RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La Deputata Dieni pensa di scoperchiare chissà quale scandalo presentando un’interrogazione sulle presunte ”pressioni” di Sebi Romeo per l’elezione del Sindaco Malara nel Consiglio Direttivo della Comunità del Parco. Ci permettiamo di dire alla deputata che si tratta solo di un abbaglio.
Andiamo subito ai fatti: Malara il 15 luglio scorso è stato eletto dalla Comunità del Parco quale membro del Consiglio Direttivo, secondo quanto segnalato dalla deputata Dieni, grazie al voto determinante di Sebi Romeo, delegato dal Presidente della Regione per partecipare al consesso e, dunque, per esprimere il proprio voto nei confronti di Malara. Sarebbe questo lo scandalo? Romeo è stato delegato secundum legem per fare quello che sempre la legge consente, ma la Dieni dimentica i dati di fatto, quelli documentali. Malara è risultato eletto con 15 voti, a fronte di ‘ voti andati al candidato contrapposto, Vizzari. Tutti voti espressi a scrutinio segreto. Dunque? È ancora plausibile sostenere quanto determinante sia stato il voto di Sebi Romeo, pur essendo lapalissiano che la sua assenza non avrebbe avuto poi una grande incidenza? D’altro canto, ove Romeo avesse votato per Malara, quale sarebbe il fatto? Malara è stato Consigliere Nazionale del PD, ha partecipato a tutte le campagne elettorali del Centro sinistra a partire dal 1994/1996 fino alle ultime elezioni elettorali per la Città di Reggio Calabria. Pertanto nessuna stranezza è ravvisabile in ordine all’eventuale appoggio, salvo voler vedere del marcio ovunque.
Lo scandalo potrebbe essere la “moral suasion” che Romeo avrebbe posto in essere sui sindaci perchè votassero Malara? Potrebbe essere una notizia, ma com’è stata esercitata questa pressione, con quali mezzi e nei confronti di chi, soprattutto? Non è dato saperlo.
Lo scandalo sarà forse il documento “al fulmicotone” predisposto dai Sindaci “non allineati al PD”. Però bisogna aspettare un attimo, perchè subito dopo si specifica che “…è un documento che per motivi non meglio chiariti (da chi?), non verrà mai diffuso…”. Non sarà che non è stato pubblicato per colpa di Malara in quanto destinatario dell’emendamento ad personam che non gli serviva e nipote del presunto incensurato deceduto boss? Sì, la colpa è sicuramente sua!
Quanto al fatto che il Parco è titolare di ingenti risorse economiche, è auspicabile che le stesse vengano amministrate nell’interesse del territorio di riferimento, alla cui tutela il Parco è preposto ed è di pessimo gusto, oltre che diffamatorio, pensare che le risorse in questione possano essere appannaggio del singolo, affermazione che finisce con lo screditare in modo assolutamente gratuito l’attività dell’intero Consiglio Direttivo dell’Ente composto da ben nove membri.
Ora, ironia a parte, ci si chiede davvero e con molta serietà dove sia lo scandalo. La Deputata nella sua segnalazione parla di “pressioni”, eppure non è dato comprendere nè come nè verso chi le stesse sarebbero state esercitate. E se fosse come la deputata Dieni sostiene, considerato che il voto è stato espresso da un consesso di Sindaci, tutti amministratori locali, giuridicamente preparati e titolari delle facoltà e dei poteri derivantigli dall’essere membri della Comunità del Parco, perchè la questione non è stata sottoposta, come sarebbe stato opportuno e necessario ai fini della trasparenza dovuta, alla stessa attenzione della Comunità perchè assumesse i provvedimenti necessari? O piuttosto le tanto paventate “pressioni” sono frutto di un’elaborazione a posteriori volta a screditare ancora una volta la figura di Malara? Che scarsa considerazione degli amministratori locali e che svilimento dei relativi ruoli, se davvero tutto fosse come la Dieni ha inteso dipingerlo!
Bene a questo punto è opportuno precisare, per informazione della deputata, che Romeo non ha mai nominato Malara, in nessuna occasione! La carica di revisore dei conti è avvenuta per sorteggio, peraltro ai tempi della presidenza Stasi. Un incarico che peraltro non presentava alcuna incompatibilità con la candidatura a Sindaco di Santo Stefano in quanto la legge prevedeva che chi era Sindaco non poteva essere revisore e non viceversa. In conclusione è bene aggiungere che proprio ieri si è tenuta la riunione dei Sindaci dell’area dello Stretto e tutti i presenti hanno assolutamente negato la presenza del documento richiamato dalla deputata.
Ci spiace che la deputata Dieni abbia negato tempo al suo impegno nazionale per interessarsi così intensamente alla mia persona. Sono disposto, per il bene della Nazione, che ha così tanto bisogno della sua integrale dedizione, a non candidarmi più a nulla a condizione che la deputata porti a casa un risultato utile per i nostri territori. Strano che non le sia venuto il dubbio che quanto ipotizzato riguardo l’elezione nel Consiglio Direttivo della Comunità del Parco siano solo le maldicenze di qualche avversario politico che non riesce a confrontarsi sul terreno della qualità amministrativa? Evidentemente, ci viene da pensare, la deputata preferisce andare dietro il gossip piuttosto che occupare il suo tempo in ben più impegnative ed utili iniziative politiche ed amministrative.