di Antonio Baldari
BIVONGI – Ci sono rimasti male. Molto male, perché ci avevano visto lungo qualche mesetto fa, nel momento in cui avevano indicato una pratica del tutto legittima a cui oggi sono in tanti Comuni, in Italia, a voler ricorrere: il baratto amministrativo, una forma molto particolare ma semplice al contempo per andare incontro, mettiamola così, a quei cittadini che non possono permettersi il puntuale pagamento delle tasse, e anche senza puntuale, e che quindi potrebbero ovviarvi, qualora proprio non ce la facessero, con dei lavori di utilità generale e dunque a favore della collettività;
Ivan Leotta ed Emanuele Valenti avevano visto giusto per il Comune che rappresentano, sia pur quale compagine, “Bivongi al futuro”, di minoranza in seno alla massima istituzione civica di Bivongi guidata dal sindaco Felice Valenti, al punto che proprio a Valenti ed alla formazione di maggioranza, in piena seduta consiliare di tre mesi orsono avevano proposto l’istituzione di tale pratica del tutto lecita, lo si ribadisce, sentendosi però rispondere picche.
E così, proprio facendo riferimento a quella specifica circostanza istituzionale, i due giovani consiglieri hanno affidato ad una riflessione in piena libertà, lasciata sul profilo di un noto social network, la loro, personalissima, amarezza del classico tenore “Noi l’avevamo detto”; ed invero Leotta e Valenti rimarcano che “Come gruppo di minoranza avevamo fatto la stessa proposta mesi addietro al Consiglio comunale di Bivongi ma il sindaco non ha inteso condividere la nostra proposta – affermano – oggi, scopriamo che molti Comuni d’Italia stanno ricorrendo a questa soluzione viste le condizioni di assoluta indigenza di molte famiglie che comunque non riuscirebbero a pagare tutti i tributi”.
E si potrebbe tranquillamente citare il Comune metropolitano di Milano come, non ultimo proprio nella Locride, il Comune di Siderno, proprio in ragione delle difficoltà che si vuole risolvere, a chiaro favore dei cittadini, percorrendo questa via a cui, peraltro, sempre il sindaco Felice Valenti diceva di volere avviare, su situazioni accertate, una politica attiva sul sociale di prossima attuazione. Che a tutt’oggi, però, è rimasta soltanto annunciata.