizio ROL, ha poi fornito un resoconto sintetico sulle cessazioni del personale dal servizio nel decennio 2013-2022: per l’anno corrente non si prevede alcun numero dei collocati a riposo; per il 2014 prevista una unità; per il 2015 cinque unità; per il 2016 nove unità; per il 2017 tre unità; per il 2018 quattro unità; per il 2020 otto unità; mentre per il 2019, 2021 e 2022 non sono previste alcune forme di pensionamento. Il Comune (è bene sottolinearlo), adotterà una dotazione organica di 105 unità lavorative, per rendere più omogenei i servizi. La rideteminazione della dotazione organica non potrà essere variata in aumento per la durata del piano di riequilibrio (articolo 259 comma 6), perciò in via obbligatoria occorre ricondurla nei limiti fissati dalla legge (articolo 263 comma 2 del Tuel e Decreto del Ministero dell’Interno del 16 marzo 2011), che prevede un rapporto di 1 dipendente ogni 122 abitanti, con la conseguenza che la previsione massima di dotazione organica dell’Ente è di 105 unità lavorative. Su quest’ultimo punto, non ci resta che attendere quali le determinazioni che il commissario straordinario Crea adotterà nei prossimi giorni.
Insomma, il destino dell’Ente dipenderà e dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e dalla commissione ministeriale che dovranno entro 60 giorni dalla ricezione del piano, approvarlo o meno, valutandone la congruità ai fini del riequilibrio.
FRANCESCA CUSUMANO